Il Prefetto non riceve gli attivisti. Mantineo: “Ignorate le richieste dell’amministrazione”

“Al tavolo Prefettizio nessuna proposta dell’amministrazione è stata presa in considerazione. Questa città non può permettersi di mostrare all’Italia e all’Europa di accogliere persone nelle tende o in luoghi che offrono un’accoglienza poco dignitosa come il Pala Nebiolo”. Non usa mezzi termini l’assessore ai Servizi Sociali Antonino Mantineo, con chi gli domanda come mai l’amministrazione, fino a qualche giorno prima seduta al tavolo prefettizio, si è ritrovata sotto il palazzo governativo a protestare insieme a coloro che si oppongono ad un centro come il Pala Nebiolo e all’eventualità di una tendopoli. Al sit-in dell’Arci e di tante altre associazioni indetto per protestare contro il modo in cui è stata gestita l’accoglienza ai migranti nella città di Messina, era stata invitata l’intera amministrazione, nei fatti in supporto ai manifestanti sono accorsi l’assessore Mantineo e quello con delega alla protezione civile Filippo Cucinotta. Il Sindaco Renato Accorinti è risultato impegnato in un’altra iniziativa.

“Il Prefetto Trotta si è messo in un’ottica completamente divergente da quello che è il contesto cittadino. L’amministrazione aveva segnalato l’Hotel Europa e un altro albergo a Letojanni. Lunedì interpelleremo la presidenza dell’Anci perché tutti i comuni si stanno attrezzando meglio di Messina, per affrontare emergenze simili”. Sempre lunedì l’onorevole di Sinistra Ecologia e Libertà, Erasmo Palazzotto, depositerà un’interrogazione al parlamento nazionale proprio sul caso del Pala Nebiolo a Messina. Palazzotto, di ritorno da vari sopralluoghi nei centri di accoglienza di tutta la Sicilia, dichiara di voler sentire telefonicamente il Prefetto Trotta nei prossimi giorni e annuncia la sua venuta a Messina, in data ancora da stabilire. Nel corso del sit-in durato dalle 16:00 fino alle 19:00, è stata protocollata una richiesta di incontro urgente con il Prefetto entro il 12 novembre, data in cui scade il bando per l’affidamento ad un ente gestore del centro.

La richiesta è stata depositata verso le 16:00 – affermano i membri del circolo Arci Thomas Sankara di Messina – il Prefetto Trotta ha lasciato il Palazzo Governativo un ora dopo, senza ricevere una delegazione dei manifestanti. Solo quando il Prefetto è andato via è arrivata la comunicazione che la vice era disposta a ricevere gli attivisti, a quel punto nessuno è salito, ritenendo che non ci fossero i presupposti per un confronto costruttivo. Unico ad accettare l’invito del vice prefetto il presidente della comunità islamica, Mohamed, ma solo per chiedere l’ingresso nel centro al fine di portare un conforto religioso ai ragazzi africani di fede musulmana. Durante la manifestazione sono state scandite al megafono le leggi nazionali che normano i centri d’accoglienza – secondo il decreto legislativo che recepisce le direttive europee già nel 2005 sono ammessi nei centri gli avvocati e le associazioni e garantita l’assistenza sanitaria.

Molto critica nei confronti delle decisioni Prefettizie anche l’esperta ai servizi sociali Clelia Marano: “Se questo Prefetto pensa ad una tendopoli già non va bene come funzionario pubblico. Intanato siamo preoccupati per l’accoglienza ma questo è solo il primo stadio, per quelli che verranno accolti il passo successivo è aiutarli nella vita”. In piazza, oltre ad associazioni e rappresentati di Sel, Rifondazione comunista e cambiamo messina dal basso, anche gli studenti del Collettivo Autonomo che qualche settimana fa hanno pulito i cortili della facoltà di scienze politiche:”Vogliamo organizzare dei seminari e delle iniziative anche per sensibilizzare ed informare i nostri colleghi – dichiarano – Serve una maggiore consapevolezza e maggiore attenzione per ciò che accade nella società da parte dell’Università, intesa non solo come istituzione ma anche come popolazione studentesca”. Intanto il Prefetto è stato invitato all’assemblea della V circoscrizione, prevista per il 15 Novembre, insieme al Sindaco Accorinti e a tutti i rappresentati istituzionali, Curia compresa.

Nel frattempo questa mattina i ragazzi africani al Pala Nebiolo erano tesi, perché hanno sentito parlare dell’ipotesi della tendopoli. Alcuni, tra l’altro continuano a rimanere senza scarpe . Inoltre, le persone somale arrivate con l’ultimo gruppo presentano delle contusioni più o meno gravi, uno è stato trasportato in ospedale per una ferita alla mano riportata in Libia che nel frattempo si è infettata. “Piangeva tenendosi la mano seduto sulla branda, mi sono messa a piangere con lui”, racconta una delle signore eritree impiegata come mediatrice.(Eleonora Corace)