Croce: «Non sarò io a dichiarare il dissesto». Ma se le relazione dei revisori condanna al default…

Il commissario straordinario del Comune, Luigi Croce , nega qualsiasi accelerazione sul dissesto. Stranamente loquace, in attesa dell’arrivo del presidente della Regione Rosario Crocetta per la firma del protocollo d'intesa per la riqualificazione della via Don Blasco, il reggente di Palazzo Zanca si è intrattenuto per qualche minuto con i giornalisti al fine di chiarire e non certo di giustificare le sue ultime mosse in merito alla sempre più drammatica situazione economico-finanziaria dell’ente. «Una cosa è certa – ha dichiarato l’ex procuratore capo – se sarà dissesto non sarò io a dichiararlo, ma la prossima amministrazione». Un’affermazione che sembra palesemente in contraddizione con le azioni di questi ultimi giorni.

Come si ricorderà, nelle ultime 72 ore Croce ha dapprima inviato una lettera alla Corte dei Conti in cui ha ammesso – anticipando il pronunciamento dell’organo di controllo – il fallimento del piano decennale di riequilibrio per via della bocciatura da parte del Consiglio comunale del contratto di servizio tra Amam e Comune, che prevedeva una entrata annua di 15 milioni di euro; e poi ha firmato una lettera “interna”, destinata al Collegio dei revisori dei conti, sollecitando una relazione dettagliata sullo stato delle casse comunali (vedi correlati). Entrambe le missive sono state percepite all’esterno come il tentativo dell’ex magistrato di portare il Comune al dissesto conclamato in tempi brevi. Croce assicura, però, che non è così. «Ho inviato la lettera alla Corte dei Conti per un fatto di correttezza, era necessario comunicargli che il contratto di servizio su cui si reggeva il piano di riequilibrio era stato bocciato e che , quindi, il Comune non potrà fare affidamento su qui 150 milioni di euro che avevamo messo come garanzia di entrata». Quanto alla relazione chiesta ai revisori dei conti, Croce ha spiegato di voler avere in mano «una ‘fotografia’ della situazione economica dell’ente da poter consegnare nelle mani del prossimo sindaco».

Il commissario non ha però spiegato perché abbia concesso solo due giorni di tempo ai revisori – che hanno comunque fatto slittare i termini per l’impossibilità di adempiere alla richiesta di Croce in poco più di 48 ore – e soprattutto ha omesso di specificare che qualora la relazione dei revisori dei conti dovesse accertare l’esistenza dei presupposti per dichiarare il dissesto, in virtù degli artt. 244 e 246 del testo Unico degli Enti Locali, non potrà fare finta di niente ed aspettare il nuovo sindaco ma dovrà comunque predisporre la delibera, a cui andrebbe allegata la relazione “tecnica”, ed inviarla al Consiglio comunale. A quel punto, qualsiasi responsabilità ricadrebbe sull’organo consiliare. Il disegno sembra chiaro, anche se Croce manifesta la volontà di prolungare i tempi: «Lascerò tutto nelle mani del prossimo sindaco, so per certo che il piano è ancora al vaglio della sottocommissione e non è ancora arrivato alla Corte dei Conti. Questo è positivo. Con una nuova amministrazione, la politica potrebbe fare la sua parte».

E a proposito di politica e nuova amministrazione, Croce smentisce qualsiasi richiesta di incontro da parte dei candidati sindaco per discutere proprio del possibile default del Comune. In un comunicato scrive: “Fino ad oggi nessuna richiesta di confronto è pervenuta al mio ufficio”. Ma il promotore dell’iniziativa, Gianfranco Scoglio, replica con un comunicato: «Da giovedì tento, senza successo, di mettermi in contatto con Croce. Ho sollecitato ripetutamente il Dirigente dell'ufficio di Gabinetto, dott. Cama. Stamattina, non avendo avuto alcun riscontro, ho formalmente richiesto l'incontro inoltrando email all'Ufficio di Gabinetto. Comunque, ora Croce sa che i candidati Sindaco chiedono di incontrarlo. Al piu' presto!». Un primo faccia a faccia con uno dei sei candidati sindaco in realtà c’è già stato. Vicenzo Garofalo, presente alla firma del protocollo d’intesa sulla via Don Blasco in qualità di ex presidente dell’Autorità portuale, è stato ricevuto nella stanza del commissario, al quale ha ribadito la necessità di un confronto per fare chiarezza sui conti comunali. Il commissario , sempre in attesa del ritardatario Crocetta, ha fatto sapere che l’incontro si farà. Dove e soprattutto quando non si sa. Forse dopo aver preparato la delibera sul dissesto da spedire in Consiglio comunale?

Il reggente di Palazzo Zanca non mostra alcun ottimismo neanche in merito all’anticipazione di 14 milioni di euro da parte del Ministero sui circa 50 milioni previsti per Messina nel Fondo di Rotazione nazionale : «Se il piano sarà bocciato, questa somma andrà restituita, quindi per ora non serve a niente», il suo commento, che frena ogni entusiasmo su quella che a tutti è apparsa come una buona notizia. (Danila La Torre)