Il consuntivo 2013, il maxi-emendamento, il commissario ad acta e le poltrone da difendere

Archiviata la Tasi, archiviata la Tari, l’attenzione si sposta adesso tutta sui bilanci di Palazzo Zanca. Sul consuntivo 2103 da giorni va avanti un intenso scambio epistolare, a dimostrazione che l’arrivo del commissario ad acta per l’approvazione del rendiconto ha messo tutti sull’attenti: amministrazione, ragioneria generale e soprattutto i consiglieri comunali, che sul documento contabile avranno l’ultima e decisiva parola.

Il sindaco Renato Accorinti ha firmato una lettera, depositata agli atti del Consiglio comunale nell’ultima seduta, in cui ha espressamente chiesto ai consiglieri «di differire la discussione del documento di bilancio», al fine di consentire l’interlocuzione tra il commissario ad acta Garofalo e «gli organi esecutivi del Comune alla presenza del Presidente del Consiglio e degli organi endoconsiliari». La Giunta ma soprattutto i consiglieri comunali vogliono, infatti, confrontarsi con il funzionario regionale al fine di capire come muoversi per non incappare in errori procedurali che agli esponenti del Civico Consesso potrebbero addirittura costare la decadenza.

L’insediamento del commissario ad acta – che a Palazzo Zanca non è certo una novità, anzi una è una consuetudine – ha creato non poco scompiglio tra i consiglieri comunali, per via delle nuova normativa in materia di approvazione del rendiconto negli Enti Locali, che non chiarisce in modo nitido cosa succederebbe nell’ipotesi in cui il Consiglio bocciasse il consuntivo 2013, che ha il parere negativo dei revisori dei conti, senza aspettare la formale diffida. Il Consuntivo è incardinato ai lavori d`Aula da luglio ed acquisita la relazione dei revisori non ci sarebbero, in teoria, motivi ostativi per non votarlo, se non fosse che i consiglieri non hanno capito bene quale sia, in questa fase, il ruolo del commissario ad acta, che si è formalmente insediato ma non ha ancora dato un termine entro il quale votare l’atto.

Il dubbio interpretativo sulla normativa vigente, che ha generato in molti consiglieri la paura di dover lasciare anzitempo la poltrona, sta di fatto avvantaggiando la giunta, la quale continua a rinviare la presentazione del famoso maxi –emendamento con cui rimodulare il consuntivo secondo le indicazioni dei revisori dei conti, che hanno riscontrato 13 criticità e attestato – secondo le loro valutazioni tecniche – la deficitarietà strutturale dell’ente. Il dialogo che si è instaurato tra l’amministrazione ed il Consiglio e la scelta congiunta di rinviare continuamente in Aula la trattazione del rendiconto hanno dunque ragioni prettamente “egoistiche”, sia da parte della giunta, che spera di non vedersi bocciare un documento contabile; sia da parte dei consiglieri che non vogliono mettere a rischio il loro scranno in Consiglio comunale.

Ecco perché i consiglieri non hanno preso per nulla bene il tentativo del ragioniere generale Cama, di scaricare sul Consiglio comunale la non approvazione del consuntivo 2013. Ed arriviamo così allo scambio di lettere di cui sopra. Tra Cama e Garofalo è intercorsa una comunicazione epistolare per inquadrare la situazione in cui il commissario ad acta dovrà operare. Quest’ultimo ha dunque chiesto lumi al dirigente dell’area finanziaria di Palazzo Zanca, che in una lettera firmata l’11 settembre scriveva che «il documento contabile non è stato approvato dal Consiglio a seguito del parere non favorevole espresso dal Collegio dei revisori dei conti». Perplesso per la circostanza rappresentata nella nota, che non era emersa in occasione dell’incontro che i due avevano avuto qualche giorno prima, Garofalo ha chiesto di «esplicitare il contenuto di detta locuzione...». E’ quindi seguita una ulteriore nota in cui Cama si è rimangiato tutto e ha specificato che il consuntivo è stato esitato dalla Giunta a luglio ed ha incassato il parere negativo del Collegio dei revisori dei conti il 29 agosto.

La "svista” di Cama ha tuttavia mandato su tutte le furie i consiglieri , che a questo punto pretendono un confronto diretto con il commissario ad acta per illustrare l’iter seguito dal consuntivo 2013 da luglio ad oggi. In difesa del Consiglio comunale è scesa anche la presidente Emilia Barrile, che dopo i fraintendimenti tra Cama e Garofalo, ha deciso di scrivere personalmente al commissario ad acta, riassumendo brevemente i fatti in una nota inviata il 17 settembre e riservandosi di inoltrargli successivamente una relazione dettagliata.

Tornando alle comunicazioni epistolari tra Cama e Garofalo va segnalata anche la relazione sul rendiconto di gestione 2013 che il ragioniere generale ha inviato al commissario ad acta su sollecitazione di quest’ultimo. Ebbene, in questa relazione il dirigente dell’area finanziaria smonta quasi punto per punto i rilievi mossi dal Collegio dei revisori dei conti, "salvando" la fotografia scattata dal rendiconto 2013. Nulla di strano se si considera che il consuntivo, come tutti i documenti contabili, ha preso forma negli uffici della ragioneria e, dunque, è in fondo una creatura di Cama. Un dubbio attanaglia però molti consiglieri, che si domandano come il maxi emendamento annunciato dalla giunta Accorinti potrà rimuovere le criticità segnalate dai revisori, se queste vengono negate dal dirigente che ha responsabilità in materia di finanziaria.

Il nodo bilanci resta ingarbugliato e il cielo diventa più nebuloso su Palazzo Zanca soprattutto in vista della nuova scadenza alle porte, quella per l’approvazione del bilancio di previsione 2014, che deve essere votato entro il 30 settembre. Per il previsionale pare sia stata contattata la trasmissione “Chi l’ha visto”.

Danila La Torre