Un Odg del Consiglio spinge per la “Casa dello Studente”. Accorinti pensa anche ad altre soluzioni

Il secondo Palazzo di giustizia cerca “casa”. Dal 1995. Da quando cioè il Ministero di Giustizia mise a disposizione un finanziamento di 17 milioni di euro per dotare Messina di nuove aule ed uffici giudiziari. Ma come si sa , da queste parti, i processi, non solo giudiziari ma anche burocratici, sono molto lunghi, a volte infiniti e senza conclusione. Nel caso specifico, oltre al tempo trascorso infruttuosamente si rischia di perdere anche i soldi del finanziamento, oltre a quelli che annualmente vengono spesi per gli affitti dei locali (circa 1,9 milioni di euro). Il Palagiustizia satellite è argomento che ha attraversato tutte le amministrazioni degli ultimi 20 anni, commissari compresi, ed oggi la patata bollente è nelle mani dell’amministrazione Accorinti, che sembra avere tante idee in testa ma ancora nessuna soluzione in tasca. Per stanare l’esecutivo di Palazzo Zanca è stato convocata una seduta aperta del Consiglio comunale con all’ordine del giorno «le problematiche inerenti il secondo palazzo di giustizia». Nel corso della riunione, conclusasi intorno alle 15 del pomeriggio, è stato votato un ordine del giorno con cui di fatto i consiglieri comunali spingono per la realizzazione del secondo tribunale nell’immobile che per anni ha ospitato la “Casa dello Studente”, che si è solo di recente si è scoperto appartenere al Comune di Messina.

All’incontro di stamani hanno preso parte il sindaco, Renato Accorinti, il vicesindaco, Guido Signorino, il commissario straordinario della Provincia Regionale di Messina, Filippo Romano, il presidente dell'Ordine degli Avvocati, Francesco Celona, ed il coordinatore dei giudici di pace, Clodomiro Tavani. Dalla tribunetta riservata al pubblico ha assistito anche un nutrito gruppo di avvocati, a cui non tuttavia non è stata concessa la possibilità di intervenire.

Il coordinatore dei giudici di pace Tavani ha parlato di «urgenza diventata cronica» alla quale si dovrebbe dare risposta in tempi rapidi anche perché dal prossimo 28 aprile saranno chiuse e trasferite a Messina le sezioni provinciali del Giudice di pace, con conseguente affollamento degli uffici, già poco idonei alle esigenze.

Il presidente dell’Ordine degli avvocati Celona ha invitato il Consiglio comunale «ad adottare una soluzione di indirizzo precisa e categorica». Il sindaco Accorinti, a cui spetta la decisione finale, ha detto di cercare soluzioni condivise , sottolineando nel suo interevento come in questi mesi la sua amministrazione non è rimasta ferma ma ha avviato confronti e tenuto riunioni guardando il problema sotto vari punti di vista. La soluzione definitiva non c’è ancora ma ci sono al vaglio varie ipotesi su cui l’amministrazione intende aprire un dibattito con la città. Una è quella dell’ex ospedale Margherita, che la Regione sembra intenzionata (ma ancora non c’è nulla di ufficiale) a trasferire al Comune; l’altra , ed è una notizia emersa proprio oggi , riguarda l’ubicazione del palagiustizia satellite nell’area militare a Bisconte. «Due settimane fa – ha spiegato Accorinti, abbiamo appreso in una riunione Prefettura, attraverso il Ministero dell’Interno, che sono propensi a concedere al Comune l’area di Bisconte». Il commissario della Provincia Romano ha spiegato all’Aula di aver avviato l’iter per la vendita dell’Hotel Riviera , ma inserendo nelle gara una clausola in virtù della quale potrà essere ammesso un cambio di destinazione, nel caso in cui in quell’immobile si decidesse di realizzare la nuova “Casa dello Studente”.

Conclusi gli interventi degli “ospiti” , hanno preso la parola i consiglieri comunali. Al termine del dibattito, dal quale è emersa soprattutto la necessità di verificare se sono ancora disponibili i 17 milioni di euro di finanziamento ministeriale, l’ Aula, ha approvato, all'unanimità, con 19 voti favorevoli, nessuno contrario e nessun astenuto l'ordine del giorno che indirizza verso la realizzazione del secondo tribunale nell’immobile di via Cesare Battisti. Va detto che hanno partecipato ai lavori d’Aula ma non alla votazione i quattro consiglieri comunali di “Cambiamo Messina dal Basso”, assolutamente contrari all’ipotesi “Casa dello Studente” sposata dal resto dal resto dei colleghi (vedi in basso testo dell’Odg).

