Accorinti: “Abbiamo fatto un passo indietro, adesso tocca alla società. E sulla Rada…”

Noi un passo indietro l’abbiamo fatto, adesso anche la società deve provare a farne uno. Abbiamo aperto due finestre per far passare i tir. Stiamo bilanciando due interessi, quello dell’azienda e quello della sicurezza. Ma il passo indietro non possiamo farlo solo noi, gli affari si possono bilanciare con i diritti dei cittadini”.

Rientrato da Roma, dall’incontro con Renzi il sindaco Accorinti si sofferma sulla nuova ordinanza anti-tir, quella che durerà un mese, dal 28 agosto fino al 30 settembre ed oltre ad essere un’ordinanza sindacale prevede, rispetto alle precedenti, anche due finestre ai divieti di transito per i mezzi pesanti diretti al molo Norimberga, dalle 14 alle 15 per i camion che sbarcano e dalle 15 alle 17 per quelli che devono imbarcarsi.

In realtà il provvedimento rientra in un quadro ben più ampio, in quella che ormai può definirsi una partita a scacchi tra amministrazione e società, con le pedine pronte a muoversi in base alla mossa dell’altro.

L’ordinanza infatti fa “squadra” con le mosse che la giunta Accorinti sta predisponendo in seguito alla piena operatività dell’attracco di Tremestieri, e che consente di smaltire la totalità del traffico pesante. Nonostante ciò, però, sia agli imbarchi che agli sbarchi i camion continuano ad utilizzare la Rada e il porto storico.

“Stiamo aspettando la fine del controesodo- ha chiarito Accorinti- Poi saremo severi, non intolleranti, ma severi, nel senso che chiederemo il rispetto delle regole. E questo riguarda sia le deroghe da Tremestieri, che gli imbarchi a Villa. Non tollereremo più che alla Rada San Francesco e al porto storico sbarchino mezzi pesanti, li faremo tornare indietro. Vorrei ricordare che la concessione per la Rada è limitata ai soli mezzi leggeri e solo in casi eccezionali è possibile traghettare mezzi pesanti. In caso di violazione in discussione c’è la stessa concessione”.

L’amministrazione quindi sta aspettando la fine del controesodo, nel frattempo la gestione delle deroghe è tornata al comando dei vigili urbani, perché con la consegna dell’invasatura è tornata in vigore l’ordinanza di ottobre. Già in questi tre giorni sono state ridotte al minimo ma l’obiettivo è quello di far sì che l’intero traffico gommato utilizzi solo ed esclusivamente Tremestieri, liberando il centro ed il Boccetta dalla schiavitù. Contemporaneamente i vigili urbani stanno controllando il rispetto dell’ordinanza sia alla Rada che al porto storico. Ma c’è di più.

Il Comandante della polizia municipale Calogero Ferlisi ha infatti scritto una lettera al sindaco sottolineando come, “nei giorni 25, 26 e 27 agosto presso la Rada San Francesco e il porto storico siano sbarcati, rispettivamente, 83 mezzi pesanti dal primo e 89 dal secondo. In assenza di cause di forza maggiore, tale rilevamento si pone in aperta violazione ex art.47 del Codice della navigazione degli obblighi previsti dalla concessione della Rada San Francesco, rilasciata dall’Autorità portuale, laddove il concessionario è tenuto al traghettamento del solo traffico veicolare leggero. Di tale fatto è stato già informato il comandante della Capitaneria di Porto Antonino Samiani”.

Spetterà proprio alla Capitaneria, qualora le violazioni dovessero continuare anche dopo aver avvisato “la sponda calabra”, ricordare alla società che la concessione della Rada è vincolata al rispetto dell’art.47 e che solo in casi eccezionali è prevista la deroga al traghettamento dei mezzi pesanti. In discussione quindi, è la stessa concessione più che la multa.

“Noi non abbiamo nemici e non stiamo con le pistole puntate addosso a nessuno, neanche ai commercianti della via La Farina, ma le regole devono essere rispettate. La via La Farina è risultata, in base al report che gli stessi Franza ci hanno chiesto, la via più pericolosa dal 2000, quella dove si sono registrati più incidenti stradali, feriti e morti. Non possiamo stare fermi di fronte a questo. Stiamo anche facendo un passo indietro per dialogare con la società. Ma non possiamo farlo solo noi”.

