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Pallavolo, il messinese Busà torna a giocare a 44 anni

Il tecnico messinese, Roberto Busà, classe 1977, dopo gli stop dovuti lockdown ci ripensa, ritrova nuovi stimoli, e decide di tornare in campo. Roberto non si è mai realmente allontanato dalla pallavolo e ha deciso di rimettersi in gioco a 44 anni di età.

Busà tornerà a scendere in campo in un palazzetto in Liguria dove ha trovato l’accordo per giocare in Serie C con Il Volley Colombiera Sarzana Project. Vivrà il campionato col sorriso, pronto a dare “consigli ai più giovani e condividendo l’esperienza che solo un veterano può fornire”. Ruolo opposto ed esperienze in A2 per l’esperto pallavolista messinese.

La motivazione ritrovata

“Sono veramente contento di far parte nuovamente di una squadra di pallavolo. Il periodo di chiusura – dichiara Busà – mi ha dato modo di pensare tanto allo sport; a quello che abbiamo dovuto accantonare, abbandonare, rinunciare. Come tanti seguendo Olimpiadi e Paralimpiadi, vedendo i grandi successi dell’Italia, il giocatore ed anche il ragazzo che è in me ha riiniziato a scalpitare”.

“Devo ringraziare la Kepos, del Maestro Orazio Crisafulli, per essere stato in grado di riaccendere la fiamma dell’allenamento e della dedizione alla fatica che mi ha permesso di ritornare in forma. Ringrazio mia moglie Giusy e mio figlio Andrea, piccolo atleta nascente. Con il loro appoggio hanno tenuto sempre alto il mio umore in questo lungo periodo di limbo in cui abbiamo vissuto tutti e specialmente chi con lo sport da sempre ci lavora”.

L’avventura in Liguria

“L’obiettivo iniziale – prosegue Busà – era tornare in forma per disputare il Campionato Veterani con la squadra di Massa, ma la zona gialla non ha permesso che si disputasse la fase finale proprio in Sicilia. Così dopo un’estate fatta di allenamenti ed alimentazione non mi andava di buttare via tutto. Tornato al nord Italia per lavoro ho avuto la fortuna di trovare una società genuina che milita nel campionato di serie C in Liguria, Il Volley Colombiera Sarzana Project (SP) che mi ha accolto a braccia aperte.

Cercherò di disputare un campionato con il sorriso e con l’entusiasmo di un ragazzino, dando consigli ai più giovani e condividendo l’esperienza che solo un veterano può fornire. La carta d’identità è solo un pezzo di carta con una data stampata se si ha una mente sana, voglia di divertirsi e voglia di sport”.