Al posto del cemento un parco urbano. La proposta dell’architetto Nino Principato

Continua a far discutere l’ipotesi di una palazzina di sei piani nella zona del Santuario di Montalto. Il progetto, che prevede l’elevazione della palazzina immediatamente sotto la Chiesa, è stato bocciato dal Genio Civile principalmente per due motivi, più volte spiegati dall’ingegnere Capo Gaetano Sciacca: il primo riguarda il rischio idrogeologico, il secondo è legato alla viabilità. L’area è stata giudicata, infatti, a rischio dissesto, e presenta, inoltre, problemi legati alla viabilità aggravati dall’inesistenza di eventuali vie di fuga.

Problemi tecnici ai quali si uniscono considerazioni generali di natura sia estetica che etica. A queste si appella l’architetto Nino Principato, famoso per la dedizione al patrimonio storico- artistico cittadino dimostrata negli anni. Principato usa toni durissimi nei confronti della Curia, a cui appartiene la proprietà del terreno: “Si tratta di una volgare speculazione edilizia” –accusa – “ Il progetto crea, tra le altre cose, problemi di visibilità dello stesso Santuario, che è un luogo sacro e altamente simbolico per tutta la città di Messina che va necessariamente tutelato. Nel dire questo nessuno punta il dito contro i privati, perché il terreno è della Curia che avrebbe il dovere di tutelare quell’area invece di svenderla”. Per la zona sottostante lo storico Santuario cittadino, ci sarebbe un’altra possibilità di utilizzo. Si tratta di un idea covata già da tempo dallo stesso architetto Principato e da altri tecnici di Palazzo Zanca: ovvero quella di trasformare l’area in un parco urbano.

“Nell’attuale piano regolatore redatto nel 1998 sotto la giunta Providenti – racconta Principato – al quale io ho collaborato curando tutte le parti che riguardano i monumenti e le aree a verde, la zona risultava classificata come area verde. Poi, negli anni, una serie di emendamenti e modifiche da parte del consiglio comunale hanno fatto diventare quest’area, insieme a tante altre, edificabile. L’area in questione, però, sarebbe perfetta per la realizzazione di un parco urbano. Per realizzarlo basterebbe una convenzione tra la Curia e il Comune di Messina. Un po’ come si è fatto per il Monte di Pietà, dove la provincia paga regolarmente un affitto per garantire l’apertura dello stabile ai cittadini e realizzarvi iniziative e mostre pregiate. Si potrebbe realizzare un protocollo d’intesa in cui si potrebbe stabilite che il Comune paghi una retta alla Curia per tenere aperto il parco”.

La città di Messina, infatti, soffre una cronica mancanza di spazi verdi. Gli unici a disposizione sono Villa Dante e Villa Mazzini, l’area sotto la Chiesa di Montalto rappresenta, in quest’ottica, la possibilità di avere un parco urbano “ a portata di mano”. Un polmone verde centralissimo, già di per sé attrezzato di panchine. L’area, infatti, è attualmente chiusa, ma racchiude in sé delle panchine in muratura che fanno parte della dotazione del Santuario. Inoltre, la disposizione del terreno a terrazze collegate da diverse scalette in pietra e la presenza di piante pregiate – un’area, ad esempio, è occupata da una lussureggiante pineta- potrebbe essere lo spunto per una raffinata combinazione estetica di elementi architettonici e naturali.

La zona, inoltre, è affiancata dalla scalinata chiamata “Rampa della Colomba”, che porta al Santuario di Montalto. La scalinata rientra nel progetto delle “Scalinate dell’Arte”, approvato dalla regione e finanziato con fondi FAS, e sarà la prossima ad essere riqualificata, dopo la scalinata Santa Barbara. È , infatti, prossima la presentazione della gara d’appalto. Il progetto è stato redatto sia da tecnici interni al Comune – l’architetto Nino Principato, l’architetto Salvatore Corace, il Rup Giancarlo Berenato -, insieme a un gruppo di tecnici esterni – di cui capofila è l’architetto Daniela De Domenico – oltre alla collaborazione di un consulente di piano marketing per il turismo, Giovanni Lucentini. Non è difficile pensare l’effetto che potrebbe fare un parco urbano limitrofo ad una scalinata restaurata, sovrastato dal Santuario di Montalto. Questo nei sogni di alcuni tecnici del Comune e, forse, di molti cittadini. La realtà, invece, parla di cemento. (Eleonora Corace)