Provincia incerottata. I dirigenti? A tutta premialità

Ponendola in un certo modo, si potrebbe addirittura parlare di politica contro dirigenza. In realtà, al momento, si tratta concretamente di una richiesta d’atti. Roberto Cerreti (Mpa), Pippo Rao (Pd), Pino Galluzzo (PdL) e Franco Andaloro (Rifondazione): insieme hanno chiesto copie di tutte le determine riguardanti gli incentivi percepiti dai dirigenti provinciali tra il 1999 ed il 2005, periodo, tra l’altro, già sotto la lente della Corte dei Conti.

Dall’indagine condotta dalla sezione di controllo, presieduta dal magistrato Francesco Targia, emergono aspetti inquietanti sulla gestione delle premialità riconosciute ai dirigenti delle provincie siciliane, tra cui i dirigenti della Provincia regionale di Messina. La questione era già stata discussa in consiglio provinciale il 16 novembre 2009, nove mesi dopo la presentazione di un’interrogazione firmata dal capogruppo autonomista Roberto Cerreti. Il presidente Nanni Ricevuto, intervenendo in quell’occasione, nell’evidenziare la delicatezza dei quesiti, chiese all’aula di sospendere la trattazione dell’interrogazione prelevata all’unanimità dai consiglieri provinciali, sino al 15 gennaio del 2010, per dare la possibilità all’Amministrazione attiva di verificare quanto emerge nel corpo dell’atto ispettivo. Da allora, sono passati ulteriori 22 mesi, senza aver alcun riscontro agli importanti ed oggi più che mai attuali quesiti. Da qui la decisione di presentare una nuova interrogazione a risposta immediata, inviata per conoscenza alla Corte dei Conti di Palermo, che impone all’amministrazione di rispondere forzatamente entro 15 giorni.

Occhi puntati anche sul nucleo di valutazione, nel corso degli anni finito più volte nel ciclone per la sua “generosità”, considerato che i dirigenti provinciali tutti, quindi compresi quelli dei lavori pubblici, del territorio, dell’ambiente e della protezione civile, pare abbiano regolarmente percepito premi per l’attività ed incentivi economici, negli anni 2008, 2009 e 2010. «Sciaguratamente – ha dichiarato Cerreti in aula – corrispondono agli anni delle tragedie ambientali che si sono abbattute nel comune di Falcone e Castroreale (2008), Giampilieri e Scaletta Zanclea (2009), ed infine San Fratello (2010). Evitando la polemica, appare particolarmente anomalo, che l’attività dei dirigenti provinciali nei suddetti anni, risulti talmente meritoria da incidere nelle casse della Provincia regionale di Messina per diverse centinaia di migliaia di euro».

Non dimentichiamo che fino a qualche tempo fa, il nucleo era composto proprio da alcuni stessi dirigenti. Circostanza paradossale ripetutamente sottolineata da Tempostretto.it. «Forse gli obiettivi lavorativi posti ai responsabili provinciali non corrispondo ad un grado di difficoltà talmente alto da riflettere le necessità territoriali – continua Cerreti -, come dimostrerebbero le innumerevoli segnalazioni e denunzie dei diversi rappresentanti comunali del territorio provinciale messinese e dei consiglieri provinciali, inerenti disservizi e criticità ambientali, che incredibilmente non influiscono sull’opportunità o meno, che i dirigenti possano alla fine dell’anno usufruire di lauti compensi per la loro attività, tra l’altro ordinaria».