Politica

Panini e bibite al concerto di Giovanni Celeste al Palacultura. Russo: “E’vietato”

MESSINA – Il consigliere comunale  Alessandro Russo accende i riflettori sul concerto del cantante Gianni Celeste che si terrà  il 28 febbraio al  “Palacultura” di Messina.

Nel programma – scrive il consigliere Russo – è indicato che, aderendo a forme agevolate di prenotazione, si otterrebbe da parte degli organizzatori dell’evento un “panino e una bibita” da consumare in occasione del concerto”. E proprio qui starebbe la stortura, perché – come spiega l’esponente di Libera Me – “il Regolamento di Utilizzo degli spazi del Palazzo della Cultura di Messina, approvato dal Consiglio comunale negli scorsi mesi dopo un approfondimento molto accurato circa la sostenibilità delle strutture dell’edificio e le compatibilità con le attività ivi da svolgere, espressamente vieta il consumo e lo smercio di cibi da consumare all’interno della struttura”.

Alessandro Russo interroga quindi il sindaco Cateno De Luca per conoscere “se lo svolgimento del concerto del cantante Gianni Celeste presso il “Palacultura” preveda realmente la consegna di cibi e bevande da consegnare ai partecipanti, così come emerge dalla comunicazione pubblicitaria dell’evento; se il Dipartimento competente abbia comunicato all’organizzatore dell’evento le restrizioni e i divieti del Regolamento di utilizzo del Palazzo della Cultura che espressamente vietano il consumo di cibi e bevande e se tali restrizioni siano state espressamente indicate nell’atto di concessione all’organizzazione; sale le procedure di richiesta degli spazi del “Palacultura” siano rispettose ed aggiornate alle nuove norme di utilizzo della struttura conseguenti all’approvazione del Regolamento di utilizzo approvato dal Consiglio Comunale.

Il consigliere chiede in fine di sapere “quali iniziative urgenti intenda l’Amministrazione porre in essere per evitare che nel corso del concerto del 28, con la consegna di cibi e bevande, siano violate le prescrizioni regolamentari della gestione del Palazzo e si ponga a rischio il decoro della struttura”.