Venticinque anni di estorsioni nella zona sud: decisi due rinvii a giudizio

Si è conclusa con due rinvii a giudizio l’udienza preliminare dell’operazione “Riscatto” su vent’anni di estorsioni compiute ai danni di commercianti della zona sud.
Il Gup Antonino Genovese ha rinviato a giudizio al prossimo 16 gennaio Franca Centorrino ed il marito Giovanni Marchese. Dovranno comparire davanti ai giudizi della seconda sezione penale del Tribunale. Il collaboratore di giustizia, Salvatore Centorrino, che con le sue dichiarazioni ha permesso di far luce sul sistema di estorsioni avviato nei primi anni 80 e concluso nel 2007, ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato e sarà processato il prossimo 14 novembre. Nel mirino decine di commercianti fra i quali il titolare di un mobilificio, di un’azienda vinicola, di una falegnameria, un panificio, un’autofficina, un’azienda di trasporti ed un calzaturificio. Erano Franca Centorrino ed il marito Giovanni Marchese nella maggior parte dei casi a recarsi dai commercianti ed a chiedere la consegna del denaro. Spesso erano piccole somme, intorno a 100 mila e 300 mila mensili poi trasformati in 100 euro. Ma c’è il caso eclatante del titolare di un’autofficina restìo a pagare il pizzo. Salvatore Centorrino si presentò nel suo locale gli puntò la pistola in faccia e gli chiese la consegna immediata di 50 milioni di lire. Alla fine la vittima gliene diede sei per chiudere il discorso e stare tranquillo