A parte decidere dove ubicare i nuovi uffici giudiziari, l’amministrazione Accorinti dovrà sbrogliare anche la vicenda relativa alla gara espletata durante l’amministrazione Buzzanca e finita nelle aule dei Tribunali amministrativi. Nel 2011, una sentenza del Cga (vedi correlato) ha rimesso tutto in discussione, e siccome chi c’ è stato prima di Accorinti – cioè l’ex sindaco Buzzanca e l’ex commissario Croce- non hanno adottato alcun provvedimento risolutivo, tocca alla sua Giunta provare a mettere la parola fine all’annosa questione. I consiglieri comunali hanno inoltre chiesto al sindaco di convocare entro una due settimane al massimo una conferenza dei servizi per fare il punto sul finanziamento,per capire cioè se è ancora disponibile e a quanto ammonta esattamente (Danila La Torre)

ODG SU PALAGIUSTIZIA SATELLITE

"Premesso che – si legge nel documento – da oltre un ventennio si discute dell'opportunità di dotare il sistema giudiziario della città di Messina, sede di Corte di Appello, di un Palazzo di Giustizia cosiddetto "satellite", in aggiunta all'ormai satura sede storica, ubicata in via Tommaso Cannizzaro, Palazzo Piacentini; e che, peraltro, lo stesso comune di Messina è costretto a sopportare costosi oneri di locazione per sopperire alla mancanza di uno spazio dedicato ad uffici quali, la Sezione Lavoro presso la Corte di Appello, la Sezione Lavoro presso il Tribunale, l'ufficio del Giudice di Pace, il Tribunale di Sorveglianza, il Tribunale per i minorenni, l'U.N.E.P. ed altri ancora, per un importo che è complessivamente stimato in 1.871.743,62 euro annui; e che, dall'inizio degli anni '90 giace inutilizzato un importante finanziamento ministeriale dell'importo di circa 17 milioni di euro, che potrebbe essere utilmente impiegato per individuare un immobile adatto al fine sopraindicato;

Considerato che, nel corso della passata gestione commissariale, guidata dal dott. Luigi Croce, si è riscontrata una positiva unità di intenti tra il comune di Messina e gli altri attori istituzionali coinvolti nella vicenda, il Presidente della Corte di Appello di Messina, il Magnifico Rettore dell'Università degli Studi di Messina ed il Presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Messina, in relazione alla ristrutturazione e riconversione in Palazzo di Giustizia Satellite dell'immobile, sito in via Cesare Battisti, denominato <Casa dello Studente>, di proprietà comunale ed in passato assunto in gestione dall'E.R.S.U. (Ente Regionale per il diritto allo Studio Universitario), ma da quest'ultimo già da diversi anni abbandonato dalla sua originaria destinazione; e che anche successivamente, su input del gruppo regionale dei DR, si è svolto un incontro fra le istituzioni sopra indicate nel quale si è ribadita l'opportunità della scelta della Casa dello Studente come sede del Palazzo di Giustizia satellite; e che gli studi fatti dalle istituzioni giudiziarie affermano che il fabbisogno effettivo per una Cittadella giudiziaria adeguata ad una realtà come quella di Messina è pari ad 8 mila metri quadri, mentre da un'apposita perizia redatta dalla sezione tecnica del dipartimento comunale al patrimonio, a firma dell'arch. Salvatore Parlato, si rileva che la superficie utile complessivamente utilizzabile per la realizzazione della sede degli uffici giudiziari in luogo dell'attuale Casa dello Studente sarebbe pari a 8 mila e 400 metri quadri (e, pertanto, perfettamente rispondente alle esigenze); e che in ogni caso occorre altresì tenere conto dell'imminente avvento del <Processo Civile Telematico> e della progressiva scomparsa del cartaceo, circostanza che nel medio periodo consentirà senz'altro di scomputare dalla superficie effettivamente necessaria quella attualmente dedicata, per esempio, alla conservazione dei voluminosi fascicoli di causa;

