Città piena di spazzatura e paralisi sulla gestione: rifiuti al capolinea

Finito il lungo weekend festivo, la partita dei rifiuti ricomincia esattamente da dove si era interrotta. Con un fronte emergenziale da gestire, dopo i problemi di queste settimane e la ciliegina sulla torta della discarica rimasta chiusa per 24 ore venerdì. Con una società che non riesce a prendere forma, mentre l’altra soffre e sta cercando il modo per non fallire. La settimana che si apre dovrà portare sicuramente ad una nuova convocazione del consiglio comunale per tornare a discutere della MessinaServizi Bene Comune e capire se ci saranno i numeri per votare il contratto di servizio e l’affidamento del servizio alla nuova società. Sarà la nona seduta di consiglio, dopo tutte quelle cadute di fronte al muro del numero legale. Forse servirà arrivare addirittura ad una decima, perché i sì a questo atto sono risicatissimi e fino ad oggi l’aula non è riuscita a chiudere il cerchio, arrivando a far cadere il numero anche per salvare questa delibera perché in realtà in pochi vogliono davvero che venga bocciata. E allora il gioco diventa di difficile interpretazione per chi sta fuori dal Palazzo e il risultato è che ci si trova di fronte ad una paralisi totale.

Durissimo l’affondo della Fp Cgil che in queste settimane ha seguito tutti i lavori insieme ai dipendenti di Messinambiente: «Non possiamo fare a meno di stigmatizzare ancora una volta le assenza in aula della maggioranza dei consiglieri Comunali che preferiscono disertare piuttosto che esercitare il proprio ruolo. Consiglieri Comunali senza spina dorsale che non mostrano alcun interesse per i cittadini messinesi e per i lavoratori, i quali sono costretti ad assistere a “tragicomici siparietti”. Non si comprendono i motivi per i quali molti consiglieri comunali abbiano votato favorevolmente gli atti propedeutici alla delibera in esame. E non si comprendono neanche le motivazioni di chi espressamente abbia deciso di votare negativamente. I lavoratori e i cittadini chiedono quale sia il piano B? Quali sono le proposte? Che cosa avete prodotto, oltre le assenze e il dissenso, in questi mesi?» scrive la segretaria Clara Crocè.

Il sindacato e i lavoratori di MessiAmbiente, consapevoli della grave situazione in cui versa la città, assicurano che garantiranno i servizi in attesa della convocazione da parte del Prefetto di Messina. «Successivamente – continuano Crocé e Pino– decideremo con i lavoratori il da farsi. Nel frattempo stiamo valutando di chiedere all’Assessorato alle Autonomie locali di disporre un’ispezione in merito alla regolarità delle assenze dei consiglieri comunali, per valutare se ricorrono le ipotesi di turbativa o l’interruzione dei servizi pubblici».

Una guerra tutti contro tutti. Non va meglio sul fronte dei servizi. Messinambiente ha ipotizzato che ci vorranno circa due settimane per rientrare da quest’ultima emergenza discarica che si è andata a sommare ai problemi sulla raccolta che si sono registrati da circa un mese. Dopo il Giro d’Italia che aveva fatto ripulire quasi tutta la città, Messina è ripiombata nella sua consueta sporcizia. In questo fine settimana Messinambiente ha cercato di ottimizzare al massimo tutti i servizi di raccolta e trasporto in discarica per smaltire il più possibile le tonnellate che erano rimaste sulla strada fuori da cassonetti. Mezzi e uomini non si sono fermati neanche il sabato, nonostante la famosa ordinanza che vieta di gettare i rifiuti di sabato e nei prefestivi e che aveva eliminato i turni di raccolta dal sabato sera. Le periferie soffrono, ci sono zone in cui la situazione è insostenibile. Da nord a sud a macchia di leopardo si contano innumerevoli mini discariche a cielo aperto. I cittadini sono esasperati e tra poco arriveranno i salatissimi bollettini della Tari.

Francesca Stornante