Il Policlinico mette le mani in tasca ai suoi lavoratori, scatta la protesta

Il personale del Policlinico all’improvviso si è visto recapitare un avviso che intimava alla restituzione di alcune somme percepite negli anni come salario. Una vera e propria intimazione di pagamento che ha raggiunto sia i sanitari che gli amministrativi e che ha fatto balzare dalla sedia quasi tutti i dipendenti che, secondo l’avviso, dovrebbero tirar fuori dal portafogli cifre che toccano addirittura i sette mila euro.

Il sindacato Usb però non ci sta e ha indetto una prima manifestazione di protesta in programma giovedì mattina, alle ore 10, davanti all’accesso del Policlinico in via Consolare Valeria.

“Non basta la continua richiesta di disponibilità al personale, i continui tagli alle condizioni di lavoro, ora questa richiesta dell’Azienda che vuole mettere direttamente le mani in tasca ai lavoratori. Abbiamo una brutta notizia: l’Azienda quelle tasche le trova già svuotate da contratti e stipendi che da un pezzo non arrivano a fine mese, fermi ormai da 5 anni e chissà fino a quando” ammonisce Vincenzo Capomolla della federazione USB di Messina.

Il sindacalista spiega che si tratta di compensi che sono stati correttamente decisi ed erogati a partire dal 1998 a seguito di un contratto aziendale sottoscritto dall’Azienda stessa e da Cgil, Cisl e Uil che tra l’altro al momento non sono ancora intervenute nelle vicenda.

“Credevamo che l’obiettivo dovesse essere migliorare il servizio e le prestazioni sanitarie pubbliche, magari rivedere i flussi di spesa, non continuare come sempre con questa politica da Robin Hood al contrario che da una parte vuole mettere le mani nelle tasche dei lavoratori e dall’altra li chiama a turni e condizioni di lavoro sempre più precarie ed al limite”, continua il dirigente USB.

“Ancora, ci chiediamo anche a cosa servano sindacalmente accordi, firme e contratti se poi gli stessi firmatari dopo anni possono battere cassa e chiedere, chissà poi perché, la restituzione del salario. Un precedente pericoloso ed una situazione francamente inaccettabile”, conclude il rappresentante USB, “sulla quale abbiamo chiamato in causa direttamente il Magnifico Rettore e la Direzione Generale dell’AOU e siamo pronti a dare voce alla mobilitazione e dalle proteste dei lavoratori”.

F.St.