Tempi certi per le delibere e gettoni solo a chi lavora davvero

La democrazia va bene ma sono necessari tempi certi per le decisioni: prendere o lasciare. Le mie dimissioni da sindaco di Messina rimangono valide, perché non accetto di essere prigioniero dei non tempi del consiglio comunale”. Cateno De Luca, che oggi rientrerà a Palazzo Zanca dopo una pausa di tre giorni , torna a ribadire che per la sua amministrazione la tempistica non è un aspetto secondario .

Il sindaco e la giunta comunale – sostiene – devono dettare i tempi dell’amministrazione attiva e se qualcuno pensa di stravolgere questo principio in nome della democrazia agisce contro la comunità”.

A tenere banco in questi giorni è la delibera sulla costituzione dell’Agenzia di Risanamento e relativo Statuto, sui cui si è consumato il primo vero scontro tra sindaco e consiglieri (VEDI QUI).

Secondo Cateno De Luca “25 giorni per studiare e comprendere una banale delibera di costituzione dell’agenzia per il risanamento di Messina con due sedute di commissione e due sedute di consiglio comunale (se andrà bene martedì)” sono troppi. La città ha bisogno di risposte immediate , perché le emergenze da affrontare sono tante.

Ed il bilancio comunale che già è stato trasmesso da oltre 15 giorni alla presidenza de consiglio comunale quando hanno intenzioni di studiarselo ed esaminarlo ?” si chiede il sindaco, polemizzando ancora con il Consiglio comunale. Il clima in quel di Palazzo Zanca è teso e De Luca sottolinea di non essere intenzionato a farsi “cuocere a fuoco lento da un consiglio comunale abituato ad esaminare ed approvare una delibera al mese”.

“La buona politica – continua – è’ decisione e non capisco perché i consiglieri comunali devono studiare le delibere in aula e non invece fuori dall’aula”.

Per velocizzare i tempi del dibattito e di approvazione dei provvedimenti, il sindaco De Luca sta preparando una proposta di modifica del regolamento consiliare, che verrà trasmessa alla presidenza del Consiglio comunale entro mercoledì 5 settembre per essere immediatamente esaminata.

Non comprendo perché non possiamo prevedere le seguenti modifiche del regolamento consiliare: non oltre una settimana per esaminare e votare una delibera in commissione ed un’altra settima per esaminarla e votarla in consiglio comunale (per il bilancio e per la pianificazione urbanistica raddoppio dei termini); perché le commissioni consiliari si devono concludere senza una decisione espressa continuando con il malcostume del numero legale presunto e distribuzione di gettoni di presenza senza aver prodotto nulla per la comunità; perché si distribuiscono gettoni di presenza in consiglio comunale anche per i consiglieri che rimangono qualche minuto e poi scompaiono all’atto della votazione; perché il primo che si alza la mattina convoca commissioni consiliari senza concordare con il sindaco e la giunta la data ed orario della seduta e si pretende la partecipazione dell’esecutivo magari già impegnato in ben altre cose importanti per la città; perché non si fa sempre la diretta streaming delle sedute di commissione e consiglio comunale così la comunità può controllare direttamente ad in tempo reale come lavoriamo nel palazzo municipale”.

Su questi punti verterà la proposta del regolamento consiliare, su cui il sindaco ha già iniziato a lavorare. Proposta che poi dovrà ovviamente passare dal Consiglio, chiamato quindi ad una prova di maturità. I consiglieri dovranno decidere se lavorare a rirmi serrati come chiede loro De Luca o continuare ad allungare i tempi del dibattuto all'infinto, perdendo tempo e rinviando soluzioni. Dovranno poi avere il coraggio di mettere in discussione anche il sistema di erogazione dei gettoni di presenza.

DLT