Alla Provincia nessuna “rivoluzione” in vista. Ricevuto: “Con l’Udc leale collaborazione”

«Da parte mia non ci sarà alcun atto di forza, con l’Udc ho sempre avuto un rapporto di proficua e leale collaborazione che non ho motivo di interrompere ». Risponde così il presidente della Provincia Nanni Ricevuto, alla domanda se le dimissioni degli assessori dell’Udc dalla Giunta comunale avranno ripercussioni sull’ente provinciale , la cui la coalizione di maggioranza era composta -praticamente sino a ieri- dagli stessi partiti a Palazzo Zanca e a Palazzo dei Leoni. «La situazione che si è creta al Comune nasce da una divergenza con Buzzanca e non tra l’Udc ed il Pdl perché a me nessuno del mio partito ha posto questo problema. Sinceramente trovo anche strano che venga sottolineata la svolta a sinistra dell’Udc: ricordo a me stesso che nel 2008 il partito di centro assunse una posizione diversa a Roma e a Palermo, frutto di una specificità territoriale, ma questo non ci impedì di dar vita all’alleanza che ci permise di assumere il governo della città».

Stando alle parole del presidente della Provincia, la “rivoluzione” avvenuta nelle ultime ore al Comune non si estenderà a palazzo dei Leoni, dove i rapporti con i centristi sembrano più solidi che mai, complici anche il recente, e contestato, aumento di poltrone in giunta- di cui l’Udc ha certamente beneficiato – , e la nomina di Carmelo Torre, assessore all’ambiente in quota Udc, a vice Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Messina, avvenuta con determina di Ricevuto n. 69 il 9 agosto scorso, pubblicata proprio stamattina.

Schizofrenia del Pdl o fame di poltrone dell’Udc? Probabilmente entrambe, ma c’è un dato su cui riflettere, passato in queste ore in secondo piano. Buzzanca, che è anche il coordinatore provinciale del Popolo delle Libertà, ha ripetuto più volte nell’ultimo periodo che la decisione di dimettersi da sindaco scaturisce dall’ormai ingovernabilità della città, a causa della svolta a sinistra dell’Udc. Oggi il partito di centro, per convenienza, strategia, ipocrisia o quello che si vuole, non fa più parte della giunta del Comune e Buzzanca potrebbe nominare quattro nuovi assessori di sua totale fiducia. Il sindaco rinuncerà a buttarsi nella mischia delle regionali per riprendersi quel seggio “strappatogli” a suon di sentenze che garantisce molti più onori che oneri? No, non rinuncerà perché per l’attuale cittadino la svolta a sinistra con l’Udc era solo un pretesto, utilizzato per giustificare un “addio” anticipato di nove mesi, che consegna la città al terzo commissario in otto anni . Tuttavia, oggi, piuttosto che spiegare perché dopo le dimissioni degli assessori centristi, non rivede la sua decisione di lasciare la carica di primo cittadino , commenta così le dimissioni di Mondello, Puglisi, Magazù e Muscolino: « Auguro loro – ha detto in occasione della demolizione in pompa magna di un fabbricato a Maregrosso – di essere più autonomi e ragionare con la propria testa senza farsi condizionare dalle logiche di partito. Io sono un uomo di squadra, li capisco, però sono abituato a prendere sempre da solo l'ultima decisione dopo aver ascoltato gli altri».

E sulla decisione presa da solo di dimettersi ognuno ha la opinione. Ricevuto afferma: «E' un problema che non mi riguarda, non mi voglio candidare perchè io faccio e voglio fare il presidente della Provincia». (Danila La Torre)