Città Metropolitane, Crocetta ritira il disegno di legge. Slittano i tempi

Troppe scadenze, troppo vicino il 31 dicembre e la politica degli annunci del governo Crocetta s’infrange con la realtà del tempo che scorre.

Così mentre il bilancio non arriva all’Ars e si ferma sulla soglia della conferenza stampa di presentazione ed i deputati non hanno ancora avuto modo di leggere le carte, ieri il presidente ha deciso di ritirare il disegno di legge sulle Città Metropolitane. La bozza camminava di pari passo con il riordino delle province, cancellate con un colpo di penna e commissariamenti a raffica a giugno, con l’obiettivo di varare entro il 31 dicembre sia i Liberi Consorzi tra Comuni che le Città Metropolitane di Palermo, Catania e Messina. Su questo secondo punto poi c’è da ricordare che a gennaio saranno in arrivo i finanziamenti europei per le città metropolitane d’Italia e se la Sicilia non si muove in tempo rischiamo di restare fuori. In ogni caso, sei mesi dopo l’abolizione delle province, la riforma non è ancora stata votata, anzi,giace tra polemiche e dibattiti in Commissione.

Ne consegue che sarà inevitabile la proroga dei commissari scelti da Crocetta, fatto questo che, è evidente, non dispiace per nulla al governatore che il vizietto dei commissariamenti l’ha ereditato da Lombardo.

Così ieri ad apertura di seduta all’Ars il presidente Giovanni Ardizzone ha annunciato che il presidente della Regione aveva ritirato il ddl sulle Città Metropolitane. Tutto congelato quindi in attesa delle modifiche alla normativa e appare ormai quasi impossibile che entro il 31 dicembre si faccia quanto non è stato fatto in sei mesi. Oltre alla bozza Valenti sulle Città Metropolitane è stata presentata una proposta anche dal Pd Cracolici, mentre sul fronte Province c’è un disegno di legge di Nello Musumeci che ne propone il ripristino alla luce della situazione attuale.

Rosaria Brancato