Il riferimento è appunto alle due “finestre” per il transito dei tir in centro che non coincidono con gli orari invernali di sbarco e imbarco della Cartour, ma che, sedendosi intorno ad un tavolo, attraverso una rimodulazione della tabella, potrebbero comunque essere la soluzione da adottare per i prossimi mesi.

“Abbiamo deciso di fare un provvedimento che duri un mese proprio per aprire il confronto e prevedere modifiche-continua Accorinti- E bilanciare i diversi interessi. Del resto, il 24 settembre ci sarà l’udienza al Tar, dobbiamo anche vedere cosa emergerà. Noi siamo per il confronto, anche con i commercianti della via La Farina, che potranno recuperare l’ora di chiusura pomeridiana come vorranno nell’arco della giornata. E anche qui, siamo pronti a parlare con loro”.

Chi non ha preso bene la chiusura prolungata di un’ora, fino alle 17, sono proprio i commercianti, più che perplessi per la decisione della giunta.

“Apprendiamo oggi dalla lettura dell’ordinanza (di non facile comprensione ai comuni mortali)che le attività commerciali ambo lato della via La Farina devono restare chiuse dalle 15 alle 17 in base all’art.11 del provvedimento- scrive in una nota Massimo Finocchiaro, Megafono-Inutile dire che ci è sembrata l’ennesima follia di un’amministrazione confusa, che naviga a vista. Sollecitato da decine di commercianti ho contattato Accorinti manifestandogli il mio disappunto, perché si tratterebbe di un danno economico che la città non può permettersi.Il sindaco mi ha spiegato che con l’ordinanza la giunta non vuole colpire i commercianti ma essere di indirizzo per le future programmazioni e si è detto disponibile ad ogni tipo di confronto.” Mentre comunque i commercianti sono pronti a manifestare qualora la situazione non dovesse essere modificata il Consiglio del IV quartiere, condividendo lo spirito dell’ordinanza nella parte che riguarda il divieto ai tir, trova gravemente lesivo il provvedimento nei confronti degli operatori commerciali di via La Farina ed invita il sindaco a cassare l’art.11, quello che appunto dispone la chiusura dalle 15 alle 17.

“Noi non staremo con i fucili puntati addosso a nessuno-conclude il sindaco- e saremo molto elastici, anche durante questo controesodo. Ma per il futuro dobbiamo programmare un sistema diverso ed il sistema diverso prevede che il traffico gommato, per intero utilizzi Tremestieri e che anche la Cartour moduli i suoi orari tenendo in considerazione anche i diritti dei cittadini”.

Ed a proposito di programmazione Accorinti e Signorino hanno sottolineato come l’incontro a Roma con Renzi non sia stata solo “la presentazione di una lista della spesa, ma di una programmazione per la città”. Anzi, il vicesindaco ha ribadito come sia l’inizio di un “contatto diretto tra amministrazione e governo”. I primi risultati evidenti dovrebbero essere nello Sblocca Italia, anche se è chiaro che un incontro a tre giorni dalla firma del decreto non possono influire nei contenuti né essere seguiti da un fiume di risorse o risposte. Ma la cartina di tornasole della reale attenzione del governo verso la città dello Stretto sarà la riforma dei porti.

“Abbiamo chiarito che noi vogliamo l’autonomia per l’Autorità dello Stretto e solo se non è in alcun modo possibile- hanno spiegato Accorinti e Signorino– proponiamo l’integrazione con Gioia Tauro ma sempre con Messina in posizione di primo piano e non relegata ai margini. Questa è una proposta sposata da partiti, ordini professionali, università. E’ la proposta di una città e rientra nell’ottica dell’Area Integrata dello Stretto. Non comporta spese aggiuntive. Se arriverà risposta su questo fronte significa che il governo vuol davvero dare attenzione a Messina. Voglio ricordare che in passato, con ministri messinesi (ndr.Antonio Martino) abbiamo assistito a dismissioni. Noi stiamo combattendo”.

Intanto il capogruppo del Pd Paolo David ha chiesto al sindaco di “Relazionare in Aula piuttosto che affidarsi a Facebook in merito all’incontro con il Presidente del Consiglio e di valutare in sinergia con i consiglieri il responso della riunione e definire i contorni di quelli che saranno i benefici relativi alle problematiche contenute nell’Agenda Messina”.

Rosaria Brancato