Il traffico di droga a Mangialupi, condannati in otto

Sono pesanti le condanne emesse alla fine del processo “Vicolo Cieco” sul traffico di droga gestito dal clan di Mangialupi. I giudici della I sezione penale (presidente Grasso) hanno deciso 8 condanne, eccole: 28 anni per Giovanni Schepis, 27 anni per Basilio Schepis, 25 anni per Felice Schepis, 13 anni e mezzo per Santino Emanuel Schepis, 10 anni di reclusione a Salvatore Furnari, 6 anni per Antonino Muscarà, 3 anni per Alessandro Catalano, 7 anni per Francesca Paratore. I giudici hanno anche deciso pesanti condanne pecuniarie, fino a 50 mila euro a imputato.
Il verdetto è stato accolto con delusione dal collegio difensivo, composto dagli avvocati Isabella Barone, Pietro Fusca e Antonio Noè. “Confido che i giudici depositino i fretta le motivazioni – commenta l’avvocato Fusca – per poterli censurare in appello.
Si chiude così il processo ordinario di primo grado per i referenti e i contatti esterni del clan, dopo che anche per i 20 imputati che avevano optato per il rito abbreviato, lo scorso anno, sono arrivate condanne altrettanto severe.
La retata è scattata nel dicembre …nel quartiere fortino di Mangialupi. Dopo 4 anni di indagini i poliziotti riuscirono a individuare una più piccola e nuova organizzazione dedita al traffico di droga che ruotava attorno alla famiglia Schepis, la cui base operativa era la loro falegnameria. Indagando sugli Schepis, la Polizia scoprì che a tirare le fila dello spaccio era Alfredo Trovato. Il pregiudicato gestiva una vera e propria “holding” in grado di far fruttare soldi a palate ed in grado di gestire chili e chili di droga su Messina e provincia. Il gruppo agiva con enorme scaltrezza, affinché nulla potesse mai trapelare all’esterno: comunicazioni telefoniche brevi e criptate, luoghi di volta in volta diversi dove iniziare e concludere trattative, schede telefoniche “pulite” e macchine per il trasporto di droga sempre riconducibili ad insospettabili ed incensurati. Avevano anche un quartier generale, un bar attivo ed operativo notte e giorno, h24, dove chiunque avesse necessità poteva rivolgersi a qualsiasi orario per trovare pusher e droga. Ed è stato proprio accanto a questo bar, in un “vicolo cieco” che gli agenti sono riusciti a piazzare cimici e microspie registrando ore ed ore di conversazioni. In quella viuzza, infatti, gli affiliati parlavano degli affari, si confidavano, ignari che ogni loro frase fosse captata e registrata.
Alessandra Serio

A dare altro impulso alle indagini fu anche la cattura di Franco Trovato, fratello di Alfredo, che nel 2011 si era dato latitante nel corso dell’operazione Ruota Libera. Ingenti anche i quantitativi di droga sequestrati nel corso delle indagini, nonché le somme di denaro altissime. Il traffico di affari gestito dall’organizzazione, infatti, era elevatissimo. Solo nel corso delle perquisizioni effettuate stamattina, i poliziotti hanno sequestrato a Trovato ben 71mila euro, mentre altri 48mila erano già stati sequestrati ad Arena. Allo stesso modo, sono stati ritrovati circa 600 grammi tra cocaina, eroina e marijuana.
Alessandra Serio