L’allarme per i minori migranti lasciati nei centri per adulti. Esposto dell’Arci

Ancora minori soli e privi di ogni assistenza nei centri messinesi. A denunciarlo il circolo Arci Thomas Sankara. Il presidente Patrizia Maiorana e la ricercatrice Giuliana Sanò hanno descritto in modo particolareggiato la drammatica situazione di decine di adolescenti tra i 15 e i 17 anni, letteralmente abbandonati a loro stessi. I ragazzi sono costretti a vivere nei centri di prima accoglienza per adulti del PalaNebiolo e di Bisconte, senza un’adeguata assistenza sanitaria, in una situazione di scandalosa promiscuità con gli adulti e senza nessuno dei supporti che per legge devono essere garantiti ad ogni minore non accompagnato.

Il primo febbraio scorso, l’Arci ha presentato un esposto al Dipartimento politiche sociali del Comune e, per conoscenza, al Ministero del lavoro segnalando la presenza di ben 17 adolescenti all’interno della tendopoli. Nel testo dell’esposto veniva richiesta “l’attivazione immediata di collocamento in luogo protetto e l’apertura della tutela dei minori stranieri non accompagnati di cui si indica generalità e date di nascita”. Scrive l’Arci: “Dai colloqui con i minori emergerebbe inoltre una gravissima violazione dei loro diritti. Nonostante la maggior parte di essi abbia manifestato la minore età e un minore è in possesso di certificazione anagrafica, operatori del centro avrebbero omesso la segnalazione. Sembrerebbe che l’avvocato della cooperativa gestore abbia dichiarato loro che dovranno segnalare la minore età nel luogo dove verranno trasferiti insieme agli adulti, poiché tale prassi non è prevista alla tendopoli”.

Alcuni dei minori sono costretti a vivere da oltre due mesi in una situazione intollerabile anche dal punto di vista di vivibilità dei luoghi. Oltre a lamentarsi dei consueti allagamenti del campo da baseball dove sorge la tendopoli, tutti hanno segnalato, come viene riportato dall’Arci: “una carente assistenza sanitaria, nessuna assistenza da parte dei servizi sanitari territoriali, la mancanza di vestiario adeguato. Si evidenzia che dentro la tendopoli ma anche nell’altro centro realizzato nell’ex caserma Gasparro si sono ripetuti episodi violenti, rivolte e proteste”.

Pure, di assistenza questi ragazzi ne avrebbero oltremodo bisogno, per le ferite fisiche che si trascinano dietro dai viaggi estremi che hanno affrontato e spesso anche dai pestaggi e dalle torture che hanno subito in Libia. Ulteriore assistenza necessaria, oltre a quella medica, è quella psicologica. Si tratta di adolescenti che hanno subito traumi di ogni tipo, dalle violenze alle torture, all’aver visto morire parenti e amici.

A fronte di una così grave violazione dei diritti il comune, tramite l’assessore ai servizi sociali Antonina Santisi, ha replicato con una nota mettendosi a disposizione nel prendere in carico, tramite il dipartimento delle politiche sociali “tutti i soggetti che venissero dichiarati minori”. A marzo i volontari dell’Arci hanno identificato altri quattro minori stranieri non accompagnati nella ex Caserma Gasparro a Bisconte, ma anche per questi ragazzi si attendono ancora risposte e , soprattutto, soluzioni adeguate.

Al problema dei minori trasferiti nei centri di prima accoglienza per adulti piuttosto che in centri idonei, si aggiunge quello di chi raggiunge la maggiore età durante il soggiorno nel centro adibito per i minori stranieri non accompagnati di Messina. Questi ragazzi, allo scoccare del 18° compleanno, vengono trasferiti nei centri di prima accoglienza. A denunciare il loro destino, dopo il parlamentare del Movimento 5 Stelle Francesco D’Uva, la presidente della VI commissione comunale Donatella Sindoni. Il centro messinese per minori, chiamato “Amhed” è stato istituito il 25 novembre 2014, su ordine prefettizio per risolvere l’emergenza che vide quasi cento minori abbandonati nella tendopoli del PalaNebiolo. La struttura, convenzionata ora con il Comune, ha ospitato sino a marzo 1.108 ragazzi. Di questi solo tre sono stati poi accolti in famiglia; 476 sono finiti in comunità-alloggio, 16 in SPRAR per minori, 138 in SPRAR per adulti mentre ben 284 si sono “allontanati arbitrariamente”, andando così a riempire le file di quell’esercito sommerso che vede scomparsi oltre 5,000 minori solo nell’ultimo anno.

Donatella Sindoni testimonia di due ragazzi del centro Amhed che il giorno del 18 compleanno sono stati trasferiti a Bisconte e in seguito spostati direttamente al Cara di Mineo. I dati in possesso della Commissione consiliare del Comune di Messina lasciano presagire che almeno un centinaio di minori stranieri da qui a qualche mese compiranno la maggiore età, rischiando di essere trasferiti a loro volta in centri non idonei.

Questo scenario impone a tutti d’intervenire con urgenza e determinazione”, commenta Carmen Cordaro, avvocata del Circolo “Sankara” e tutor di numerosi minori stranieri non accompagnati. “La questione che si pone è il superamento del Centro Ahmed nel senso di una riduzione delle presenze dei minori in questa struttura con una assunzione di responsabilità da parte del Comune di Messina e la creazione di un altro centro di prima accoglienza. Nel frattempo bisogna impedire che i minori stranieri lascino il centro esistente a Messina per essere trasferiti in un altro centro di prima accoglienza, magari dove le condizioni e i servizi sono anche peggiori. Occorre infine aprire la vertenza in tutte le sedi istituzionali preposte per un dignitoso trasferimento dei minori stranieri in strutture di seconda accoglienza idonee”.

Eleonora Corace