Cronaca

Consorzio Autostrade, Frisone si difende: gare d’appalto regolari

Era da poco passata l’ora di pranzo, ieri, venerdì, quando il dirigente Cas Lelio Frisone è arrivato a Palazzo Piacentini accompagnato dal difensore, Valter Militi. All’uscita, circa un’ora e mezza dopo, nessun commento sul faccia a faccia avuto col Gip Maria Luisa Materia. Il giudice che lo ha posto ai domiciliari martedì scorso, come richiesto dalla Procura, gli ha posto una serie di domande intorno alla contestazione principale: aver condizionato la gara per l’appalto della sorveglianza sulla Messina – Palermo e sulla Messina – Catania, in cambio di denaro.

Un’accusa che Frisone ha respinto: nessuna turbativa, nessun condizionamento. Quel denaro che l’imprenditore Francesco Duca sostiene di avergli consegnato, nelle conversazioni intercettate, non costituivano affatto una contropartita per favori ricevuti nell’ambito degli appalti e affidamenti.

Il Gip Materia ha concluso così il ciclo di interrogatori delle 10 persone coinvolte nel blitz, e deciderà ora se confermare le misure emesse – 8 domiciliari e 2 interdizioni dalla professione – o accettare alcune delle richieste dei difensori. Come la richiesta di revoca avanzata per Andrea Valentini

Mentre l’inchiesta prosegue, il dibattito sulla sorte del Consorzio va avanti, e si infiamma. Sono giorni cruciali su più fronti. Da un lato la questione concessione: proprio due giorni fa la Commissione di vigilanza del Ministero dei Trasporti ha annunciato che pa procedura di decadenza anticipata della concessione al Cas, per la gestione delle due principali autostrade siciliane, è in fase di completamento. Un annuncio arrivato mentre in Commissione Lavoro alla Regione si discute del contratto dei lavoratori, che la Regione vorrebbe equiparare a quello dei dipendenti regionali. Proprio nel giorno del blitz Tekno, la Commissione ha chiesto al Governatore di ricorrere al Cga per l’applicazione del contratto dei regionali, partendo dal dato che i casellanti del Cas guadagnano fino a 2900 euro al mese.

“Altro che privilegi – tuona Franco Spanó della Filt Cisl – questo è un altro fumogeno con il quale si vuole fare passare come tentativo di risparmio l’obiettivo della pubblicizzazione di altri 400 dipendenti che andranno ad ingrossare l’organico della Regione. Non lo si può fare infangando i lavoratori”.

Spanó ha partecipato al vertice romano con la Commissione Vigilanza, insieme a Tatiana Fazi (Filt Cgil), Marino Masucci (Fit Cisl), Paolo Collini (Uiltrasporti), Paola Avella (Ugl Trasporti), Roberto Moroni (Sla Cisal), Giovanni Celesti (Ugl Trasporti) e Graziella Franchina (Sla Cisal). I sindacati hanno ribadito che il vigente Contratto collettivo di lavoro “è l’unico e solo strumento adatto e strettamente connesso alla tipologia delle attività delle concessionarie autostradali”. “Salvaguardare, da una parte i livelli occupazionali e il contratto di lavoro, dall’altra rilanciare, con importanti riflessi economici per la Sicilia, una corretta gestione di un importante servizio alla collettività in un contesto fortemente penalizzato da ritardi e disservizi di una fatiscente infrastruttura preda di assurde e sterili pretese della burocrazia regionale siciliana”, è l’obbiettivo che si sono riproposti i sindacati”

“Il contratto dei dipendenti Cas -spiega Spanó – prevede retribuzioni del tutto in linea ed equiparabili a tutte le categorie di lavoratori dipendenti degli altri settori e delle altre categorie. Lo stesso prevede che per alcune attività mansioni tipiche come gli esattori e per alcune tipologie di servizi come quelli dei caselli,turni che si articolano nell’arco delle 24 ore per tutti i giorni della settimana e che per essere garantiti devono essere indennizzate,(festivo, notturno, ecc.). Avviene anche che per la carenza di organico ormai strutturale, l’azienda chieda l’effettuazione dello straordinario che per contratto è obbligatorio. Ma tutto questo, considerato che un esattore ha uno stipendio tabellare di circa 1.600 euro nette, non ha mai portato nessuno ad avere 2.900 euro di stipendio mensile, magari dopo aver fatto turni ed orari massacranti. L’anomalia è rappresentata invece dal tentativo cervellotico della Regione di applicare il contratto dei regionali che ha bloccato tutti gli adeguamenti previsti dai due rinnovi del CCNL per cui ai lavoratori del CAS da 6 anni non vengono applicati i rinnovi come è avvenuto in tutte le aziende di autostrade con il paradosso che percepiscono circa 300 euro mensili in meno rispetto ai loro colleghi”