Calabrò: «La mia sarà una campagna elettorale di proposte e non di denuncia»

Vuole essere il candidato delle proposte e la sua campagna elettorale la “giocherà” in strada, in mezzo alla gente e ai problemi, nei luoghi simbolo di Messina. Questa mattina, nel comitato elettorale di via Primo settembre, Felice Calabrò – vincitore delle primarie del 14 aprile e candidato sindaco del centro-sinistra – ha tenuto a battesimo la sua campagna elettorale, annunciando che in questo mese che ci separa dalle elezioni non se ne starà comodamente seduto dietro una scrivania , rinchiuso tra le quatto mura del suo quartier generale, ma organizzerà eventi ed incontri, per stabilire sin dall’inizio un rapporto vero, sincero, con le persone ed il territorio.

«Ora basta!» lo slogan scelto da Calabrò per riassumere in due parole la sua voglia di cambiamento e di rinascita di Messina. «Basta ad una città devastata: è questo il motivo per cui ho deciso di candidarmi prima alle primarie e adesso come sindaco», è stata la prima frase pronunciata da Calabrò nella sua prima conferenza stampa da aspirante primo cittadino. «Dopo cinque anni di amministrazione Buzzanca, sarebbe facile fare una campagna elettorale di denuncia, ma la mia sarà una campagna elettorale di proposte. Su ogni criticità di Messina proporremo soluzioni. Dobbiamo far rinascere questa città e dalle diverse location diremo come vogliamo risolvere i problemi».

Avvocato quarantenne che si è fatto da solo, Calabrò è sposato con Mariella, sua coetanea e compagna di liceo, e ha tre figli maschi, che vuole vedere crescere e rimanere a Messina. «Devo dare un’opportunità ai miei figli. Può sembrare una scelta egoistica, ma non lo è perché pensando ai miei figli voglio operare bene anche per i figli degli altri, i nostri figli, affinché non siano costretti a lasciare questa città». Il progetto politico di Calabrò è un progetto di lunga durata, non si ferma ai prossimi cinque anni ma guarda oltre : «Se vincerò queste elezioni riproporrò la mia candidatura tra 5 anni, il mio obiettivo è durare 10 anni. Sia chiara una cosa – ha affermato ancora – non considero la mia candidatura come un trampolino di lancio per fare carriera politica, perché non ci può essere onore più grande di fare il sindaco della propria città».

Calabrò riconosce di essere pervaso da una «follia consapevole», ma è convinto che non sarà da solo ad affrontare e risolvere i tanti problemi di Messina, accanto a lui ci sarà una grande squadra di assessori. «Ogni assessore sarà sindaco del proprio settore e la croce la porteremo un pezzettino per uno». Al suo fianco si sarà anche l’intera colazione di centro-sinistra, per la quale rifiuta la definizione dispregiativa affibbiata dagli avversari di accozzaglia di partiti dalla storia e tradizione politica assai diverse tra loro. «Ci unisce un progetto e lo porteremo avanti». Sui contenuti del programma, però, nessuna anticipazione, Calabrò lo svelerà man mano, nel corso della sua campagna elettorale itinerante e finanziata attraverso donazioni spontanee e rigorosamente identificabili.

Durante l’incontro con la stampa non poteva mancare un riferimento alla guerra interna al Pd sulle presidenze delle Circoscrizioni, che vede in prima linea i due presidenti uscenti di IV e V circoscrizione Francesco Palano Quero e Alessandro Russo; ed alla lista “La Farfalla” presentata qualche giorno fa da Giuseppe Grioli e Emilio Fragale, entrambi protagonisti delle primarie. Sul primo punto, Calabrò ha fatto sapere di non voler entrare nel merito della questione parlando delle singole persone, ritenendo invece prioritari profili dei candidati alla presidenza: «Pretendo – ha detto – che siano all’altezza di gestire le responsabilità legate alle vaie porzioni di territorio, in modo da alleviare anche l’amministrazione comunale». Ma su Russo e Quero ha voluto aggiungere che non è escluso che per qualcuno di loro ci sia un posto in quella squadra di alto livello che dovrà aiutarlo a fare rinascere Messina. Quanto alla “La Farfalla”, Calabrò è convinto che il suo battito d’ali spingerà e non frenerà la sua corsa elettorale verso Palazzo Zanca: «Sarà un punto di forza della mia candidatura», ha dichiarato, dopo aver precisato che lui corre sempre per vincere. Ancor di più questa volta, che in gioco c’è « La Mia città», canzone di Edoardo Bennato e colonna sonora scelta da Calabrò per dire ai messinesi che «non cambierà niente se ci credo solo io». Lui, il consigliere comunale diventato candidato sindaco del centro-sinistra, ci crede e nei prossimi 30 giorni proverà a convincere i messinesi che Messina può risorgere. Con l'aiuto di tutti. (Danila La Torre)