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“Pace, libertà, legalità”: anche Furci ricorda la strage di Capaci

FURCI SICULO – Alla presenza di autorità civili e militari si è svolta stamani a Furci Siculo la commemorazione del trentennale della strage di Capaci nella quale furono barbaramente uccisi il giudice Giovanni Falcone, la moglie anche lei magistrato Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Vito Schifani, Antonio Montanaro e Rocco Di Cillo. Lungo il corteo che partendo dalla casa comunale si è snodato lungo le vie di Furci, gli studenti hanno cantato la canzone “I Cento Passi”, divenuta ormai un inno della lotta alla legalità.

Alla fontana Falcone, sul lungomare, gli studenti della primaria e della secondaria di primo grado accompagnati dalla dirigente scolastica Germana Lanzafame e dai loro docenti, hanno recitato poesie, letto riflessioni e intonato la celebre canzone “Pensa”, un altro testo divenuto simbolo della lotta alla mafia. Significativi gli interventi delle autorità militari, il capitano dei Carabinieri della Compagnia di Taormina Giovanni Riacà, il Vice Questore Fabio Ettaro, il comandante della Polizia metropolitana Daniele Lo Presti, il comandante della polizia locale Salvatore Campagna. Tutti hanno sottolineato quanto sia importante ricordare ma soprattutto lottare affinché la mafia sia definitivamente sconfitta. E questo messaggio va recepito particolarmente dalle giovani generazioni.

Presenti inoltre, i volontari del Sevizio civile universale, l’associazione dei carabiniei in congedo, il comandante dei carabinieri di Santa Teresa Maurizio La Monica, la protezione civile con il responsabile Stefano Morales e il Comitato Jonico Beni Comuni con il prof. Santo Trimarchi e l’intera Amministrazione comunale. Il Sindaco Matteo Francilia e l’assessore alla Cultura Rosanna Garufi hanno ringraziato i presenti per aver accolto l’invito a prendere parte alla manifestazione, un evento significativo che nasce dalla volontà e dalla determinazione ad inculcare nei cittadini sentimenti di pace, libertà e legalità. Un messaggio di speranza ma soprattutto la certezza che l’impegno contro la criminalità non deve conoscere soste e che grazie al sacrificio delle vittime della strage di Capaci si può sperare in un mondo migliore.