Accorinti, una domenica da sindaco di una città alla canna del… gas

Una riunione fiume di giunta, dalla mattina fino a mezzanotte, un’emergenza inattesa (poi fortunatamente rientrata), le prime decisioni strategiche, la presa di coscienza che sarà dura. Molto. Più del previsto. E’ stata questa la domenica di Renato Accorinti e dei suoi assessori. Una ininterrotta sequela di disastri che, messi in fila uno dopo l’altro, danno l’immagine di una città in disfacimento in cui, parole dello stesso Accorinti, “non funziona praticamente nulla”.

E’ un sindaco stanco e provato quello che, alle undici di sera, spiega che “da stamattina ad oggi non ci siamo fermati nemmeno un secondo, e abbiamo stilato una “classifica” degli interventi più urgenti. Il primo – ha spiegato – è fare chiarezza sui conti e sui debiti. Non è possibile che a seconda delle interpretazioni il passivo di palazzo Zanca sia di settanta o cinquecento milioni. Capisco la differenza di interpretazione tra i numeri del ragioniere generale Nando Coglitore e quelli dell’ex commissario straordinario Luigi Croce e dei suoi esperti, ma noi abbiamo bisogno di una base da cui partire per capire come agire. Per questo in settimana ci incontreremo con gli esperti che l’Anci (l’associazione dei comuni, ndr) mette a disposizione e vedremo come agire”.

Alle dieci, ad Accorinti, che in quanto sindaco è anche primo responsabile della Protezione civile, cade tra capo e collo un’altra tegola: viene informato di un’emergenza in città, con tutta la zona nord avvolta da una nube di gas di provenienza sconosciuta. Allarmismo che si diffonde, social network scatenati, centralini di polizia e vigili del fuoco in tilt. LA prima ipotesi è una fuga di gas, viene subito smentita e si ipotizza il passaggio di una nave poi, in nottata, verrà confermata una probabile falla nelle condutture. Tutto questo mentre Accorinti, per la prima volta, appare stanco e provato. “Sto dormendo tre ore a notte”, conferma con un tono che è diventato improvvisamente grave, diverso dall’ipereccitazione della campagna elettorale e dei primissimi giorni di sindacatura.

Nel giro di qualche ora, Accorinti sarà di fronte ai parlamentari nazionali e regionali, ai quali, come Croce prima di lui, chiederà aiuto e sostegno. “Guardatevi intorno e ditemi cosa vedete che funzioni. Non so da dove elencarli prima: trasporti, verde, traffico, partecipate…non c’è niente che vada per il verso giusto”, spiegherà Accorinti alle deputazioni, tentando di convincerli che “cambiare Messina dal basso” è possibile. Possibile, ma difficilissimo. Ad Accorinti ed alla sua giunta, la lunga domenica trascorsa in sala giunta l’ha appena messo sotto gli occhi. Nella peggiore maniera possibile.