In stand-by il bilancio previsionale, prima la relazione richiesta dalla Corte dei conti

Far quadrare i conti è praticamente impossibile, ma metterli insieme per descrivere l’attuale e reale situazione finanziaria del Comune è la direttiva impartita dalla Corte dei conti a cui stanno lavorando i dirigenti dell’area economica di Palazzo Zanca. Come si ricorderà, il Comune dovrà redigere entro il 9 novembre – e non più entro il 2 novembre, come inizialmente comunicato da Palermo (vedi correlato) – una relazione dettagliata sulla situazione finanziaria dell’ente, che dica in maniera chiara quante sono le entrate, quante le uscite, quanti i debiti, e ancora se è possibile garantire i servizi essenziali ( trasporto pubblico, raccolta rifiuti, etc) e il pagamento degli stipendi dei dipendenti. La Corte dei conti chiede, in altre parole, una fotografia senza correzioni al “fhotoshop” e mette con le spalle al muro il Comune, che dopo l’esito di questo controllo da parte della magistratura contabile saprà se l’attende il dissesto o il lento risanamento finanziario.

Dopo le elezioni regionali, Messina affida le sue speranze di sopravvivenza anche al governo Crocetta, auspicando che il neo governatore siciliano trasferisca a Messina le risorse necessarie a colmare quei buchi nei bilanci comunali, diventati negli anni vere e proprie voragini. Un’operazione non facile considerato che il bilancio regionale fa acqua da tutte le parti, esattamente come quello comunale.

Ed a proposito di documenti finanziari, il previsionale 2012 di palazzo Zanca – i cui termini di approvazione scadevano in data 31 ottobre – era e resta in alto mare. «Stiamo predisponendo la relazione da presentare la prossima settimana alla Corte dei Conti, adesso è questa la nostra priorità», fa sapere il ragioniere generale di palazzo Zanca , Ferdinando Coglitore, dopo un breve colloquio con i revisori dei conti, anche loro impegnati e concentrati sul documento sollecitato dall’organo di controllo.

Nel frattempo, siamo arrivati a novembre, tra due mesi si concluderà il 2012 e da “prevedere” ci sarà ben poco, al massimo c’è da rendicontare le spese già effettuate. Ma dinnanzi allo spettro del dissesto che avanza inesorabilmente, anche il ritardo nell’approvazione del bilancio previsionale- slittato ad ottobre per volontà del governo – sembra quasi non essere una notizia. (DLT)