Il Genio Civile chiede al Comune di fare la sua parte e scrive anche all’Arcivescovo

Le motivazioni sono ovviamente quelle già espresse in questi mesi. Il progetto che prevede la costruzione di una palazzina di sei piani nella zona di Montalto, proprio sotto la chiesa, non è fattibile perché “produrrebbe l’alterazione del delicato equilibrio di una zona fortemente scoscesa, non impermeabilizzata ed oggi ricoperta di vegetazione, tale da comportare un maggior rischio per la pubblica incolumità”. A metterlo ancora una volta per iscritto è il Capo del Genio Civile Gaetano Sciacca che è andato a Palazzo Zanca per discutere con l’amministrazione comunale il futuro di questa zona e di un progetto che al momento è in stand by.

Per comprendere tutti i passaggi della vicenda è necessario fare qualche passo indietro e ricordare che il Genio Civile si era già opposto alla costruzione della palazzina sia per motivi di rischio dissesto, sia anche per problemi legati alla viabilità e alle eventuali vie di fuga in quella zona inesistenti, motivo che secondo Sciacca già sarebbe dovuto bastare per negare l’ok al progetto. Mancava però il parere del Comune che ha tardato a esprimersi sulla vicenda, l’attività edilizia era comunque stata sospesa, ma la ditta costruttrice, la Sigari Costruzioni, e la parrocchia di Montalto, proprietaria dei terreni su cui dovrebbe sorgere il complesso, hanno presentato ricorso al Tar di Catania. Lo scorso 27 giugno, sentenza depositata il 25 luglio, il Tribunale Amministrativo ha accolto il ricorso presentato dalla ditta, con diverse motivazione tra cui il fatto che il Comune avrebbe dovuto provvedere mediante gli strumenti di pianificazione ordinaria per stabilire se effettivamente quelle aree fossero a rischio, considerato che non rientrano nelle zone classificate a rischio di pericolosità del Pai, Piano Aree a rischio idrogeologico, della Regione, né in area soggetta ad altro vincolo di inedificabilità. Non fornendo dunque alcuna obiezione, per il Tar l’amministrazione avrebbe di fatto negato la situazione di pericolo descritta dal Genio Civile.

L’ingegnere Sciacca però non ha intenzione di fare alcun passo indietro. Durante l’incontro con l’assessore all’urbanistica Sergio De Cola ha ribadito la necessità che il Comune si esprima, prima di tutto avviando l’iter per inserire quest’area nel Pai. Anche se, ha puntualizzato, se la zona è a rischio lo si può decretare anche se non risulta inserita nel piano. Per il Capo del Genio Civile sarebbe opportuno seguire un percorso comune, l’assessorato di De Cola dovrà adesso esaminare la documentazione e dire la sua.

Intanto la contromossa è già stata fatta. Sciacca ha proposto ricorso al Cga in cui “ricorda” anche che “mentre non rientra fra le competenze del Genio Civile l’apposizione di vincoli sull’area, rientra anche tra le sue competenze controllare che il progetto dei singoli iinterventi rispetti quelli eventualmente già esistenti che hanno a che fare con la sicurezza delle costruzioni ed è per questo che si è richiesto al Comune di pronunciarsi sull’ammissibilità degli interventi previsti nel progetto della ditta Sigari Costruzioni srl”. Aggiungendo anche che “la notevole altezza prevista del fabbricato e la ridotta larghezza stradale costituiscono un ulteriore elemento di rischio.

Sciacca la scorsa settimana ha anche scritto una lettera all’Arcivescovo Mons. Calogero La Piana, in quanto il terreno è proprietà della parrocchia. Attende ancora una risposta, ma spera di poter contare sulla sensibilità dell’Arcivescovo.

Francesca Stornante

Martedì, 3 settembre, 2013 – 19:43