Rinviato a giudizio il boss di Mangialupi Nino Trovato per associazione mafiosa, droga ed armi

Con 24 ore di ritardo rispetto al previsto è giunto stamattina il rinvio a giudizio per il boss di Mangialupi, Nino Trovato. Lo ha deciso il gup Maria Teresa Arena che ha disposto la riunificazione della posizione di Trovato con quella delle altre dieci persone giudicate ieri mattina. Tutti dovranno comparire il prossimo 20 giugno davanti ai giudici della Seconda Sezione Penale del Tribunale. Trovato doveva essere giudicato ieri, così come tutti gli altri indagati, ma ha accusato un malore in aula ed il gup ha stralciato la sua posizione rinviando tutto ad oggi. Si tratta dell’udienza preliminare dell’operazione “Murazzo” che due anni fa aveva consentito alla Squadra Mobile di arrestare di complici e fiancheggiatori del boss di Mangialupi. L’inchiesta era stata condotta dal sostituto procuratore della DDA Giuseppe Verzera e dal collega della Procura ordinaria Fabrizio Monaco. Ieri erano già stati rinviati a giudizio, per associazione mafiosa finalizzata al traffico di droga ed armi, Letterio Campagna, la moglie Maria Passari, i figli Giovanni, Roberto e Consolato, Antonio Campagna, il catanese Sebastiano Minutola, che deve rispondere dell’acquisto di alcune partite di cocaina dai Campagna, Rocco Rao, ed i fratelli Maria e Giuseppe Sturniolo che si occupavano di recuperare i crediti per conto del clan per la cessione di alcune partite di droga.