Bastoni tra le ruote a chi prova a fare volontariato a Casa Serena, l’appello di Angela Rizzo

Un’associazione messinese di volontariato prova a organizzare un pomeriggio di musica e ballo per gli anziani di Casa Serena. Come già fatto in altre occasioni, senza andare incontro a nessun tipo di ostacolo o problema, contatta la cooperativa che attualmente gestisce la struttura, propone l’iniziativa e le viene suggerito di chiedere prima un permesso direttamente al Dipartimento servizi sociali di Palazzo Zanca. Una procedura che fino a poco tempo fa non era in uso a Casa Serena, ma fin qui nulla di strano. Se non fosse che questo si è rivelato solo il preludio di un iter burocratico che invece che aiutare e mettere un’associazione in condizione di poter fare bene le attività per cui opera, sembra voler solo scoraggiare chi prova a favorire l’organizzazione di momenti di allegria e svago per gli ospiti di Casa Serena.

A raccontare l’episodio è Angela Rizzo, ex esperta del Sindaco Accorinti e ormai ferrea oppositrice di questa amministrazione, soprattutto nel campo dei servizi sociali. Angela Rizzo, insieme alla sua associazione Cameris, nei giorni scorsi aveva provato ad organizzare un pomeriggio di intrattenimento per gli anziani di Casa Serena, come del resto molte volte aveva già fatto in passato. La prima stranezza l’aveva riscontrata nel dover chiedere un’esplicita autorizzazione al Comune. Lo sconcerto è arrivato però quando il Dirigente del Dipartimento Servizi Sociali Giovanni Bruno ha risposto alla richiesta autorizzando l’organizzazione del pomeriggio di danza e musica ma solo dietro il pagamento dei diritti Siae e del disbrigo di tutte le altre incombenze connesse all’attività.

Angela Rizzo ha provato a ricordare agli uffici comunali che si trattava di volontariato, ha spiegato che attività similari in passato non hanno mai comportato l'obbligo di tali adempimenti, nemmeno quello di chiedere l'autorizzazione al Dipartimento. Ma il dirigente Bruno non ne ha voluto sapere, spiegando che trattandosi di una struttura del Comune serve espletare di tutti gli adempimenti del caso. Alla fine per gli anziani di Casa Serena non c’è stato nessun pomeriggio di musica e danza. E probabilmente di questo passo non ce ne potranno essere altri perché se un’associazione di volontariato deve trovarsi costretta a sborsare soldi, o a stare dietro a lunghe trafile burocratiche, difficilmente sceglierà Casa Serena come luogo dove svolgere le proprie attività.

Grande l’amarezza di Angela Rizzo che in questo episodio legge il fallimento degli Stati generali dei servizi sociali promossi dall’assessore Nino Mantineo: “Chiedono la collaborazione di chi opera nel terzo settore e delle associazioni di volontariato e questo è il risultato. Le associazioni senza scopo di lucro devono fare volontariato gratis e a spese loro mentre le cooperative vengono pagate profumatamente?” chiede con rabbia l’ex esperta accorintiana.

Un episodio che adesso renderà più difficile l’organizzazione di qualsiasi tipo di iniziativa all’interno della struttura di Montepiselli. Di certo c’è che alla fine a pagare sono sempre loro, i più deboli. In questo caso gli anziani che, per colpa di cavilli burocratici, dovranno rinunciare alla compagnia dell’associazione Cameris, in questo caso, e di qualsiasi altra associazione che non potrà sobbarcarsi ad esempio le spese Siae. Con buona pace della collaborazione e delle reti su cui fondare il nuovo sistema dei servizi sociali, un sistema in cui ognuno può mettere a disposizione competenze, esperienze e professionalità. Se però poi bisogna anche sborsare pure soldi è ovvio che non si andrà da nessuna parte.

Francesca Stornante