Manciola e Zaccone dirigenti, se la «forte personalità» diventa un requisito e lo stesso colloquio vale per due distinte selezioni

La selezione pubblica, per curriculum e colloquio, che ha portato all’individuazione di Claudia Manciola e Domenico Zaccone quali nuovi dirigenti di Palazzo Zanca si arricchisce di nuovi dettagli. Dai verbali pubblicati sul sito del Comune di Messina, area Segreteria Generale, emergono infatti quattro curiose circostanze, che meritano di essere evidenziate e si aggiungono alle coincidenze di cui abbiamo parlato nel nostro precedente articolo sull’argomento.

La prima circostanza riguarda il fatto che sia Manciola sia Zaccone sono risultati idonei e “finalisti” tanto nella procedura per la copertura di un posto da dirigente nell’Ufficio Gabinetto del sindaco quanto per quella di un posto da dirigente nel Dipartimento Servizi sociali. Alla fine della selezione, Zaccone risulterà il prescelto per andare a dirigere il delicato settore dei servizi sociali mentre la Manciola sarà considerata la più idonea a sovrintendere l’Ufficio di Gabinetto, tuttavia secondo la commissione – presieduta dal segretario/direttore generale Antonio Le Donne e composta dai dirigenti Giovanni Di Leo e Letteria Pollicinoil risultato avrebbe potuto tranquillamente essere invertito.

Dai verbali relativi alla selezione del nuovo Dirigente del Dipartimento ai servizi sociali si evince, infatti, che i candidati selezionati dalla Commissione, da sottoporre alle valutazioni del sindaco, erano quattro: Claudia Manciola, Sergio Munnia, Filippo Santoro e Domenico Zaccone. Dai verbali relativi alla selezione del nuovo Dirigente dell’Ufficio di Gabinetto, emerge che i prescelti erano tre: oltre a Loredana Carrara, ritroviamo ancora una volta Claudia Manciola e Domenico Zaccone.

La seconda curiosa circostanza riguarda le motivazioni con cui la commissione giudicatrice ha spinto i due candidati verso la vittoria della selezione pubblica dopo il colloquio previsto dal bando, in cui comunque non venivano indicate le materie oggetto dell’ “interrogazione”.

Iniziamo dalla procedura concernente la copertura di un posto da dirigente nell’Ufficio di Gabinetto. Nell’apposto verbale, si legge testualmente: «per quanto concerne la dott.ssa Manciola e il dott. Zaccone la loro individuazione nella rosa dei candidati è connessa primariamente alla notevole conoscenza in varie articolazioni del diritto nonché alla peculiare versatilità della loro preparazione ed alla forte personalità dimostrata idonea a gestire una unità organizzativa complessa. Per quanto concerne la dott.ssa Carrara la sua individuazione nella rosa dei candidati è connessa alla esperienza decennale dirigenziale» (vedi foto ).

Il giudizio su Manciola e Zaccone si ripete pressoché identico nell’altro verbale, quello relativo alla selezione di un dirigente nel settore dei servizi sociali: «per quanto concerne la dott.ssa Manciola e il dott. Zaccone la loro individuazione nella rosa dei candidati di un Dipartimento specialista è connessa alla peculiare versatilità della loro preparazione ed alla forte personalità dimostrata idonea a gestire una unità organizzativa complessa. Per quanto concerne il dott. Santoro ed il Dott. Munnia la loro individuazione nella rosa dei candidati è connessa alla loro esperienza decennale pluriennale in un ente locale come responsabili di settori attinenti o comunque contingenti».

Secondo la commissione di Palazzo Zanca, la forte personalità è il tratto distintivo dei due neo dirigenti, tanto da indurre Le Donne, Di Leo e Pollicino a farne un insolito requisito ai fini della valutazione finale. Tuttavia, sarebbe interessante sapere in che modo questa forte personalità sia venuta fuori nel corso di un colloquio che nel caso di Claudia Manciola è durato– secondo quanto riportano i verbali18 minuti (dalle 11.28 alle 11.46); e nel caso di Domenico Zaccone 32 minuti (dalle 13.14 alle 13.46).

A quanto risulta dai verbali, e qui a nostro avviso si verifica la terza anomala circostanza, i due candidati hanno sostenuto un unico colloquio valevole per entrambe le procedure selettive, sebbene per la ricerca della figura di Dirigente dell’Ufficio di Gabinetto e di Dirigente ai servizi sociali vi fossero due bandi distinti e separati. La durata dei colloqui sostenuti dai due vincitori, infatti, coincide perfettamente nei verbali di entrambe le selezioni.

La quarta circostanza attiene alle totale mancanza di informazioni circa le modalità con cui sono state effettuate le valutazioni finali del sindaco sui candidati scelti dalla commissione.

In base a cosa avrà scelto il primo cittadino? A naso? Con i suoi poteri “paranormali” avrà guardato se qualcuno dei candidati aveva il male dentro? Non sappiamo, quel che è certo è che Accorinti non si è minimamente preoccupato di scartare gli amici degli amici. Claudia Manciola ha infatti già lavorato al fianco di Le Donne al Comune di Macerata e Domenico Zaccone è il cognato dell'ex esperto di Palazzo Zanca ai servizi sociali, Rosario Ceraolo, attuale direttore del Cesv, da cui proveniva anche l'ex assessore ai servizi sociali, Nino Mantineo.

Danila La Torre