Il consiglio comunale è già “in vacanza” e dei bilanci c’è solo l’ombra

Desolante lo scenario offerto in questi giorni da Palazzo Zanca. Corridoi deserti, più o meno come l’aula consiliare. Ieri la seduta straordinaria sulla manutenzione strade s’è chiusa con solo 8 consiglieri presenti. Oggi erano poco più di una decina per la seduta straordinaria che aveva, all’ordine del giorno, atti importantissimi come il bilancio consuntivo 2010, le osservazioni al Piano paesaggistico, la Stu Tirone, i bilanci dell’Atm, più altre delibere comunque rilevanti. Non abbastanza, evidentemente, per stuzzicare gli interessi dei consiglieri comunali, con la testa forse già in “vacanza”. Eppure è proprio questo il periodo più “caldo”, non solo dal punto di vista climatico, per l’attività politico-amministrativa di palazzo. E’ il periodo dei bilanci, le manovre finanziarie a livello locale dalle quali dipendono i destini futuri dell’ente. Per il consuntivo, come già detto in precedenza, c’è già un commissario ad acta, nominato dalla Regione: è Angelo Sajeva, funzionario del dipartimento Autonomie locali e Funzione pubblica. Il documento è comunque già all’ordine del giorno del consiglio comunale e, assicura l’assessore alle Finanze Orazio Miloro, a breve sarà munito del parere dei revisori dei conti, che comunque arriva con un forte ritardo che non depone certo bene.

Così come non depone bene il fortissimo ritardo con cui sta per essere “partorito” il bilancio previsionale. Lo ripetiamo sempre: è un paradosso che il bilancio che prevede le spese per un anno, il 2011 in questo caso, venga approvato ben oltre la metà dello stesso anno. Un “non-sense” divenuto prassi, tanto che il 30 giugno scorso, su proposta della conferenza Stato-Regioni, il ministero degli Interni ha prorogato il termine d’approvazione al 31 agosto. Conoscendo la “rapidità” dei movimenti a Palazzo Zanca, questo tempo se lo prenderanno tutto. E’ grave e fa pensare, però, che il bilancio di previsione non sia stato adottato nemmeno dalla giunta. Miloro sembra sereno e prova a tranquillizzare tutti: «Siamo nei termini, tra qualche giorno l’atto sarà pronto». Ma nei corridoi si parla e si dice, ad esempio, che il ritardo sia dovuto ad enormi difficoltà riscontrate quest’anno nel far quadrare i conti: il netto taglio dei contributi statali e regionali, i mancati introiti dai tributi, il federalismo municipale le cause principali. Sta di fatto che siamo a luglio e del bilancio c’è solo l’ombra. Ma c’è sempre tempo.