Consuntivo 2014, arriva la diffida del commissario ad acta. Termine ultimo per approvarlo: 30 dicembre

Di pazienza ne ha avuta tanta, ma adesso è arrivato il momento di mettere un punto. Il commissario ad acta Daniela Leonelli, inviata dalla Regione per i ritardi nell’approvazione del bilancio consuntivo 2014 ha diffidato formalmente il Consiglio comunale.

I consiglieri avranno tempo sino al 30 dicembre per esitare la delibera sul rendiconto 2014. In caso di decorso infruttuoso del termine o della mancata approvazione del documento contabile, il commissario Leonelli procederà con «l’immediata azione sostitutiva… con conseguente comunicazione al Dipartimento regionale per le Autonomie Locali per l’attivazione della procedura prevista dll’art.109 dell’O.R.EE.LL.». Una volta chiamati in causa gli uffici regionali, questi sarebbero infatti chiamati a valutare se ci sono le condizioni per procedere alla sospensione prima ed allo scioglimento poi dell’organo elettivo.

E’ inutile dire che l’ultimatum imposto dal commissario ad acta regionale ha generato grande preoccupazione tra i consiglieri comunali, che sul consuntivo 2014 hanno iniziato a lavorare da pochissimo, in primo luogo perché il parere del Collegio dei revisori dei conti è arrivato solo da qualche giorno; in secondo luogo perché – oltre alla delibera integrativa sollecitata dai revisori per completare la propria relazione finale – si è resa necessaria una nuova rimodulazione del consuntivo, approvata dalla giunta il 18 dicembre. Oggi, nella seduta straordinaria della commissione bilancio, sull’atto esitato dall’esecutivo di Palazzo Zanca dovrebbe arrivare il parere dei revisori Zaccone, Basile e Zingales.

I tempi sono strettissimi, soprattutto se si considera che di mezzo ci sono le festività natalizie e che il Comune di Messina entro il 31 dicembre dovrà votare anche il bilancio di previsione 2015, ancora sprovvisto del parere obbligatorio ma non vincolante dei revisori dei conti.

Proprio nell’anno in cui il sindaco Accorinti aveva promesso che i bilanci sarebbero arrivati in Consiglio Comunale nei tempi previsti dalla legge, dicendo testualmente «ci metto la faccia», si stanno superando tutti i record negativi.

Se infatti per il bilancio di previsione è diventata ormai una tradizione festeggiare in aula il capodanno (lo scorso anno venne approvato poco prima della mezzanotte), per il consuntivo si è andato ben oltre ogni ritardo plausibile. Dalla giunta tendono a scaricare le colpe sul collegio dei revisori dei conti, che respinge le accuse replicando che sono stati necessari cinque mesi di “pressing”, attraverso l’invio di numerose note protocollate, al fine di ricevere sulla propria scrivania tutta la documentazione richiesta ai fini di un’adeguata e scrupolosa verifica contabile.

A fare le spese dei ritardi sin qui accumulati sono però solo i consiglieri comunali, sulla cui testa pende adesso, come una spada di Damocle, la diffida del commissario ad acta. Il tempo a disposizione per “studiare “ il bilancio, anche alla luce della nuova modifica di cui si discuterà oggi in commissione, sarà pochissimo. Passato Natale, in quel di Palazzo Zanca inizierà un vero e proprio tour de force, che durerà almeno sino a capodanno.

Entro il 30 dicembre il Consiglio dovrà approvare un consuntivo reso “debole” da un lunghissimo elenco di criticità, che – secondo quanto messo nero su bianco da Zaccone e colleghi – vanno dall’eccessivo ricorso alle anticipazioni di tesoreria al mancato allineamento della contabilità comunale con quella delle partecipate; dall’ insufficiente riscossione delle entrate nell’ambito dei fitti attivi alla mancata definizione esatta dei debiti fuori bilancio prodotti nell’anno 2014; dai cronici ritardi con cui viene approvato il rendiconto ai reiterati richiami della Corte dei conti.

Finita la corsa, ad ostacoli, sul consuntivo inizierà quella sul bilancio di previsione 2015, che deve ancora essere esaminato dai revisori dei conti, impegnatissimi in queste settimane a suggerire modifiche e aggiustamenti al rendiconto 2014.

La situazione finanziaria di Palazzo Zanca resta delicata ed il giro di boa annunciato un anno fa da Accorinti non ha portato i frutti sperati. La svolta annunciata non c’è stata. Si continua a navigare a vista, si tira a campare, in attesa di sapere se il piano di riequilibrio sarà approvato o respinto da Ministero e Corte dei Conti. E a proposito della manovra finanziaria, non c’è ancora traccia della delibera di rimodulazione annunciata dall’assessore Guido Signorino per soddisfare le richieste di correttivi arrivate dalla commissione ministeriale.

Tra bilanci non approvati e piano di riequilibrio “sospeso”, la vita dell’ente sembra sempre di più appesa ad un sottilissimo filo di speranza.

Danila La Torre