Il Comune disattende la legge regionale. Così i quartieri sono inutili

“La riduzione dei consiglieri di quartiere, da 18 a 8, non ha senso. Piuttosto si abbia il coraggio di proporre l’abolizione dei quartieri, altrimenti gli si deve dare senso reale con poteri reali. E’ inutile continuare a reclamare il decentramento, senza però dimostrare con fatti concreti che questa conquista la si deve realizzare davvero”.

E’ il parere emerso, all’unanimità, dalla seduta odierna del V quartiere. Si legge nel documento: “A fronte della drastica diminuzione del numero dei consiglieri circoscrizionali non si assiste ad una analoga decisa riforma del sistema del decentramento cittadino, lasciandosi intatta l’attuale forma di funzionamento, che non prevede alcuno strumento di operatività da parte dei quartieri, nessun bilancio annuale su cui far fronte per le piccole manutenzioni, nessuna metodologia per rendere esecutive le deliberazioni consiliari”.

Il V quartiere fa riferimento alla nuova normativa regionale, combinata con la precedente legge regionale 22/2008, che obbliga gli enti locali siciliani a dotare le circoscrizioni di effettivi poteri amministrativi, con risorse e mezzi individuati dai rispettivi Comuni.

L’allora assessore regionale agli Enti Locali, Caterina Chinnici, aveva emanato una circolare indirizzata ai Comuni di Catania, Messina e Palermo per sollecitare l’introduzione di forme effettive di decentramento nelle aree individuate dalla L.r. 22/2008 ma, nonostante tale circolare, il Comune di Messina è rimasto inadempiente.

“Nella proposta di modifica al Regolamento per il Decentramento del Comune di Messina – si legge ancora – si perpetua la sterile pratica della banale e mera elencazione di presunte aree di intervento delle circoscrizioni cittadine, senza, nel contempo, individuare forme di materiale capacità di intervento nelle aree solo formalmente assegnate”.

La riduzione dei consiglieri, dunque, secondo il V quartiere, è una valutazione da effettuare dopo la modifica del regolamento in tal senso, viceversa le circoscrizioni non hanno alcun senso di continuare ad esistere. Viceversa, si ingenerano nei cittadini attese che non corrispondono ai dati reali: i quartieri, ancora una volta, non potranno operare autonomamente neppure per le minute manutenzioni territoriali.