Il Pd alle prese con le “sabbie mobili” della vicenda anti-tir: divisi alla meta

Per il Pd dello Stretto lo scontro tra la giunta e il gruppo Franza è peggio delle sabbie mobili. L’argomento finora è stato guardato a distanza da gran parte del partito come fa una nobildonna quando trova una mosca nel bicchiere e capisce che quello è il più grave problema della sua giornata, ma non sa come risolverlo e chiama il maggiordomo terrorizzata e incapace di muoversi.

Prima o poi, il Pd inteso come “entità politica”, qualunque essa sia, dovrà prendere una posizione, perché non stiamo parlando di una lite condominiale ma di una delle problematiche più serie degli ultimi 40 anni. Anzi, limitandoci agli ultimi 365 giorni, stiamo parlando di quella realtà che ha portato una città a votare Accorinti per dire no a Genovese. Quindi fare finta che il problema non esiste pensando che se non ne parli si risolva da solo o sparisca è l’essenza stessa della non-politica.

Il socio della Caronte-Tourist è Francantonio Genovese, leader del Pd a Messina, nonché ex sindaco e parlamentare per due mandati. Il PD si troverà ad affrontare quanto prima il problema di cosa dire su un problema reale e vissuto dagli elettori, ma finora sono emerse solo le contraddizioni.

Vale la pena ricordare che appena un anno fa il candidato sindaco del Pd Felice Calabrò, mise tra i primi punti del programma la liberazione del centro urbano dal traffico gommato. Ne consegue che a meno che, gli eletti in Consiglio comunale non si riconoscano in quel programma e in quel candidato, oppure pensano che Calabrò stesse scherzando e dicesse “via i tir dalla città” tanto per dire, la lotta anti-tir sia anche la loro.

Invece il partito rischia di perdere l’occasione di essere unito e si sta presentando in ordine sparso, o su posizioni contrapposte, sull’ordinanza anti-tir della giunta. In cuor suo Accorinti vorrebbe coinvolgere l’Aula sia per “stanare” i consiglieri, sia perché è normale che su temi così delicati le scelte siano il più possibile frutto di un ampio confronto. Del resto il Consiglio comunale è la massima espressione di TUTTA LA CITTADINANZA, a differenza dell’amministrazione che rappresenta solo chi ha vinto le elezioni. In Consiglio ci sono esponenti di tutti i partiti, destra, sinistra centro, mentre la giunta che rappresenta solo la parte che ha vinto. Quindi è logico e naturale che problematiche come queste vengano affrontate da chi rappresenta tutte le sfaccettature dell’elettorato. All’epoca del sindaco Leonardi e dell’ordinanza sul doppio approdo, uno dei Consigli più vivaci e partecipi degli ultimi decenni, su questo tema ci lavorò per giorni e giorni.

Il Pd oggi invece si presenta diviso, nonostante rappresenti la maggioranza in consiglio. E’ paradossale che i primi a battere un colpo siano stati i consiglieri Pd del III quartiere, che hanno portato una delibera di sostegno all’amministrazione presentata da Santi Interdonato e approvata all’unanimità. A seguire lo hanno fatto anche i consiglieri Pd del IV quartiere e nei prossimi giorni anche il V. Nel frattempo, nell’ assenza di una struttura di partito (le dimissioni di Ridolfo sono talmente congelate che siamo alla glaciazione), non si è registrato alcun dibattito. L’area Civati ha diffuso comunicati e i renziani della prima ora scrivono su Facebook perchè non esiste un “luogo fisico” del partito. A Palazzo Zanca il primo ad esprimersi è stato il capogruppo Pd Paolo David, genovesiano di ferro, con due comunicati stampa. Nel primo ha chiesto l’intervento del prefetto, come se la vicenda tir non fosse un fatto politico ma solo istituzionale. Il prefetto, lo ricordiamo a David, è il rappresentante dello Stato, mentre il rappresentante dei cittadini, cioè di chi attraversa la strada o fa i conti con il traffico gommato è il Consiglio comunale. Nel secondo comunicato David invita il sindaco ad accogliere le tesi del gruppo Franza. Non è dato sapere se parlasse a titolo personale o di capogruppo del Pd inteso nella sua interezza dei gruppi consiliari. Quel che è dato sapere è che successivamente ci sono state le prime liti. Pochi giorni dopo infatti, raccogliendo le istanze del III quartiere, i consiglieri Daniele Zuccarello, renziano, Donatella Sindoni e Claudio Cardile, hanno presentato una delibera sulla regolamentazione del flusso dei tir da portare all’attenzione dell’Aula. Pochi punti: no alle corse diurne della Cartour con i mezzi pesanti, riaffidamento delle deroghe ai vigili, date certe su completamento di Tremestieri, verifiche sulla stabilità del cavalcavia, controlli reali sull’ecopass. La proposta invece di essere condivisa dai colleghi del Pd ha irritato quella parte che possiamo definire genovesiana e che si prepara a portare un’altra proposta in Aula, evidentemente alternativa, sconfessando sia due consigli di circoscrizione (presieduti dal Pd) che i tre consiglieri Pd. Ma c’è di più, perché sono scoppiate scintille tra Paolo David e Donatella Sindoni, che fanno parte dello stesso gruppo consiliare. Il capogruppo David, lo stesso che ha già fatto due comunicati stampa sulla vicenda, quando la Sindoni ha firmato la proposta di Zuccarello l’ha accusata di aver fatto “fughe in avanti e solitarie” che non fanno bene al gruppo. “Ho proposto il tavolo tecnico in prefettura tra armatori e amministrazione”, ricorda David, che non concorda con la proposta dei tre colleghi, ma rimanda alla decisione finale del gruppo.

Dopo le scintille arriva la replica di Donatella Sindoni: “Nessuna fuga in avanti rispetto ad un argomento abbondantemente sviscerato in un incontro in cui il collega Zuccarello ha chiesto a tutti la condivisione della delibera! Esprimere il proprio pensiero rispetto ad un argomento così importante per tutti i messinesi credo sia non soltanto un proprio diritto ma anche un preciso dovere. Pertanto se fuga in avanti significa non restare schiacciata su posizioni che non condivido vorrà dire che “ho già le ali ai piedi…!” Quindi nessuna fuga solitaria ma doveroso rispetto di un elettorato che ci ha votato anche in virtù del programma del candidato sindaco Felice Calabrò che prevedeva l’impegno affinchè il traffico pesante fosse trasferito a Tremestieri”.

La delibera Zuccarello-Sindoni-Cardile è stata presentata, non sappiamo se finirà nelle sabbie mobili in modo da non essere discussa fino a Natale, non sappiamo se sarà più veloce la proposta alternativa che l’area genovesiana sta pensando di presentare. Quel che ci chiediamo è che tipo di Pd questa città ha, un partito che in campagna elettorale sostiene una lotta anti-tir portata avanti dal candidato sindaco e poi, un anno dopo, al momento dei fatti e della coerenza, aspetta che siano due circoscrizioni e le aree civatiane e renziane ad esprimersi, poi contesta tre consiglieri che portano quella battaglia in Aula ed infine spera, come la nobildonna, che quella mosca finita nel bicchiere, qualcuno prima o poi la affronti.

Rosaria Brancato