Effetti nubifragio. A Bordonaro famiglie isolate fino a tardo pomeriggio ma della Protezione civile comunale nessuna traccia

«Avemu a ciumara cchiù auta da strada», ovvero «Abbiamo il torrente più alto della strada». Un’espressione colorita ma quanto mai efficace per sintetizzare quale sia la situazione nella vallata del torrente Bordonaro. A pronunciarla uno dei residenti delle 10 famiglie di contrada Rivoli rimaste isolate a seguito del parziale crollo della stradina arginale al corso d’acqua, cresciuto di livello durante l’abbondante precipitazione di ieri mattina. Eppure, nonostante la circostanza, il bicchiere deve essere visto mezzo pieno, e non perché “carico” di pioggia. A “salvare” la situazione in corner, infatti, sono stati proprio gli interventi di pulizia della parte bassa del letto del torrente avviati di recente: se quest’ultimi fossero stati programmati per la prossima settimana, il bilancio delle abitazioni e forse anche degli abitanti coinvolti, sarebbe stato decisamente peggiore.

Invece il lavoro svolto dai mezzi comunali del movimento terra, in fase di ultimazione, ha fatto sì che l’acqua sia defluita con facilità non causando quell’ “effetto tappo” dalle conseguenze devastanti. Il livello del torrente Bordonaro, “alimentato” dalla pioggia, è infatti notevolmente cresciuto senza però creare ulteriori danni. I mezzi comunali, ancora presenti in zona, hanno subito provveduto e spostare lungo gli argini la terra venuta già da monte, “ripianando” la situazione. Niente di straordinario, potrebbe legittimamente osservare qualcuno, il compito di un’amministrazione è tutelare la pubblica incolumità dei propri cittadini: nulla da eccepire in proposito, con l’unica considerazione, soprattutto alla luce di quando sta accadendo nel Paese, che per fortuna non stiamo qui a scrivere né di vittime nè di feriti gravi.

. Soddisfatto l’assessore alle manutenzioni Pippo Isgrò che nei giorni scorsi ha monitorato gli interventi di pulizia del torrente: «Ottima tenuta».

A monitorare la situazione sin dalla prima mattinata e fino al pomeriggio, il consigliere della III circoscrizione Massimo Minutoli: «Gli interventi degli scorsi giorni – sottolinea – sono stati provvidenziali, si sarebbero avuti molti più danni. Nella serata di ieri siamo riusciti, grazie all’ausilio dei trattori, a riparare in parte la strada danneggiata, le famiglie ora non sono più isolate. Si sta cercando anche di ripristinare l’illuminazione e la linea telefonica perché un palo è stato letteralmente abbattuto». Condizione complessivamente sotto controllo ad eccezione di qualche “neo”: «La protezione civile comunale – afferma il rappresentante di quartiere – è stata completamente assente. Nonostante le ripetute richieste di interventi per aiutare le persone rimaste isolate ad uscire dalle abitazioni, nessuno si è fatto vivo. Se non fosse stato per una pattuglia di Carabinieri che ha costantemente tenuto sotto controllo la situazione, chiunque avrebbe avuto libero accesso alla strada danneggiata. In ogni caso è necessario al più presto che Palazzo Zanca proceda con l’affidamento del progettazione di messa in sicurezza della strada arginale, che prevede uno stanziamento di 1 milione e 500 mila euro».

.

E proprio però alla fine di quella strada, alzando gli occhi in direzione della collina che sovrasta il torrente Bordonaro, che la mente corre a via Puntale e vallone chiesa, dove il fango ha trascinato cose e persone: il pericolo è analogo. Il versante mostra infatti delle preoccupanti “ferite” che, come ci spiega il “solito” abitante, il cui box è stato peraltro riempito di fango, altro non sono se non l’ “eredità” dell’alluvione dello scorso 1 marzo: «Non è stato fatto nulla, abito qui da quando avevo 16 anni, quella collina non era in quel modo, piano piano sta venendo giù». E in questi casi, purtroppo, non c’è pulizia di torrente che tenga. (ELENA DE PASQUALE)

​(IN BASSO LA PHOTOGALLERY)