Il passato dell’Atm fa paura: 5 bilanci arrivano in aula e scatenano caos e dubbi

I bilanci dell’Atm irrompono in aula e il passato si ripresenta come un macigno che nel tempo è rimasto a pesare inesorabilmente sulle sorti dell’azienda trasporti. Il percorso di rilancio di servizi e gestione che quest’amministrazione ha deciso di imprimere ad un’azienda ridotta in macerie ha dato dei frutti positivi in questi anni, ma solo adesso si stanno accendendo i riflettori sulla situazione finanziaria che l’Atm si è trascinata dietro e che non può più essere ignorata. Una situazione complicata perché da oltre dieci anni il Comune non ha più approvato i bilanci della sua azienda trasporti e adesso sbrogliare una matassa così ingarbugliata non sarà per niente semplice.

L’ultimo bilancio era apparso a Palazzo Zanca nel 2013, quando il consiglio comunale dell’epoca si trovò tra le mani il consuntivo 2012 che però non fu mai approvato. Fu quello l’ultimo documento finanziario dell’azienda di via La Farina a fare la sua apparizione in aula. Lo stesso destino era toccato a tutti i bilanci dal 2004 al 2011. Tutti transitati sotto la lente dei consigli che si sono succeduti nel tempo, nessuno approvato.

Adesso l’amministrazione Accorinti vuole provare a cambiare registro e chiudere i conti con il passato per portare la situazione finanziaria dell’Atm su binari ordinari, per fare ciò però serve che il consiglio comunale approvi tutti i bilanci dal 2012 ad oggi. E questo ha scatenato il caos in aula consiliare.

E’ iniziata così la settimana della I commissione Bilancio che ha visto da una parte gli assessori Signorino e Cacciola, insieme al direttore generale Le Donne, e dall’altra i consiglieri comunali che si sono ritrovati tra le mani ben 5 bilanci. A scottare però è quello del 2012 che in pratica racchiude tutti i pregressi e porta con se 11 anni di mancate approvazioni. In pratica il consiglio votando quel bilancio 2012 farebbe un salto temporale di un decennio, ipotesi che ha scatenato non pochi dubbi e perplessità nei consiglieri comunali.

Hanno provato a spiegare e rispondere gli assessori e il direttore generale. «Il Comune di Messina non ha approvato bilanci dal 2001 a causa di parere negativo della Ragioneria di Palazzo Zanca perché l’azienda vantava crediti che per il ragioniere generale erano perdite. Questo "aggiustamento" è stato fatto con il bilancio Atm del 2014. I bilanci di oggi sanano la vita aziendale ed i punti di contestazione. La procedura è legittima. C'è continuità aziendale e la strada è assolutamente percorribile, quindi si può procedere all'approvazione dei bilanci» ha spiegato Signorino supportato da Le Donne che ha sostenuto che adesso l'allineamento contabile c'è ed è stato oggetto di un incontro con il ragioniere generale, il direttore amministrativo dell’Atm, il presidente dei revisori dei conti del Comune e il collegio sindacale Atm.

«Abbiamo messo i dati pregressi dell'Atm pregressi nel bilancio 2012 per ripartire da quello e aggiornare i bilanci successivi esercizio dopo esercizio. Il 2012 è l’anno cardine attorno al quale far ripartire l'approvazione dei bilanci e per questo è stato fatto un lavoro di massima attenzione con la Ragioneria per fare del bilancio 2012 un consuntivo complessivo» ha poi spiegato Le Donne di fronte ad un’aula che però si è subito dimostrata poco convinta della legittimità di questa procedura, nonostante le tante rassicurazioni di Le Donne e Signorino.

«Il bilancio 2012, rettificato secondo le indicazioni del Comune per tener conto dei motivi ostativi reiteratamente esposti negli anni passati dal Comune, assume con la relazione del Collegio Sindacale il carattere di un bilancio “consolidato” che aggiorna lo stato contabile e patrimoniale dell’azienda. Dai bilanci emerge il quadro di un’azienda che ha coniugato negli ultimi tre anni recupero dell’efficienza aziendale, rilancio dell’attività produttiva e ricostruzione dell’equilibrio economico nella gestione annuale» si legge nelle delibere che accompagnano i bilanci. Ma l’aula vuole capire meglio e approfondire. Per questo la commissione bilancio si è astenuta di fatto bocciando i bilanci della discordia. Adesso la palla passa in consiglio comunale e sarà il civico consesso a dover decidere se “fidarsi” di questo percorso portato avanti da amministrazione comunale, dirigenza Atm e collegio sindacale dell’azienda trasporti o se continuare a bocciare quei conti.

«L'astensione di oggi non è tecnica, altrimenti lo avremmo specificato. È un'astensione per dire che siamo contrari» ha detto una durissima Daniela Faranda di fronte ad un direttore generale che per tutta la seduta ha invitato i consiglieri ad approvare i bilanci per evitare che il Comune continui ad essere inadempiente, considerato soprattutto che hanno tutti i pareri favorevoli. Ha provato a dare un segnale diverso la consigliera Lucy Fenech: « Ci portiamo dietro i problemi del passato, ma questa amministrazione sta cercando di andare avanti tracciando una linea con il pregresso. Non dico che dobbiamo mettere una pietra tombale sul passato, sarei anche favore ve ad una commissione d'inchiesta, ma se ci sono i pareri favorevoli sbrogliamo la matassa e andiamo avanti. Dobbiamo mettere ordine in questi conti». Per Peppuccio Santalco c’è un’illegittimità di fondo in tutta questa procedura: «Inammissibile che il bilancio 2012 comprenda o dati pregressi. Dobbiamo trovare il modo di approvare anno per anno. Andate a parlare con la Corte dei Conti è fatevi spiegare come fare. I bilanci hanno un'approvazione annuale». Per il collega Pieluigi Parisi bisognerebbe chiarire prima le troppe anomalie di questa situazione, a cominciare dal capire perché tanti bilanci sono stati bocciati e alcuni mai portati in aula: «Come facciamo ad approvare questi bilanci partendo dal 2012 visto che include i dati pregressi?».

Il presidente del collegio sindacale dell’Atm Felice Genovese ha spiegato che non si sanano le precedenti bocciature ma il percorso contabile perché c'è una continuità aziendale che è ciò che deve garantire un bilancio».

Ma nonostante chiarimenti e rassicurazioni la questione è rimasta incandescente. Adesso è tutto nelle mani del Consiglio comunale. Ma la strada si preannuncia difficilissima.

Francesca Stornante – Danila La Torre