Bando lampo ad Innovabic: the winner is…. Il Comune sta in silenzio e chi tace…

A questo punto non ci sono più dubbi: Palazzo Zanca non riesce a controllare davvero le sue partecipate. E così, dopo il bando lampo di assunzione a loro insaputa, ecco che il sindaco Accorinti e il segretario generale Antonio Le Donne dovranno scoprire che Innovabic ha deciso di continuare in autonomia per la sua strada. La società, partecipata di Comune, ex Provincia e Università, aveva pubblicato un bando di selezione per assumere un Funzionario esperto di progetti di sviluppo territoriale e innovazione tecnologica a finanziamento pubblico. In palio un contratto a tempo indeterminato con un compenso da 28 mila euro annui. Il bando era comparso sul sito di Innovabic lo scorso 29 dicembre, ma al Comune nessuno era stato informato e nessuno se ne era accorto. Tempostretto aveva acceso i riflettori su questa assunzione lo scorso 15 gennaio (VEDI QUI), il giorno dopo il segretario Le Donne inviò alla società una nota per chiedere chiarimenti sul bando e sulla conformità della procedura, sia in merito ai criteri di selezione sia per il principio di riduzione dei costi del personale a cui devono sottostare per legge gli enti pubblici (VEDI QUI). Nel frattempo però il 18 gennaio si sono chiusi i termini per partecipare alla selezione e Innovabic è andata avanti nel suo percorso, espletando tutti i passaggi per la selezione del nuovo funzionario. Il 15 febbraio la commissione esaminatrice ha selezionato i due candidati, su quattro, ammessi alla prova orale, lo scorso venerdì 19 febbraio si è svolto il colloquio ed è stato individuato il vincitore del bando. Si tratta di Andreana Casaramona che ha totalizzato il punteggio più alto riuscendo a conquistare il posto. Un nome non nuovo per Innovabic, poiché la stessa Casaramona aveva ricoperto quello stesso incarico fino al mese scorso, con contratti a tempo determinato che nel tempo erano stati confermati e, come stabilisce la legge, non potevano più essere rinnovati, altrimenti la società sarebbe stata obbligata a trasformare quel contratto da determinato a indeterminato. Siccome però Innovabic, società a totale capitale pubblico, non può procedere ad assunzioni dirette ecco che si era resa necessario ricorrere ad un bando di selezione pubblica. Selezione che alla fine sembra aver aggirato l’ostacolo, confermando in quell’incarico chi già lo aveva rivestito ma che non poteva essere assunto a tempo indeterminato dalla società perché pubblica, quindi soggetta a regole ben precise.

A questo punto è lecito chiedersi: Palazzo Zanca ha seguito tutta la procedura? Di certo c’è che Innovabic lo scorso 4 febbraio, dunque prima delle prove per l’assegnazione del posto, aveva risposto alle richieste di Le Donne, inviando al Comune una serie di documenti per rispondere alla richiesta di chiarimenti. Nel frattempo però la società ha portato a termine la selezione e a questo punto il Comune dovrà prendere del fatto che Innovabic ha disatteso l’atto di indirizzo della giunta Accorinti sui vincoli assunzionali delle partecipate, un atto che proprio per Innovabic prevedeva la necessità di un protocollo d’intesa tra tutti i soci in caso di nuove assunzioni e dunque nuove spese per la partecipata. Spese che ovviamente sono anche a carico di Palazzo Zanca.
Perplessità avevano destato anche i requisiti inseriti nella selezione, tanto che in molti avevano parlato di bando “sartoriale”, e i tempi strettissimi per presentare le domande, visto che il bando era comparso sul sito del Comune solo sei giorni prima della scadenza dei termini. L’amministrazione avrebbe potuto chiedere una revoca in autotutela per avere il tempo di verificare con attenzione tutti i passaggi. Adesso invece la selezione si è chiusa e c’è un vincitore che avrà un contratto a tempo indeterminato, anche se in occasione della redazione del Piano di riequilibrio erano state avviate intese con l’Università (la Provincia, Ente in scioglimento, ha in corso la dismissione delle proprie quote sociali) per una profonda ristrutturazione della società con una drastica riduzione delle spese di gestione legate soprattutto ai compensi degli amministratori, fitto dei locali, spese del personale. Quindi controllo dei costi della società, anche sotto la voce “personale”, e proprio in caso di nuove assunzioni necessità di un protocollo d’intesa condiviso da tutti i proprietari che fissasse le regole per non appesantire i costi della partecipata.

Francesca Stornante