Gli assessori Udc: “Noi, fuori dal Cerchio magico di Buzzanca”

“Se il problema siamo noi, allora usciamo di scena, per dare modo a Buzzanca di continuare a fare il sindaco, visto che, come lui dichiara sempre, è quella sua priorità”. I 4 assessori Udc lasciano la giunta di Palazzo Zanca, quella giunta che ha visto il primo cittadino operare spesso in solitudine o, come dicono loro “con il suo cerchio magico”. Non ci stanno a far da scudo alla scelta di Buzzanca di candidarsi alle regionali aprendo le porte all’ennesimo commissariamento.

“Noi siamo alleati, non servi sciocchi- commenta Giorgio Muscolino, il primo a presentare le dimissioni questa mattina- in quattro anni abbiamo seguito la linea di una critica costruttiva, sostenendo sempre, anche in Aula, le decisioni che ritenevamo fossero giuste. Non capisco perché Buzzanca ci accusi di far critiche a fine mandato. Intanto non siamo a fine mandato, perché il mandato finisce nella primavera del 2013. Se per lui è fine mandato è perché ha deciso di dimettersi”.

Da consigliere comunale prima e da assessore poi Muscolino ricorda come proprio in Aula, quando il numero dei consiglieri Pdl si assottigliava erano gli uomini dell’Udc a non far mancare il sostegno alle delibere che seguivano lo spirito del programma condiviso.

“Abbiamo fatto critica costruttiva. Purtroppo il sindaco ha sempre preso decisioni in solitudine, compresa questa ultima di dimettersi senza neanche una riunione di maggioranza. Quando c’era lo scontro sul doppio incarico noi abbiamo sempre detto che avrebbe dovuto scegliere e fare il sindaco. Lo ribadiamo ancora oggi e ci dimettiamo proprio per consentirgli di fare quello che lui ha sempre detto di preferire: il sindaco”.

La tesi dell’Udc è questa, visto che l’ostacolo siamo noi facciamo un passo indietro, lui nomini chi desidera e noi lo sosterremo in Consiglio comunale fino a fine mandato.

“Certo, c’è da chiedersi perché sia solo Buzzanca e non Ricevuto a fare le stesse considerazioni. Perché Ricevuto non fa le stesse obiezioni? Attribuire la sua personale decisione alle colpe dell’Udc è politicamente inaccettabile oltre che poco corretto nei confronti dei cittadini che dovrebbero sapere la verità”.

Muscolino sottolinea come in questi anni l’Udc abbia contribuito ad avviare un percorso in molti settori, dalle partecipate alle opere pubbliche, un percorso che non si è affatto concluso, ma almeno è stato iniziato e che il partito intende continuare a sostenere in consiglio comunale.

“Le dichiarazioni di Buzzanca che attribuiscono a noi tutte le responsabilità sono fuori luogo e stucchevoli- spiega Pinuccio Puglisi, assessore dimissionario al Commercio- se vuol restare sindaco non gli faremo certo mancare la maggioranza in consiglio. La verità è che aveva il suo Cerchio magico, come Bossi, c’erano i suoi assessori più vicini, Miloro, Capone, Isgrò, Scoglio, Amata. Per lungo tempo abbiamo convissuto da separati in casa, anche se, io per primo, non ho mai fatto mancare il mio sostegno, così come risulto tra i più presenti in giunta. Certo non è facile operare se ti cambiano 6 o 7 dirigenti nel giro di pochi mesi o non hai il personale in assessorato”.

Anche Puglisi lamenta quel che ha caratterizzato gran parte delle decisioni di Buzzanca degli ultimi anni, quel far da sé in solitudine, al punto che in Consiglio si è visto pochissimo e, come aggiunge Muscolino, l’ultima riunione della maggioranza risale al 2010.

“Io vado via sereno, so di aver fatto il mio lavoro fino in fondo e fin come mi è stato possibile, visto che non rientravo nel cerchio magico di Buzzanca– dichiara il vicesindaco Franco Mondello– Lascia la città in mano ad un commissario in un momento di crisi, d’incertezze di bilancio, con lo sforamento del patto di stabilità”.

Quel che non va giù a Mondello sono i silenzi sulle cifre reali, sui dati del bilancio, che dovrebbero invece essere rese note prima di lasciare Palazzo Zanca.

“Dovrebbe dirci i dati. Lo sforamento del patto nel 2011 ci è costata una sanzione ed altrettanto ci costerà nel 2012. Ora viene a dirci che il problema siamo noi. Bene, garbatamente lo lasciamo a fare il sindaco. E’ lui che deve mantenere il patto con i messinesi siglato nel 2008. Noi finora siamo stati lineari. Per lui il sistema collegiale è un’opzione, non ascolta nessuno se non il suo cerchio magico. Ha avocato a sé nel 2009 il piano di dismissione degli immobili. Che fine ha fatto? Chi ha deciso il Piano di mobilità presentato nei giorni scorsi? Queste sono le risposte che dovrebbe dare ai messinesi, sui fatti. Invece punta sugli esperti, consulenti, sul suo gruppo. Mi chiedo come fa Ruggeri ad essere capo di gabinetto la mattina, commissario dell’Ato nel primo pomeriggio, commissario per l’emergenza di Giampilieri nel tardo pomeriggio, componente della commissione uffici pubblici di sera e via dicendo. Possibile che non esistano altri al di fuori di un gruppo ristretto?”

Quanto poi all’accusa ai centristi d’aver virato a sinistra violando il patto con gli elettori che nel 2008 hanno votato l’alleanza Pdl-Udc Mondello ribadisce:

“Nel 2008 a Messina abbiamo siglato un’alleanza con il Pdl che non era in linea con le posizioni nazionali, eppure lo abbiamo fatto sulla base di un progetto condiviso con Buzzanca al Comune e Ricevuto alla Provincia. Nel 2008 a Buzzanca andava bene che a Messina eravamo con lui e a Roma no. Ora ha cambiato idea. Ma solo lui, perché Ricevuto invece continua a ritenere valido quel patto con gli elettori del 2008.”

Inevitabilmente i contraccolpi ci saranno, anche perché Buzzanca è il coordinatore provinciale del Pdl e se già nel mese di luglio non aveva digerito l’operazione quota 15 a Palazzo dei Leoni, è probabile che questi scontri con l’Udc da Palazzo Zanca attraversino la strada per finire nel palazzo alle spalle, dove l’allargamento della giunta ha visto i centristi far la parte del leone.

Rosaria Brancato