Il Comune sbaglia i conti e deve sborsare 9 mila euro per 15 giorni di sorveglianza notturna

Un errore ammesso candidamente, una vicenda che appare paradossale. Il Comune si ritrova a dover sborsare la bellezza di 9.951 euro per pagare un esperimento di 15 giorni di sorveglianza notturna all’interno del parcheggio di via La Farina. Inizialmente però aveva previsto di dover pagare solo 830 euro. L’intento iniziale era sicuramente positivo: assicurare ai cittadini il controllo notturno nel parcheggio di via La Farina ed incentivare così l’uso della nuova struttura decongestionando i parcheggi del centro in corrispondenza dell’isola pedonale. Il prezzo iniziale sembrava effettivamente anche sin troppo basso. E infatti, a distanza di qualche mese, ecco l’amaro errore. I conteggi erano stati fatti male e adesso si corre ai ripari, con buona pace delle casse comunali che di certo non godono di ottima salute.

Per comprendere meglio tutti i passaggi di questa vicenda è però opportuno ripercorrere le varie tappe. Nello scorso mese di gennaio, proprio in concomitanza con l’istituzione dell’isola pedonale Cairoli, furono definiti alcuni provvedimenti necessari mitigare la riduzione degli spazi di sosta a disposizione degli automobilisti, tra questi la fruizione del parcheggio di via La Farina anche oltre l’orario di chiusura fissato alle 20.30. Dunque, per garantire la sicurezza degli utenti del parcheggio, il Dipartimento Viabilità del Comune decise di prevedere un adeguato servizio di sorveglianza dalle 20.30 alle 8.30. Il 14 gennaio il dirigente del Dipartimento Mario Pizzino firmò la determina con cui veniva affidato il servizio alla ditta NAM 3 srl per un importo di 830 euro. E così la ditta si occupò di controllare il parcheggio ogni notte per 15 giorni.

Sembrava dunque tutto in regola ed anche ad un prezzo effettivamente troppo conveniente. Infatti la sorpresa non si è fatta attendere. Il Dipartimento aveva sbagliato ad effettuare il conteggio e lo scorso 15 aprile lo stesso dirigente Pizzino ha dovuto redigere una nuova determina per provvedere al corretto pagamento delle somme che la NAM 3 aveva evidentemente richiesto. Il dirigente scrive che “per mero errore materiale il quadro economico della precedente determina (la n. 03 del 14 gennaio 2014) non ha tenuto conto del totale delle ore di servizio per ogni turno di lavoro”. Dove sta quindi l’errore? In pratica la ditta aveva presentato un preventivo spesa che fissava in 23,85 euro il costo orario per ogni turno e stabilito che sarebbero state due le unità di personale impegnate nei 15 giorni di servizio. Il dipartimento retto da Pizzino nel fare i calcoli ha così moltiplicato il costo orario per i due lavoratori, per quindici giorni di servizio, più 1,22 di Iva e 0,95 di sconto. Risultato: 830 euro. Il problema è che ha clamorosamente dimenticato che le ore da conteggiare per ogni turno erano 12. Un fattore che ha fatto schizzare dagli iniziali 830 euro a ben 9.951 euro la somma da versare per pagare questo servizio.

Un “mero errore materiale” che in un momento economico tanto delicato per Palazzo Zanca sicuramente si doveva evitare. Ormai però inutile “piangere sul latte versato” o, in questo caso, sulla moltiplicazione sbagliata. Il Comune ha dovuto versare alla ditta i 9.121 euro in più rispetto agli 830 euro che pensava di dover pagare. Sperando che la prossima volta certi dettagli non passino inosservati. Anche perché 9mila euro non li incassa neanche il parcheggio in un mese di sosta a pagamento.

Francesca Stornante