I debiti fuori bilancio si moltiplicano come i pani e i pesci: in tre giorni si passa da 15 a 33 milioni di euro

L’elenco dei debiti fuori bilancio recentemente censiti si allunga ancora. La cifra complessiva cresce da 15 a 33 milioni di euro. Il paradosso è che il dato relativo ai 15 milioni di euro era stato fornito dall’assessore Luca Eller solo tre giorni fa, nel corso della conferenza stampa di venerdì mattina (vedi articolo in homepage), mentre oggi – durante la seduta ordinaria della commissione bilancio – è emerso che nell’Allegato 1 della delibera sul bilancio consuntivo 2015 la somma totale dei debiti fuori bilancio, aggiornati con l’ultimo rendiconto, è più del doppio di quella annunciata dall’esponente di giunta (per l’esattezza 33.684.882,76 euro).

La differenza – secondo quanto cripticamente spiegato da Eller a fine commissione – è data dalla natura piuttosto controversa dei debiti relativi a Messinambiente, che ammontano a ben 15.336463,43 euro, su cui l’assessore si riserva di effettuare ulteriori approfondimenti.

Scorrendo l’elenco, le nuove voci (cioè i nuovi debiti fuori bilancio) sono in tutto 23 e tra queste balza immediatamente all’occhio il debito da 7,422.867,30 euro con l’IACP.

Durante il confronto in Aula con i consiglieri comunali, il ragioniere generale di Palazzo Zanca, Antonino Cama, ha voluto puntualizzare che i debiti fuori bilancio inseriti nell’ Allegato 1 risultano aggiornati al 3 agosto 2016. Ciò che invece non è chiaro – ed i consiglieri vogliono capire – è se questi ulteriori debiti prodotti dall’ente siano maturati prima o dopo l’ultima approvazione del Piano di riequilibrio, risalente al 28 febbraio 2015. Alle pressanti e giustificate richieste di chiarimento, arrivate soprattutto dal capogruppo di “Felice per Messina” Peppuccio Santalco e dal consigliere dell’Udc Franco Mondello, Cama ha replicato che è compito dei singoli dirigenti illustrare l’origine del debito. Il capogruppo di Forza Italia Pippo Trischitta è quindi tornato a chiedere la convocazione in commissione di tutti i dirigenti comunali, affinché relazionino sui debiti ma anche sui risultati concreti delle misure di risanamento previste nella manovra decennale di riequilibrio. Il capogruppo di Forza Italia ha poi bacchettato Eller per l’allarmismo creato su Fb a proposito della sentenza relativa al contenzioso tra il Comune e l’EAS (Ente Acquedotti Siciliani), ricordando che quel debito era stato integralmente previsto nel piano di riequilibrio.( Alla cifra inserita nel piano vanno però aggiunti – ha specificato l'assessore – gli interessi e le spese legali).

In attesa che i dirigenti vadano in commissione a chiarire quando e come sono sorti questi nuovi debiti fuori bilancio, il ragioniere generale Cama – pungolato dalla capogruppo di Ncd Daniela Faranda e da Mondello – ha confermato che per ognuno di essi dovrà essere predisposta una delibera di Consiglio comunale: in virtù dell’art.193 e seguenti del Tuel, spetta infatti all’organo consiliare il riconoscimento o meno dei debiti fuori bilancio.

I consiglieri Mondello e Santalco hanno anche voluto sottolineare e mettere a verbale che, soprattutto sui debiti con Messinambiente, «le responsabilità sono dell’amministrazione Accorinti».

La commissione presieduta da Claudio Cardile si è conclusa con la bocciatura da parte dei consiglieri della proposta di delibera con cui la capogruppo del Pd Antonella Russo chiedeva l’invio a Messina degli ispettori ministeriali, allo scopo di fare chiarezza sui conti di Palazzo Zanca. «In un momento come questo sarebbe importante avere qualcuno dall’esterno che giudicasse con obiettività la situazione dell’ente», ha commentato amareggiata. Non è detto però che la Russo non porti avanti l’iniziativa in solitaria.

Danila La Torre