“TOGLIETE I LIBRI ALLE DONNE E TORNERANNO A FAR FIGLI” (e la penna a certi opinionisti, magari scrivono meno corbellerie….)

Meno male che in Italia ci son fior di menti geniali che sanno come risolvere il problema del calo delle nascite e “dell’ invasione di extracomunitari”. La ricetta per risolvere entrambi i problemi l’ha trovata Camillo Langone, con un illuminante articolo pubblicato dal quotidiano “Libero”, che suggerisco a tutti di leggere per comprendere che fine fanno i finanziamenti pubblici ai giornali. Orbene, l’illustre Langone, traboccante di commozione perché gli italiani non vogliono più fare i genitori, perché la media di figli per la donna italiana è di 1,32, e perché ondate di donne prolifiche invadono la Padania provenienti dall’Egitto e dalla Libia, ha scoperto l’arcano e vuole condividerlo con noi. Per quel che riguarda l’ondata di emigranti “ci vorrebbe un’atomica al giorno per impedire l’arrivo dei barconi”, quindi appare problema di ardua soluzione. Invece per porre fine all’annoso guaio delle italiane che non fanno più figli il professore ha una ricetta più semplice: farle diventare ignoranti come capre. Scrive infatti Langone: “Togliete i libri alle donne e torneranno a far figli”.Per dar ossigeno alla sua tesi l’ammanta di pareri “scientifici”. Cita uno studio di Harvard in base al quale “le donne con più educazione e più competenza sono le più nubili”, che è poi una “ridicola diceria” che pure al bar dicono: se sei una gallina hai più probabilità di sposarti. A rincarare la dose ci ha pensato il ministro inglese David Willets: “Più istruzione superiore femminile equivale a meno famiglie e meno figli”. A nessuno degli studiosi di Harvard è venuto in mente che magari ci sono più nubili perché non è che ci sia poi in giro tutto questo “catalogo” di uomini….o non ci si può sposare e far figli perché manca il lavoro, quindi manca la casa, lo stipendio mensile, la speranza per costruire il proprio futuro quindi figurati quello di una famiglia. Magari non si fanno figli perché non ci sono asili nido, servizi di supporto,o ti costringono a firmare all’assunzione le dimissioni “in bianco”, senza data (pratica questa assai in voga in Italia,di recente ritornata in vita grazie ad una graziosissima norma del governo Berlusconi), o se torni in ufficio dopo la maternità è già tanto se trovi la tua poltrona. Invece di attuare politiche per la crescita la proposta è quella di tornare al Medioevo. Non è che se unisci a casaccio due variabili crei una tesi scientifica: più donne istruite uguale meno figli. Con questo criterio possiamo dire che visto che si leggono migliaia di ca……nei giornali allora, per diminuire le ca…..basta non vendere più computer con le quali scriverle? A fine articolo il Nostro ci illumina: “Il vero fattore fertilizzante è la bassa scolarizzazione e se vogliamo riaprire i reparti di maternità dobbiamo chiudere qualche facoltà universitaria”. Quindi, se ho capito bene, la cultura serve da “fattore contraccettivo”, mentre se non sai scrivere neanche il tuo nome ti dedichi al sesso sfrenato. Ma qual è l’attinenza? E poi, il signor Langone ha già in mente quali facoltà universitarie sono più “contraccettive” di altre? Fai meno figli se ti laurei in economia e commercio o in matematica? Come risolvere il misterioso caso di una donna, non istruita, che resta incinta ma durante la gravidanza viene poi colta da un’irrefrenabile voglia di leggere? Vi manda in aria tutta la statistica eh? Ma è proprio sicuro il professore che togliendoci i libri facciamo figli? E se poi non funzionasse? Dove la mette la tv? E la radio l’ha considerata? E le istruzioni per far funzionare gli elettrodomestici si possono leggere? Che fa il signor Langone, propone di tagliare l’elettricità per evitarci distrazioni? E se, senza libri, senza scuola, senza tv e radio, senza poter leggere neanche il bugiardino dei farmaci ( col rischio di dare ai mariti dosi massicce di Tavor piuttosto che la Moment), usassimo i computer? O gli I-phone? Se poi finissimo con il tramandare cultura e saggezza con gli aedi e i cantori? La “soluzione finale” sarebbe quella di murarci vive in casa usando la clava se ci ribelliamo? Infine, anche ammettendo di non far più andare a scuola le donne del domani (al massimo un corso di cucina), come la mettiamo con quelle che, ahinoi, la cultura ce l’hanno già? Come la cancelli? Con l’ipnosi collettiva? Con il training autogeno? Con lo yoga? Ma non è venuto in mente al signor Langone che a noi donne occidentali piace tantissimo far figli e vorremmo per loro un futuro migliore del nostro presente e ne faremmo a decine se solo ci fossero le politiche e i servizi che ci dessero una mano, se un solo stipendio in casa bastasse e se sapessimo che ai nostri figli possiamo dare un futuro vero? Sabato il ministro Elsa Fornero ha incontrato una delegazione del Forum nazionale di giovani e, non vedendo neanche una donna, ha mostrato tutto il suo disappunto, perché se persino tra i giovani ancora oggi non c’è il giusto spazio per le donne, allora siamo a mare. Non abbia paura professore, è vero, studiamo di più, lavoriamo, ma contiamo ancora pochissimo. Faccia questa di statistica, non il parallelo tra quante zitelle ci sono tra le donne colte, ma quante, tra le più colte contano e sono nei posti di vertice rispetto ad uomini con lo stesso grado di cultura. Calcoli questa variabile, non perda il suo tempo a chiedere di chiudere facoltà, piuttosto che “chiudere” apriamo: asili, orari flessibili, servizi, apriamo le menti, che sono ancora talmente chiuse da apparire, per dirla geometricamente“ottuse”.

Rosaria Brancato