considerato ancora che il Magnifico Rettore ha manifestato ampia disponibilità alla dismissione dei 200 posti-letto potenzialmente ricavabili dalla Casa dello Studente, alla condizione che l'Ateneo messinese possa sopperire a questa rinuncia mercé il reperimento di un uguale o maggiore quantitativo di alloggi per gli studenti in altra parte della città; esigenza quest'ultima ampiamente e totalmente condivisa dallo stesso Consiglio comunale; a tal ultimo proposito, si è altresì registrata la disponibilità del commissario straordinario della Provincia Regionale di Messina, Filippo Romano, di cedere gratuitamente all'Università di Messina l'immobile comunemente noto come <ex Hotel Riviera>, sito in viale della Libertà e prospiciente la Rada San Francesco, che possiede peraltro (per essere stato in passato una struttura ricettizia) le necessarie caratteristiche strutturali per la realizzazione di alloggi per studenti universitari, di gran lunga migliori rispetto a quelli esistenti alla Casa dello Studente (circa 11 mila metri quadri di superficie ed altri nove appartamenti direttamente collegati allo stesso); e che la predetta ipotesi sembra ulteriormente rafforzata dalla presenza della linea tranviaria che eventualmente dovrà essere potenziata in ragione delle esigenze della <mobilità studentesca>; e che, riguardo la ristrutturazione di alloggi per studenti, esisterebbe un finanziamento presso l'assessorato regionale all'istruzione, di poco inferiore ai 2 milioni di euro, per interventi in favore del diritto allo studio (case dello studente, ecc…), assolutamente <fungibile> in relazione all'utilizzo da effettuarne; comunque, in subordine rispetto alla <soluzione-Riviera>, le parti in causa sono concordi nel percorrere, presso l'Amministrazione regionale, la possibilità che l'Università degli Studi di Messina ottenga in proprio favore la cessione dell'area dell'ex Ospedale Regina Margherita, per ivi addivenire alla realizzazione di una più ambiziosa <Città dello Studente>; non appare di secondo momento la circostanza per cui, qualora si percorresse l'ipotesi di realizzare il secondo Palazzo di Giustizia presso la Casa dello Studente, si registrerebbe una sinergia (senza precedenti) tra Amministrazioni pubbliche senza pertanto aggravi di spese per il comune di Messina, senza il rischio di speculazioni di sorta ed anzi con il risultato di un intelligente, ecocompatibile e moderno riutilizzo di almeno due beni comuni allo stato totalmente dismessi (la stessa Casa dello Studente e, alternativamente, l'ex Hotel Riviera o l'ex ospedale Regina Margherita) e delle aree circostanti, alla stessa stregua peraltro di quanto previsto dal programma dell'Amministrazione in carica e dalla stessa più volte esternato; il risparmio di spesa per le casse comunali è più che evidente (si ribadisce, gli attuali oneri sono pari a 1.871.743,62 euro annui); infine, il plesso in questione è geograficamente molto vicino al Palazzo di Giustizia principale e ciò agevolerebbe gli avvocati, ed in particolare quelli giovani ed i titolari di studio <mono-componente>, in quanto potrebbero facilmente affrontare più udienze al giorno e, in definitiva, gestire più pratiche;

ritenuto che, a quanto risulta, anche nella presente gestione amministrativa del comune di Messina è stato avviato un dialogo tra le parti per giungere ad un accordo sulla soluzione Casa dello Studente, ma l'Amministrazione comunale sembrerebbe aver chiesto di prendere ulteriore tempo per assumere determinazioni in merito; tuttavia, non è più oggettivamente accettabile attendere altro tempo, tenuto conto che attorno al <sistema-Giustizia> ruotano nella città di Messina migliaia di operatori (magistrati, avvocati, operatori giudiziari, ecc…) e che la stessa cittadinanza messinese, in qualità di principali utenti, lamenta e riscontra quotidianamente l'insoddisfazione dell'attuale <offerta di giustizia>, anche e soprattutto a causa delle descritte carenze strutturali; peraltro, nessuna delle altre soluzioni nel tempo prese in considerazione possiede le stesse caratteristiche di concretezza e tempestività che sono presenti nella soluzione Casa dello Studente.

Tutto ciò premesso, considerato e ritenuto, il Consiglio comunale invita ed impegna il sindaco, Renato Accorinti, previa e fatta salva rapida definizione delle questioni connesse alla sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo n. 651 dell'undici ottobre 2011 a cui questa Amministrazione è tenuta ex lege a dare esecuzione: a volere, assumere una posizione chiara ed inequivoca sull'annosa questione <secondo Palazzo di Giustizia>, che tenga conto, nel caso in cui non sussistano impedimenti dall'esecuzione della suddetta sentenza, della linearità delle considerazioni fin qui svolte e dell'ampia condivisione registrata sulla soluzione Casa dello Studente; conseguentemente, a fare proprie le esigenze abitative e di mobilità degli studenti universitari nella precisa considerazione che Messina è città universitaria e che gli studenti fuori-sede rappresentano una risorsa per tutto il tessuto economico-sociale cittadino; a farsi promotore di una riunione, alla presenza di tutti gli attori istituzionali fin qui menzionati, per addivenire alla formale e definitiva conclusione di un accordo tra pubbliche Amministrazioni, anche ai sensi dell'art. 15 legge n. 241/90, che contempli, previa definizione delle necessarie procedure di cessione, la realizzazione: a) presso l'immobile comunemente noto come Casa dello Studente, del secondo Palazzo di Giustizia; b) presso l'immobile comunemente noto come "ex Hotel Riviera", di una nuova Casa dello Studente; in ogni caso, a manifestare detta ferma volontà presso l'Amministrazione regionale (se del caso coinvolgendo i deputati all'A.R.S. eletti nel territorio della provincia di Messina), affinché quest'ultima ponga in essere gli adempimenti di propria competenza in relazione sia all'utilizzo del finanziamento regionale disponibile per la realizzazione di una nuova casa dello studente sia, eventualmente, alla cessione in favore dell'Università degli Studi di Messina dell'area dell'ex Ospedale Regina Margherita".