Riforma province, è caos in Sicilia. Muscarello: “Gli sprechi sono soprattutto all’Ars”

La riforma delle province in Sicilia sta diventando un caso. Nove proposte di legge e nessun accordo. Mentre i grillini sono gli unici a favore dell’abolizione, Rosario Crocetta ha chiesto di rinviare le elezioni ma il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, ha detto che mercoledì porterà in aula la riforma. Chi la spunterà lo vedremo presto, anche se la questione non è di certo semplice. Niente inciuci, ha assicurato nei giorni scorsi il governatore della Sicilia, eppure dopo i risultati delle politiche sono tante le versioni che circolano, e una riguarderebbe proprio la sconfitta in Sicilia de “Il Megafono” di Crocetta a favore invece del boom del Movimento 5 Stelle, che avrebbe portato il governatore a guardarsi le spalle e cercare di riguadagnare il terreno perso. Teorie a parte, il nodo più grande da scongiurare è in ogni caso l’accordo con i grillini che non vogliono sentir parlare di nessuna riforma. L’abolizione delle province, del resto, era per loro uno dei primi punti di quello che è stato definito un programma inesistente.

La questione non è calda solo a Palermo. Da Messina il consigliere provinciale Tony Muscarello delle fila dell’Udc si esprime sulla questione. In linea con il partito di appartenenza, il consigliere di Alì Terme è d’accordo sulla riforma, basta che salvaguardi la rappresentanza del territorio e non impedisca ai cittadini di scegliere da chi farsi rappresentare. Il riferimento è all’elezione indiretta prevista dal decreto nazionale.

Gli sprechi ci sono e i tagli vanno fatti, ma bisogna guardare soprattutto a Palermo e non solo alle province, è l’invito di Muscarello: “Desidero esprimere il mio dissenso rispetto alle posizioni demagogiche espresse in questi giorni da diversi esponenti politici come se il problema della spesa pubblica regionale fosse da addebitare alla esistenza o meno dell’Ente Provincia, mentre come sappiamo gli sprechi sono e restano a Palermo, dove negli ultimi 15 anni, svuotando le competenze che erano proprie delle Province, si sono più che triplicati i centri di spesa per il tramite di Ato Rifiuti, Ato Idrico, Consorzi ASI, Istituto Autonomo Case Popolaridichiara l’esponente Udc -. Diversamente, infatti, da quanto si afferma da più parti, basta leggere con attenzione i bilanci e gli studi autorevoli in materia per capire che le spese istituzionali incidono in maniera minima sul costo generale degli Enti Provincia e che, d’altra parte invece, una loro soppressione, con relativo trasferimento del personale e delle funzioni all’Amministrazione regionale, comporterebbe un aumento dei costi ed un caos istituzionale incontrollabile”.

Muscarello si scaglia contro quelle “logiche populiste che vogliono l’abolizione e non guardano realmente al funzionamento del territorio”. Insomma, grillini, aprite le orecchie: “Se veramente, come qualcuno sostiene, si vogliono tagliare gli sprechi pubbliciha concluso il consigliere provincialelo si faccia con razionalità ed intelligenza nel rispetto dei territori e delle loro autonomie, cominciando a tagliare in primis e seriamente all’Ars ed al Governo regionale ed, a cascata, in tutti gli enti intermedi e nei Comuni”.

(Giusy Briguglio)