Lunedì in Aula Crocetta e i deputati. Ma sull’Authority si consuma lo scontro Udc-Sicilia Futura

Sull’Autorità portuale si consuma in Aula lo scontro Udc-Dr, che per due anni e mezzo hanno condiviso “amori e umori”, votando quasi sempre all’unisono.

Dietro lo scontro sull’ordine del giorno in realtà c’è quello tra i leader dei due gruppi, D’Alia e Picciolo, divisi sulla riforma portuale ma non solo.

Già da settimane le scintille non sono mancate, con i centristi saliti “sull’aventino”, ma pensare che il problema sia un ordine del giorno sarebbe riduttivo.

In un’Aula semi-deserta, si è dovuti arrivare al terzo appello, recuperando quanti erano in tutt’altre faccende affaccendati, per votare l’ordine del giorno presentato dai consiglieri di Sicilia Futura, primo firmatario il vicepresidente del consiglio comunale Nino Interdonato. Nell’ordine del giorno si sottolinea come “l’accorpamento con l’Autorità portuale di Gioia Tauro comporta la perdita dell’autonomia gestionale e dei fondi con riflessi negativi importanti sul futuro della Zona Falcata, del quartiere fieristico e di tutte le altre potenziali determinazioni che riguardano la nostra città. Crocetta, ha contestato la decisone presa sull’accorpamento oltre ad evidenziare la mancata partecipazione alla riunione del Consiglio dei ministri ove nel caso specifico, visto lo Statuto Speciale deve essere garantita la presenza del Governatore. Il Sindaco di Milazzo Giovanni Formica ha già ufficialmente richiesto che la sede periferica dell’Autorità Portuale di Milazzo venga scissa da Messina, e ha richiesto l’aggregazione di tale presso le Governace portuali di Catania o Palermo. Tutto ciò premesso il Consiglio Comunale impegna il Sindaco:

affinché si faccia portavoce della presente istanza unitamente al Governo Regionale e alla Deputazione Regionale e Nazionale, che già hanno espresso la massima condivisione nel difendere e salvaguardare le ragioni della comunità messinese, legate alla ricchezza del porto e alle attività connesse, garantendo l’autonomia decisionale della Città Metropolitana di Messina”.

Lunedì 8 si terrà il consiglio comunale aperto, alla presenza di Crocetta e della deputazione sia regionale che nazionale.

E saranno di nuovo scintille. Tornando all’approvazione dell’ordine del giorno, che già aveva causato attriti nella seduta di ieri, anche questa mattina non sono mancati i dissapori tra centristi e Democratici riformisti, che hanno dovuto chiedere man forte all’area genovesiana, nel sostegno alla tesi di Crocetta (contrario al matrimonio con Gioia Tauro e più propenso ad un’intesa con Catania-Augusta).

Il gruppo Udc infatti al momento del voto sull’o.d.g ha tolto i tesserini, facendo mancare il numero legale. Sulla posizione di Crocetta infatti si è consumato lo scontro con D’Alia che lo ha accusato di difendere “interessi di operatori privati” con chiaro riferimento al gruppo Franza che pubblicamente ha detto no all’accorpamento con Gioia Tauro. Nel mezzo poi ci sono le dichiarazioni di Crocetta a proposito della ‘ndrangheta da “esportazione” in Sicilia da Gioia Tauro. Il leader dell’Udc ha fatto intendere chiaramente che a rischio c’è la coalizione alla Regione. Dalla parte di Crocetta si è schierato il capogruppo regionale di Sicilia Futura Beppe Picciolo. Quanto basta per creare una miscela esplosiva. Quanto accaduto in Consiglio quindi è la diretta conseguenza di polemiche nei “piani alti”.

L’ordine del giorno è passato grazie al sostegno dei genovesiani neo forzisti , dal momento che in Aula, quando i centristi hanno tolto i tesserini, di Sicilia Futura c’erano soltanto Elvira Amata e Nino Interdonato, con Carlo Abbate entrato poco dopo. Il vicepresidente Interdonato, come prassi, si è astenuto. Il rischio era che il documento affondasse. Grande Sud, Forza Italia, Felice per Messina hanno dato man forte, e con 15 sì e 6 astenuti l’ordine del giorno ha avuto il via libera. Singolare che l'area genovesiana sia a supporto di Crocetta dopo le dichiarazioni del governatore nei confronti di "Forza Italia diventato un partito di ex detenuti e detenuti" con evidente riferimento all'ex sindaco di Messina.

A favore hanno votato Amata, Abbate, Burrascano, Santalco, Crifò, Scuderi, De Leo, Cucinotta, Cantali, Amodeo, Vaccarino, David, Sindoni, Pagano, Carmelina David.

Lunedì quindi il Consiglio comunale su una partita che al momento si gioca su più tavoli e più sede e che ha come campo di battaglia lo Stretto di Messina.

Rosaria Brancato