Lo strapotere di Le Donne: adesso può anche “commissariare” i dirigenti

Il segretario/direttore generale Antonio Le Donne trasforma il suo già ampio potere, derivante dal doppio ruolo, in strapotere. Con una delibera che lui stesso ha istruito ed il sindaco Renato Accorinti ha proposto in giunta, il super manager arrivato da Macerata si è autoassegnato «il potere sostitutivo in caso di inerzia del procedimento», così come previsto dal decreto-legge 5/2012, convertito nella legge 35/2013 e meglio conosciuto come “Semplifica Italia”.

La normativa in oggetto permette, infatti, di individuare, nell’ambito delle figure apicali dell’amministrazione il soggetto cui attribuire il potere sostitutivo in caso di inerzia. Come specificato nel provvedimento approvato dall’esecutivo di Palazzo Zanca «la norma costituisce il fondamento per l’attuazione di un “commissariamento interno” in ciascuna Amministrazione nella quale un soggetto titolare di poteri decisionali in ambito procedimentale si renda inosservante dei termini prescritti».

La delibera di giunta n.295 individua espressamente nel segretario generale (che è anche direttore generale) la figura a cui attribuire il potere sostitutivo in caso di inerzia, nei casi specificati nell’atto di giunta. Le Donne potrà quindi sostituirsi ai dirigenti inadempienti e portare a termine i procedimenti aperti nei termini previsti dalla legge.

Come spiegato nel provvedimento, Le Donne è chiamato ad intervenire con potere sostitutivo «nel caso di inattivazione del Dirigente coordinatore dell’Area di afferenza del Dipartimento inadempiente, il segretario/direttore generale procederà in sostituzione per tutti i procedimenti sia con rilevanza esterna sia con rilevanza interna». In teoria, l’unica eccezione sarebbe rappresentata dai «procedimenti afferenti alla predisposizione del bilancio di previsione annuale e triennale, del rendiconto della gestione, e in generale per i procedimenti afferenti direttamente o indirettamente alla redazione di documenti finanziari, contabili e patrimoniali, per i quali agirà il Dirigente del Servizio finanziario- Ragioniere Generale, comunicando immediatamente l’attivazione al sindaco, agli assessori competenti e al segretario generale».

In realtà, sarà sempre «il segretario generale a procedere in sostituzione nel caso di inattivazione anche del Dirigente del Servizio finanziario – Ragioniere Generale, per i procedimenti contabili indicati al punto precedente».

La delibera 295 fissa anche gli step da seguire in caso di sostituzione: «comunicazione all’Organismo indipendente di valutazione (che al momento non esiste); la valutazione che ricorrano le condizioni per l’attivazione del ritiro dell’incarico di dirigente coordinatore dell’Area; valutazione che ricorrano gli estremi del procedimento disciplinare».

Spetterà al segretario generale dare tutte le valutazioni del caso e decidere quale delle suddette opzioni adottare.

Con questo nuovo provvedimento, la figura di Antonio Le Donne sembra assomigliare sempre più a quella del Re sole: tutto gira intorno a lui a Palazzo Zanca.

Ma i “superpoteri” del segretario/direttore generale, che adesso anche potrà “commissariare” i dirigenti comunali, cominciano a suscitare crescenti malumori. I beninformati raccontano che al Comune si sta formando una fronda interna da parte dei dirigenti meno propensi ad accettare le “invasioni di campo” di Le Donne. Che non è particolarmente amato neanche dai dipendenti “semplici” di Palazzo Zanca .

Danila La Torre