Pd dello Stretto nel caos, l’area Cuperlo: “Intervenga il segretario regionale”

Un partitolo locale sull’orlo dell’implosione ed ormai come una barca in balìa della tempesta. L’ormai nota conferenza stampa del 17 gennaio a conclusione della quale l’Area Dem ha annunciato, a nome dei 13 consiglieri comunali Pd, la mozione di sfiducia contro il sindaco, ha segnato l’inizio di una serie di reazioni a catena. “L’insurrezione generale” da parte delle altre correnti è comunque la prova del fuoco che covava sotto la cenere. Ieri a sbattere la porta sono stati i consiglieri comunali Daniele Zuccarello e Donatella Sindoni che con un documento hanno annunciato la nascita di un movimento. Prima ancora era intervenuto per i renziani storici, con dichiarazioni al vetriolo Alessandro Russo. Anche il capogruppo Pd Paolo David aveva cercato di gettare acqua sul fuoco ma il clima ormai è di rivolta generale contro un immobilismo che ha solo fatto del male al partito.

Sulla vicenda intervengono oggi Giuseppe Siracusano e Armando Hyerace, ara Cuperlo e componenti del Coordinamento cittadino costituito nei mesi scorsi dopo mesi e mesi di polemiche.

“L’iniziativa di AreaDem- scrivono Siracusano e Hyerace- ha determinato, com’era prevedibile, la spaccatura del gruppo consiliare e riacceso le divisioni nel partito cittadino. Evocare la sfiducia ad Accorinti, peraltro in un futuro indeterminato, a prescindere dalle esigenze della città, è un’incomprensibile fuga in avanti. Avere assunto una simile posizione, eludendo qualunque confronto interno, è un siluro alla gestione unitaria del partito. Con tutta evidenza si vuole impedire il rinnovamento e la realizzazione, largamente condivisa, di una nuova organizzazione e di un profilo politico e programmatico chiaro, in grado di suscitare l’attenzione e la partecipazione delle energie migliori della città. Chi, come noi, si è speso, con generosità e serietà per risollevare le sorti del partito in città, dopo le note drammatiche vicende, considera inaccettabile questo modo di procedere”.

I due rappresentanti dell’area Cuperlo hanno provato, insieme a quanti hanno creduto “nell’avventura” del Coordinamento, arrivato dopo le fasi di congelamento e scongelamento del segretario Ridolfo, a riavviare una macchina paralizzata da inchieste, scontri, attese per i ricorsi al Cga. Ma a prevalere, secondo quanto emerge finora, sono state vecchie logiche che a chi, come Siracusano e Hyerace, si batte per il rinnovamento del Pd, sono apparse incomprensibili.

“A questo punto- proseguono i cuperliani- è necessario che ognuno si assuma le proprie responsabilità e dica con chiarezza se vuole perseguire le logiche del passato o sostenere un progetto serio di rinnovamento politico ed organizzativo del PD. Per questo riteniamo indispensabile un confronto chiarificatore alla presenza della segreteria regionale per verificare se vi sono ancora i presupposti per una gestione unitaria che determini, attraverso il cambiamento, il rilancio del partito”.

In sintesi Armando Hyerace e Giuppi Siracusano chiedono che sia direttamente Fausto Raciti ad intervenire in modo netto e chiaro nelle questioni di un Pd dello Stretto che ormai è talmente dilaniato da scontri interni da non avere più alcuna identità. Vi è da dire che Raciti nell’anno dalla sua elezione non ha mai brillato per interventi forti nei confronti di una struttura che invece mostrava tutte le sue fragilità. Il Coordinamento è nato da un’assemblea nella quale, dopo mesi di congelamento di Ridolfo, è apparso evidente che gli accordi per lo scongelamento erano stati già presi a Palermo e a tavolino. Si è preferito fingere di credere in un’unanime volontà di unità e compattezza che non è mai esistita ed è servita semmai per “tirare a campare” un paio di mesi, facendo slittare quel Congresso che in troppi non vogliono.

Rosaria Brancato