Cacciola «Nessuna lite con il Comune, caso di omonimia». De Cola è creditore ma non in causa con l`ente

C`è anche l` assessore Sergio De Cola tra i creditori del Comune di Messina (vedi articolo a parte). L`esponente della Giunta Accorinti batte cassa in qualità di professionista, per i lavori di sistemazione del basamento del Pilone e realizzazione di opere per la fruizione del mare e attrezzature turistiche eseguiti dal suo studio, per una cifra complessiva che supera i 120mila euro, e per un incarico di progettazione definitiva dei parcheggio a raso di Torre Faro, che ha causato al Comune un debito potenziale di oltre 111mil euro. Non è invece l`assessore alla mobilità il Gaetano Cacciola che figura nel lungo elenco dei creditori di Palazzo Zanca e che ha chiesto il risarcimento danno di circa 6mila euro a seguito di un allagamento. Come spiegato in un comunicato dal titolare della delega alla viabilità e trasporti è una caso di omonimia.

Né per Cacciola né per De Cola esistono, dunque, le cause di incompatibilità previste dall`articolo 3 del decreto legislativo 267/2000 in virtù del quale «non può ricoprire la carica di sindaco, presidente della provincia, consigliere comunale, provinciale o circoscrizionale… colui che ha lite pendente, in quanto parte di un procedimento civile od amministrativo, rispettivamente, con il comune o la provincia. La pendenza di una lite in materia tributaria non determina incompatibilita'…». La legge stabilisce che gli assessori devono possedere gli stessi requisiti di candidabilità, eleggibilità e compatibilità previsti per i consiglieri comunali.

Intanto, il focus sui debiti del Comune ha fatto sì che fuori e dentro il palazzo si infiammasse il dibattito su dissesto sì dissesto no. Si allarga il fronte di coloro che si dicono pro-default, che secondo molti deve essere visto come un`opportunità per mettere un punto con il passato e ricominciare da zero e non come il male peggiore a cui possa andare incontro il Comune.

A tal proposito, duro e deciso l`intervento del noto avvocato messinese, Aurora Notarianni, sempre molto attenta a quanto accade in città, secondo cui «senza il dissesto continuiamo a mantenere i parassiti che si annidano da molti anni ormai sulla pelle dei pochi cittadini laboriosi che pagano le tasse in questa città».

Anche il presidente della V circoscrizione, Santino Morabito, scrive in un comunicato che «non si può fare indebitare l’Ente fino a farlo fallire, in una modalità che fino ad ora, per quanto si sappia, non ha avuto conseguenze per coloro che lo hanno messo in piedi, sfruttato e scaricato sulle spalle dei cittadini contribuenti».

Le tesi di Notarianni e Morabito appartenevano un tempo anche al sindaco Accorinti, che nella prima fase della sua campagna elettorale "sponsorizzava" il dissesto come mezzo per svelare i nomi dei colpevoli del disastro economico e chiudere definitivamente con una politica che ha distrutto la città. Poi, nel corso dei mesi, il primo cittadino ha cambiato idea, sino ad arrivare all`appello rivolto al Consiglio comunale di votare il Piano di riequilibrio, per non consegnare il Comune in mano ai tre commissari dello Stato. Tutto questo mentre dal cuore del Movimento "Cambiamo Messina dal Basso" si levava un grido di "dolore" per quella manovra finanziaria , che a detta degli accorintiani della prima ora era calata dall`alto ed in contrasto con i valori del Movimento.

Danila La Torre

NOTA DI REDAZIONE

Quando si sbaglia bisogna saper chiedere scusa. E` un fatto di correttezza e di umiltà. Sul presunto caso di incompatibilità degli assessori Sergio De Cola e Gaetano Cacciola, Tempostretto ha sbagliato, dando una informazione errata, e per questo vogliamo chiedere scusa sia ai diretti interessati sia ai nostri tanti lettori.

Il nostro giornale on line è diventato un punto di riferimento in città, le migliaia di persone che si informano attraverso le pagine di tempostretto.it sanno che le notizie che pubblichiamo sono vere, verificate e verificabili da chiunque attraverso la documentazione che spesso alleghiamo ai nostri articoli.

Purtroppo qualche volta si rischia di inciampare e di commettere qualche errore, dietro il quale – vogliamo precisare – non c`è mai superficialità né malafede né secondi fini, se non quello di scandagliare una notizia nel profondo, senza fermarci alle apparenze, ai comunicati stampa e alle veline istituzionali.

La credibilità di cui gode oggi tempostretto è frutto di un lavoro che ciascun giornalista della redazione svolge con serietà, professionalità, senso di responsabilità ed onestà intellettuale. Sono gli stessi valori che oggi ci inducono ad ammettere di avere scritto un articolo inesatto circa la posizione degli assessori De Cola e Cacciola, che non risultano incompatibili con il ruolo di amministratori della città.