Bilancio, indagine alla stretta finale: il buco c’è

L'inchiesta sul bilancio comunale è ad una stretta finale. Il consulente nominato dalla Procura per spulciare gli intricati documenti contabili, il funzionario ministeriale Vito Tatò (vedi correlati), ha consegnato l'ultima relazione, richiesta dai magistrati in integrazione alla consulenza depositata in precedenza. Un centinaio di pagine, rigorosamente top secret, nelle quali Tatò "traduce" le voci di bilancio, e nella quale ha evidenziato alcuni aspetti che ora la Procura approfondirà.

Nello specifico a Tatò è stato attribuito l’incarico di accertare eventuali responsabilità, irregolarità negli atti e omissioni da parte dei vari responsabili degli Uffici amministrativi e finanziari e in particolare da parte della Ragioneria generale e dell’Ufficio dei revisori dei conti. Il consulente ha anche accertato pagamenti e incassi, verificando data e priorità .

La Procura, infatti, vuole capire con quale logica e soprattutto con quali coperture finanziarie sono state disposte le uscite di Palazzo Zanca. Il funzionario ministeriale è andato oltre il primo termine che si era riservato per consegnare il proprio lavoro e, dopo la prima proroga, ha depositato anche la relazione integrativa, stilata sulla scorta degli approfondimenti richiesti dagli inquirenti. Sulla scorta della prima relazione del consulente, già corposa, il pm Antonio Carchietti, a lavoro sotto la supervisione del procuratore aggiunto Sebastiano Ardita aveva ascoltato parecchi testimoni, o meglio "persone informate sui fatti". Consiglieri comunali, funzionari di palazzo Zanca, protagonisti degli ultimi anni di gestione amministrativa del Comune di Messina.

Anche questa tornata di acquisizione di sommarie informazioni testimoniali è ad un passo dall'essere conclusa. A quel punto, se la magistratura lo riterrà necessario, scatteranno le prime contestazioni di responsabilità. (Alessandra Serio)