La struttura organizzativa sotto i “ferri” del “chirurgo” Le Donne: i dirigenti scendono a 22

A Palazzo Zanca si lavora per la riorganizzazione della macchina amministrativa. La Giunta Accorinti ha approvato le modifiche al provvedimento sulla nuova struttura organizzativa comunale e sulla rimodulazione delle competenze, emanato ad aprile 2013 dal commissario straordinario Luigi Croce. Oggi come allora, l’obiettivo prioritario è quello di ridurre le spese dell’Ente ,come peraltro suggerito o meglio imposto anche dalla Corte dei Conti.

L’atto firmato dell’ex procuratore capo prevedeva una riduzione delle figure dirigenziali di circa il 60%,: in pianta organica i dirigenti sarebbero quindi passati da 57 a 25 (vedi correlato).

Nell’ottica di rafforzare la spending review avviata durante l’era Croce, l’attuale esecutivo di Palazzo Zanca ha ritenuto necessario «procedere ad una ulteriore razionalizzazione e snellimento delle strutture burocratiche dell’Ente, rimodulando ed aggregando i servizi, al fine di rendere le posizioni di funzione dirigenziali coerenti con il numero dei Dirigenti attualmente in servizio (18, ndr) e limitando il numero degli incarichi interinali a quelli strettamente necessari».

Il compito di tagliare “chirurgicamente” dipartimenti e costi è toccato al segretario generale Antonio Le Donne che, di concerto con l’Ufficio di Gabinetto del Sindaco, ha presentato una proposta fondata su «una ulteriore riduzione del numero delle posizioni dirigenziali da 25 a 22».

Il provvedimento approvato dalla Giunta Accorinti richiama la proposta di cui sopra, specificando che il passaggio da 25 a 22 unità «dovrà operarsi con successiva deliberazione concernente l’organigramma e funzionigramma» e riguarderà, in particolare, l’area del Segretario generale, «riassorbendo le funzioni originariamente distribuite su più dipartimenti attraverso il conferimento al medesimo dei compiti che ne connotano la funzione apicale dell’Ente, anche con l’attribuzione delle funzioni di direttore generale nel rispetto del tetto di spesa del personale, conseguendone, in tal modo, che le posizioni dirigenziali di linea siano sostanzialmente salvaguardate in rapporto alla situazione in essere, che saranno successivamente rafforzate con l’istituzione di un numero adeguato di posizioni organizzative attualmente assenti nell’Ente».

Traducendo dal burocratese il lunghissimo periodo appena citato, si evince non solo che Le Donne svolgerà le funzioni dei tre dirigenti “cancellati” dalla pianta organica, ma assumerà anche l’incarico di direttore generale. Sarà così portato a termine il disegno dell’amministrazione Accorinti, che non ha mai nascosto di voler attribuire al burocrate arrivato dal Comune di Macerata il doppio incarico ed una indennità integrativa oltre a quella percepita come segretario.

La delibera approvata in giunta, oltre a finire sulla scrivania delle organizzazioni sindacali, del Collegio dei revisori dei Conti e del dipartimento Risorse interne , dovrà passare anche al vaglio Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti Locali.

Accorinti ed assessori qualificano espressamente il provvedimento come un «intervento strutturale a carattere generale volto ad incidere nei processi di economie di spesa indispensabile per eliminare le criticità finanziarie rilevate dalla Corte dei Conti e per l’approvazione della procedura di riequilibrio finanziario pluriennale da parte della Sottocommissione per la stabilità degli Enti locali istituita presso il Ministero dell’Interno».

La nuova dotazione organica entrerà in vigore il primo gennaio 2014 . Intanto, sulla bozza di proposta della nuova struttura interviene la Cisl Funzione Pubblica, che sottolinea come la riduzione 25 a 22 dirigenti fa diminuire la spesa da 1,85 milioni a 1,63 milioni di euro, con un risparmio di 222 mila euro. Secondo il sindacto, le somme risparmiate devono essere utilizzate per implementare il fondo per l’istituzione delle posizioni organizzative.

Non si può lavorare sempre nella straordinarietà e urgenza. Bisogna mettere ordine al sistema delle relazioni sindacali e al modo di gestire il tavolo di delegazione sia del comparto che della dirigenza”, spiegano il segretario generale Calogero Emanuele ed i segretari aziendali Rosario Contestabile e Piero Allegra.

Sempre a proposito della proposta “partorita” da Le Donne, i rappresentanti della la Cisl commentano: «Non entriamo nel merito considerato che adesso si aprirà la fase delle proposte da portare al tavolo che il dott. Le Donne convocherà a breve. Tuttavia la Cisl chiarisce: “la bozza di struttura organizzativa deve essere oggetto di rivisitazione, in quanto alcuni dipartimenti, come la Polizia municipale e i servizi al cittadino, conterebbero di circa 700 unità, rispetto ai 1830 unità in servizio, contrattisti compresi. Non c’è proporzionalità con i previsti 22 dipartimenti e staff”.

Il sindacato si dice,dunque, pronto «a riscrivere e a proporre modifiche e integrazioni su tutta la struttura e le competenze organizzative dei dipartimenti che devono tener conto anche della dotazione organica e soprattutto novità legislative che la Regione siciliana dovrà assumere in questi giorni per garantire e avviare le procedure di stabilizzazione del personale contrattista».

E proprio per quanto riguardai i precari, è stato chiesto un tavolo specifico per definire le strategie e il percorso per metterli in sicurezza con i posti in dotazione organica. «Proprio nel Comune di Messina – spiegano i sindacalisti della Cisl Fp – ci sono tutte le condizioni e il rispetto dei parametri dipendenti/popolazione per operare sul versante della stabilizzazione e, alla luce delle previsioni della circolare D'Alia, si può ipotizzare la regolarizzare del rapporto anche dei precari della graduatoria dell’ordinanza OPCM». (Danila La Torre)