Milazzo, sospesi i 59 dipendenti indagati per assenteismo. Rischiano il licenziamento

Sono stati sospesi i 59 dipendenti del Comune di Milazzo coinvolti nell'inchiesta "Libera uscita". La sospensione è scattata per tutti gli indagati sottoposti all'obbligo di firma, e durerà finchè sussisterà tale obbligo; agli impiegati sarà inoltre decurtato lo stipendio del 50%, e tolti eventuali assegni familiari o indennità di anzianità. I provvedimenti sono stati presi in ossequio alla legge 116/2016 – la riforma Madia della Pubblica Amministrazione – sugli assenteisti.

Il provvedimento disciplinare dovrà concludersi in 30 giorni, al termine dei quali, se il dipendente non avrà dimostrato la sua estraneità ai fatti, verrà licenziato. La legge disciplina anche il livello di responsabilità del dirigente d'ufficio che, qualora rifiutasse di segnalare la violazione, andrebbe incontro a pesanti sanzioni.

Molti dei coinvolti hanno già chiesto di chiarire la propria posizione, nella speranza di convincere i giudici a revocare le misure restrittive e poter così tornare a lavoro, in attesa del processo. Intanto, al Comune urge riorganizzare gli uffici, decimati dagli arresti: nel solo Municipio lavorano circa 190 dipendenti, su un totale di 340.