Pareggio di bilancio in bilico… Lo sforamento del patto di stabilità rischia di affossare il Comune definitivamente

Temperatura rovente in quel di Palazzo Zanca e non solo per gli effetti di “Lucifero”, settimo anticiclone di quest’estate bollente che ha fatto impennare le temperature in tutta la penisola. Più che allerta meteo, al Comune è allerta finanziaria con i bilanci, consuntivo 2011 e previsionale 2012, in alto mare. Il documento economico- finanziario di chiusura esercizio è stato approvato dalla giunta municipale a luglio, ma è ancora sprovvisto del parere del collegio dei revisori dei conti, recentemente rinnovato in due dei tre componenti, in questi giorni al lavoro per stilare la relazione da allegare obbligatoriamente al consuntivo, che dovrà poi arrivare in Consiglio comunale per l’esame dell’Aula. «Entro fine mese (cioè la prossima settima ndr) ultimeremo il nostro lavoro» assicura il neo presidente dei revisori Dario Zaccone. Giorno più o giorno meno a questo punto cambia poco: il termine ultimo per l’approvazione è addirittura scaduto il 30 giugno e stranamente la Regione non ha ancora nominato il commissario ad acta.

L’altro nodo da sciogliere riguarda il documento previsionale, il cui termine di approvazione è slittato al 31 ottobre 2012 . Il problema non riguarda tanto al tempistica, quanto le incognite economiche che, allo stato attuale, sembrano mettere seriamente a rischio il pareggio di bilancio, con le uscite che supererebbero le entrate. La situazione di incertezza è determinata da due ordini di motivi , uno di carattere nazionale, comune a tutti comuni italiani, e cioè l’impossibilità a quantificare l’ esatta entità dei trasferimenti statali; uno di carattere locale, con il Comune di Messina che si è visto addebitare – così come previsto dal D.Lgs 149/2011 – una sanzione di 7 milioni di euro per non avere rispettato il patto di stabilità (vedi correlato). Una cifra enorme per le casse asfittiche di Palazzo Zanca, che rischia di affossare definitivamente l’ente.

La situazione è drammatica, ma non irrimediabilmente compromessa ed il tutto per tutto si giocherà nelle aule del Tribunale. Si attende per fine mese il pronunciamento del Tar Lazio sulla richiesta di sospensiva del Decreto ministeriale del 26 luglio, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 31 luglio. La battaglia legale per conto del Comune sarà condotta dall’avvocato Arturo Merlo, a cui la Giunta ha formalizzato l’incarico lo scorso 9 agosto, con l’approvazione della delibera 711, al fine di dimostrare l’illegittimità del provvedimento ministeriale, anche alla luce della recente sentenza della Corte costituzionale che esclude la Sicilia dall’applicazione dei vincoli imposti dal patto di stabilità. Il ricorso contro il Ministero dell’Interno si aggiunge a quello già presentato a fine aprile contro al Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento Protezione civile, che aveva rigettato la richiesta di escludere dal patto di stabilità le somme impiegate per il completamento degli svincoli Giostra- Annunziata, che superano i 23 milioni di euro, per uno sforamento complessivo che ammonta a 28.472 milioni di euro.

Se il Tar Lazio dovesse dare ragione al Comune di Messina e costringere il Governo a “ritirare” la sanzione da 7 milioni di euro, resterebbe viva la speranza di far quadrare il bilancio di previsione , altrimenti l’ipotesi più accreditata sembra essere il dissesto. Che sarà economico, ma anche politico ed amministrativo, perché i bilanci non si fanno solo con i numeri. (Danila La Torre)