In vigore l’anti-tir ter. Consiglieri e commercianti dicono no

Il primo giorno dell’ordinanza anti-tir ter è stato scandito dalle perplessità e dai no alla chiusura fino alle 17 per gli esercizi commerciali di via La Farina e dal fatto che nessuno degli autotrasportatori diretti o sbarcati dalla Cartour fossero a conoscenza del provvedimento dell’amministrazione (ma questo è successo anche in occasione delle prime due ordinanze).

Se già ieri avevano protestato il Consiglio della IV circoscrizione e Massimo Finocchiaro del Megafono, riscontrando nell’art.11 del provvedimento una decisione lesiva per le attività della via La Farina, oggi a scendere in campo sono stati i consiglieri di una nuova maggioranza trasversale anti-Accorinti.

La nuova ordinanza infatti unisce tutti i partiti, concordi nel chiedere la modifica del provvedimento, nella parte che interessa appunto la chiusura pomeridiana prolungata fino alle 17, per consentire il transito dei mezzi pesanti.

A mettere insieme i colleghi su questo fronte è stato Pippo Trischitta, Forza Italia, “Non è vero che il sindaco, come ha dichiarato, ha fatto un passo indietro. In un periodo di crisi economica non si può disporre un provvedimento che danneggia le attività e non fa differenze tra i bar e i negozi. Non è questo il modo per rispettare quanto richiesto dal Tar con la sospensiva dell’ordinanza di luglio”.

Mentre le associazioni di categoria già preparano eventuali azioni di protesta, la presidente della commissione commercio, Nora Scuderi ha già convocato per domani mattina una seduta straordinaria alla presenza dei rappresentanti del settore per valutare il da farsi. “Noi vogliamo ascoltare i commercianti, perché le istituzioni- spiega la Scuderi- devono essere in grado di promuovere un settore, non metterlo in difficoltà in un periodo già difficile come quello che stiamo vivendo”.

L’ordinanza ha unito in un solo coro di no gli esponenti di Forza Italia, Udc, Pd, Dr, Ncd, Megafono, che si schierano al fianco di quegli esercizi che da oggi dovranno rispettare il divieto di apertura prima delle 17 “Noi non invitiamo a violare il provvedimento- spiega Trischitta- ma se il sindaco dice: non siamo con il fucile spianato lasciando intendere che non saranno multati in caso di violazione, mi chiedo a che fare lo abbia fatto”.

C’è poi chi, come Giuseppe Santalco, Pd, sottolinea come le due finestre per il libero transito ai tir non coincidano con gli orari di sbarco e imbarco della Cartour (ed infatti è proprio questo l’obiettivo della giunta, aprire un tavolo di trattative con la società per la rimodulazione degli orari invernali e il bilanciamento degli interessi): “I divieti di apertura dalle 14 alle 17 inoltre- aggiunge- sono estremamente penalizzanti per quegli esercizi come bar, farmacie, officine, esercizi artigianali che proprio in quegli orari sono aperti, per non parlare del fatto che esiste una fascia oraria destinata proprio allo scarico della merce. La verità è che questo provvedimento è stato fatto in funzione dell’udienza del Tar”.

Se per Simona Contestabile, Pd, “Il sindaco ha fatto , così come per l’isola pedonale, macelleria con gli esercizi commerciali”, l’Udc Franco Mondello ha chiesto la modifica dell’ordinanza: “Deve essere rivista. Il Consiglio comunale non è stato messo nelle condizioni di valutarla, sembra fatta solo ed esclusivamente per prepararsi all’udienza al Tar. Ci si scorda che in gioco c’è un’intera economia regionale, perché quando un tir sbarca al Norimberga non può restare fermo tre ore prima di raggiungere l’autostrada in attesa che si faccia l’ora indicata dalla finestra del provvedimento”.

Libero Gioveni, Udc, si è soffermato sulla necessità di aumentare il numero dei vigili urbani, unica soluzione per garantire controlli e sicurezza, mentre Nicola Cucinotta, Pd, ha ricordato all’amministrazione “che esiste la liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali, pertanto mi chiedo se un simile provvedimento sia legittimo. A questo punto è bene che tutti si siedano intorno a un tavolo e discutano le modifiche sia delle finestre che del provvedimento stesso”.

In verità l’ordinanza anti-tir numero 3 è solo l’ultimo dei motivi di scontro tra Aula e giunta ed a ricordarlo è stato il capogruppo del Pd Paolo David che già nei giorni scorsi aveva sottolineato come l’amministrazione non coinvolga il consiglio in nessuna delle scelte determinanti per la città: “Non è pensabile che un sindaco vada a colloquio dal presidente del Consiglio Renzi e non si confronti con l’Aula nel momento in cui prepara l’Agenda Messina. Non si tratta di una lista della spesa, ma di priorità delle quali dovremmo discuterne insieme. L’Aula avrebbe potuto dare suggerimenti e indicare priorità. Vorrei ricordare che stiamo affrontando urgenze che riguardano il bilancio e il piano di riequilibrio. A mio giudizio oltre alle priorità dovremmo indicare i modi, i tempi e le scadenze. Non tutto quello che ha portato a Renzi è urgente”.

Sull’ordinanza è intervenuta con una nota, anche la consigliera Daniela Faranda, Ncd “Se l’obiettivo principale doveva essere quello di liberare le vie cittadine dai TIR, anche con l’ultimo provvedimento risulta malamente e confusamente perseguito, essendo stato adottato a discapito della comunità, per i suoi gravi effetti negativi su un tessuto economico già duramente provato dalla lunga crisi economica e di per sé poco competitivo, che avrebbe bisogno di ben altri stimoli e incentivi.La riproposizione del precedente provvedimento, in forma più articolata, ma molto confusa, delle analoghe disposizioni appare frutto più di una presa di posizione ideologica che di un reale interesse alla sicurezza e ciò ancor di più perché ha riflessi negativi pure su quella parte di cittadinanza che di tale sicurezza dovrebbe esserne diretta fruitrice. Il rimedio sembra peggiore del male ove si consideri che vengono imposti financo gli orari di apertura pomeridiana degli esercizi commerciali di Via La Farina e ciò in barba alle più elementari regole di buon senso sulla libertà di impresa, sulla libera circolazione delle merci, sull’aumento della competitività anche con la liberalizzazione degli orari di apertura degli esercizi”

Rosaria Brancato