Terminata la pausa estiva, riaprono Biblioteca e Archivio Storico della città

Riaprono i battenti la Biblioteca comunale e l’Archivio storico della città. Dopo la sospensione estiva durante il mese di agosto, le due conservatorie site al Palacultura, preziosa memoria di passato e tradizioni cittadine nonché inestimabile lascito della letteratura nostrana, riprenderanno oggi la loro regolare attività per rendersi fruibili ai visitatori nelle mattine di Martedì, Mercoledì e Giovedì dalle ore 9,30 sino alle 12,30 e nei pomeriggi di Martedì e Giovedì, a partire dalle 15 e sino alle 16,45.

L’Archivio comunale dal 29 marzo 1935, data della sua nascita ad opera della delibera di Gian Augusto Vitelli, Regio commissario straordinario dell’epoca, costituisce un’imponente stratificazione delle età letterarie e storiche della nostra città con intenti di reperimento e divulgazione degli accadimenti messinesi e delle tradizioni che contrassegnavano Messina.

Un ambizioso obiettivo di custodia e diffusione di documenti, stampe, fotografie e reperti di sorta atti a fungere da testimonianza del passato di Messina, concepito e corroborato con l’affidamento della neonata istituzione a Nitto Scaglione.

Fu grazie a un lavoro indefesso che l’Archivio passò in breve tempo dalle 551 opere del 1952 alle 2.369 catalogazioni verso la fine del 1960, sino a consolidare il corposo patrimonio attuale di 14 mila volumi, tutti riguardanti la città, con copie di particolare pregio datate intorno al Seicento e addirittura al Cinquecento; un’emeroteca che annovera al suo interno ben 1.600 testate; diversi giornali risalenti al 1815, infine, 420 esemplari tra stampe antiche, foto e cartoline d’epoca.

Un progetto portato avanti anche e soprattutto a conclusione del secondo Conflitto Mondiale che decimò le ancora poche opere raccolte, disperdendole sotto i micidiali bombardamenti del ’40 – ’43 e che si protrasse nel tempo sino all’ultima battaglia, poco più di un anno fa, presieduta dall’attuale sindaco, Renato Accorinti, per traslocare l’Archivio dagli scantinati della scuola media inferiore, Enzo Drago, dove lo stesso era custodito in pessime condizioni, al più illustre e adeguato sito del Palacultura, in via XXIV Maggio.

Non minore baluardo, a presidio della tradizione e della storia messinese, la Biblioteca, che prese vita dal lascito del poeta Tommaso Cannizzaro, al quale infatti si intitola. Un tesoro di oltre 37.000 volumi, di cui i 5.000 originari, a carattere prevalentemente filosofico, folkloristico, storico ed etnografico, arricchito da espressioni di grande cultura offerte dal carteggio epistolare intrattenuto dallo stesso Cannizzaro con lo scrittore francese Victor Hugò, con il noto pittore Mistral e con lo studioso Giuseppe Pitrè. (Sara Faraci)