Ruggeri verso il verde pubblico? Accorinti: «Sicuramente non starà nelle mie vicinanze»

Antonio Ruggeri non farà parte dell’Ufficio di Gabinetto di Palazzo Zanca. Parola del sindaco Renato Accorinti, che in una conferenza stampa “improvvisata”, tenutasi il giorno della vigilia di Natale, immediatamente dopo la presentazione degli eventi “low cost” di Capodanno, ha voluto rispondere alle critiche piovutegli addosso in seguito alla pubblicazione delle due determine dirigenziali, emanate lo scorso 18 dicembre, che hanno “riabilitato” Antonio Ruggeri. Con la Determina n.434, il dirigente al personale, Salvatore De Francesco, ha revocato la sospensione dal servizio per l’ex braccio destro di Buzzanca, indagato per presunti reati commessi in qualità dI commissario dell’Ato3; mentre con la determina n.074, il dirigente dello Staff di Gabinetto,Giovanni Bruno, ha incluso Ruggeri tra le 12 unità che coadiuveranno il primo cittadino (VEDI CORRELATI).

«Non lavoreremo a stretto contatto», garantisce Accorinti, arrabbiato con i giornalisti che hanno pubblicato la notizia senza prima parlarne con lui e non con i firmatari di quei provvedimenti che –al sindaco piaccia o meno – l’imbarazzo lo creano, eccome, a livello mediatico. «Non voglio dare lezioni a nessuno, ma come si fa a dire che Ruggeri resterà nel mio Ufficio?», si domanda sconcertato il primo cittadino, lasciando però a Bruno il compito di “giustificarlo” per non essere a conoscenza della determina ed al segretario generale Antonio Le Donne quello di annunciare il trasferimento dell’ex capo di gabinetto in altro Dipartimento, contestualmente alla riorganizzazione complessiva della macchina burocratica , che sarà esecutiva dal 2 gennaio, cioè proprio quando tornerà in servizio Ruggeri.«E’ nel provvedimento a cui stiamo lavorando in questi giorni che sarà indicata la collocazione di Ruggeri» ha detto il futuro direttore generale del Comune. E pare che l’ex uomo dai molteplici incarichi finirà ad occuparsi di verde pubblico, in virtù di quella qualifica di Funzionario agrario.

Alla conferenza stampa di venerdì c’erano tutti i protagonisti della vicenda, anche il capo di gabinetto, Silvana Mondello, che sull’atto emanato da Bruno c’ha messo la firma. Ma, come detto, è stato il dirigente allo Staff di Gabinetto a spiegare come sono andate le cose e a “discolpare” il sindaco: «I provvedimenti che hanno destato tanto scalpore sono atti di ordinaria amministrazione e se il sindaco dovesse leggere tutti gli atti perderebbe tutto il suo tempo a leggere determine. Quello che ho firmato io è un atto di organizzazione interna e siccome Antonio Ruggeri è al momento in forza all’Ufficio di Gabinetto c’è anche il suo nome, ma nella determina viene indicato che è sospeso e non gli viene attribuito alcun compito». Bruno, poi, ha preso le parti di Accorinti, per difenderlo da accuse che nessuno gli ha mai rivolto:«Il sindaco non ha alcun rapporto con Ruggeri né con le persone che avevano precedenti rapporti con lo stesso. Non c’è nessuna prosecuzione di vecchie situazioni». Il dirigente di Palazzo Zanca, infine, ha voluto precisare: «Si è trattato di ordinaria amministrazione e la politica non c’entra niente».

Bruno ha anche ricordato che dal momento della sospensione, avvenuta nel gennaio 2013, Ruggeri ha continuato a percepire il 50% dello stipendio stando a casa: «Non capisco perché -ha aggiunto- l’amministrazione avrebbe dovuto continuare a pagarlo senza lavorare in attesa che la magistratura si pronunci sulla sua colpevolezza o innocenza. Quando il magistrato si pronuncerà, l’amministrazione deciderà di conseguenza,in questo momento si è trattato di fare una valutazione tecnica alla luce dei fatti prodotti da Ruggeri e dal suo avvocato nella Relazione che hanno presentato. Non vedo alcuna implicazione politica», ha ribadito ancora.

Non ritiene vi sia alcuna implicazione politica neanche Accorinti, secondo cui il “caso Ruggeri” non esiste e non è mai esistito: «Non lavoreremo a stretto contatto,dove andrà lo sapremo il due gennaio, ma sicuramente non starà nelle mie vicinanze, non perché abbia la peste ma perché io i miei collaboratori me li scelgo. Se la stampa voleva sapere questo, bastava chiedermelo», ha chiosato polemicamente Accorinti, al quale ricordiamo che gli articoli dedicati alla vicenda si fondano su atti amministrativi che producono effetti concreti e per questo valgono più delle parole. Anche se sono quelle del sindaco. (Danila La Torre)