Il M5S chiede i resoconti delle commissioni, ma Le Donne “secreta” gli atti. «Accorinti che ne pensa?»

Trasparenza, partecipazione, condivisione: sono questi i princìpi sui cui , nel 2013, è stata costruita la campagna elettorale dell’allora candidato Renato Accorinti. Due anni dopo l’elezione a sindaco, quei vocaboli, così ricchi di significato pratico e simbolico, sembrano essere diventati solo slogan vuoti ed il palazzo che doveva essere di vetro sembra una fortezza di ferro in cui tutto deve restare segreto. Questa è almeno la sensazione della deputata regionale messinese del Movimento Cinque Stelle, Valentina Zafarana, la quale -in una nota – denuncia che il segretario/direttore generale di palazzo Zanca, Antonio Le Donne, «ha risposto picche alla richiesta, avanzata dal meetup locale di poter visionare le copie dei resoconti delle sedute svolte nel 2014».

L’obiettivo dei grillini era semplicemente quello di «vederci chiaro su ciò che fanno i rappresentanti del popolo nell'esercizio delle loro funzioni».

Secondo quanto scrive la deputata grillina il super manager di Palazzo Zanca avrebbe asserito che « i verbali delle commissioni "non pubbliche” diventano automaticamente affari privati che riguardano esclusivamente i consiglieri comunali e, pertanto, non sarebbero divulgabili».

In altre parole, al Comune di Messina i verbali delle commissioni consiliari sarebbero top-secret. La deputata Zafarana fa sapere che la risposta di Le Donne ha lasciato interdetti gli attivisti del meetup «che tramite una diffida in preparazione, annunciano l'intenzione di voler adire, ove occorresse, anche le vie legali per entrare in possesso delle carte»

La parlamentare regionale spiega, inoltre, che quanto accaduto a Messina non si era mai verificato in nessun altro dei comuni siciliani : «le altre amministrazioni isolane, cui questi documenti sono stati richiesti non hanno avuto nessun problema a fornirceli. Perché, quindi, questo rifiuto? Non vorremmo che dietro a questo 'no' si possa nascondere un altro caso di gettonopoli”»

Il Movimento Cinque Stelle si dice preoccupato per «il modus operandi del Comune, ben lontano dai valori di trasparenza e legalità dell'amministrazione pubblica. Ci stupisce soprattutto – dicono gli attivisti del meetup – che questa risposta arrivi dalla stessa amministrazione che col neo sindaco Accorinti il 24 giugno del 2013, con un'azione fortemente simbolica, aveva rimosso le barriere di accesso al Comune a simboleggiare la ritrovata trasparenza e partecipazione, valori ora 'opacizzati' da azioni a dir poco discutibili come queste»

Il M5S chiede quindi ad Accorinti «una forte presa di posizione sulla vicenda», dando per “scontato” « che il sindaco non abbia avuto modo di conoscere la risposta del suo segretario».

«Vogliamo però sapere – scrivono – da che parte sta, dalla parte dei cittadini o dalla parte di burocrati che interpretano i regolamenti ad uso e consumo di interessi diversi da quello, primario, della trasparenza?».

Adesso toccherà al sindaco Accorinti uscire alla scoperto e dire cosa ne pensa. (DLT)